Milano. Imprenditore farmaceutico accusato di aver stordito studentesse per violentarle.
Narcotizza una studentessa, ne abusa e poi la fotografa ma dopo una serie di indagini viene arrestato. Protagonista un imprenditore farmaceutico di Milano, bloccato dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Milano Porta Monforte.
C'è il sospetto che Antonio Di Fazio, amministratore unico della Global Farma, nota azienda farmaceutica del capoluogo lombardo, sia uno stupratore seriale: durante le perquisizioni, sui dispositivi elettronici del manager cinquantenne sarebbero state trovate fotografie di altre vittime, risalenti dal 2020 alle ultime settimane
Sulla base dei risultati di un'inchiesta coordinata dal Dipartimento "Tutela della famiglia, dei minori e di altri soggetti deboli" della Procura della Repubblica di Milano, il procuratore aggiunto Letizia Mannella e il sostituto Alessia Menegazzo gli hanno contestato i reati di violenza sessuale aggravata, sequestro di persona e lesioni personali aggravate emessa.
Le indagini hanno tratto spunto dalla denuncia presentata lo scorso 28 marzo da una studentessa universitaria di 21 anni che aveva riferito ai militari di essere stata invitata a un incontro di lavoro tra imprenditori del settore farmaceutico finalizzato ad uno stage formativo e di aver perso completamente i sensi dopo aver bevuto un caffè.
Nella circostanza, la ragazza aveva precisato di essersi risvegliata nella propria abitazione, ancora stordita e con addosso i vestiti della sera precedente. La perquisizione domiciliare eseguita, dopo qualche giorno, presso l'abitazione dell'indagato aveva permesso di ritrovare, nascoste in una nicchia della cucina, due confezioni di "Bromazepam" (ansiolitico della famiglia delle benzodiazepine). Ulteriori approfondimenti investigativi, compiuti con il Nucleo Investigativo di Milano, hanno consentito di accertare grazie all'analisi dagli impianti di videosorveglianza e dei dati gps registrati dallo smartwatch della vittima, oltre che da accertamenti informatici eseguiti su vari telefoni e computer utilizzati dall'imprenditore, che questi, dopo aver invitato la giovane vittima alla presunta riunione di lavoro, le aveva somministrato, mescolandola con un caffè e un succo d'arancia, un'elevata dose di benzodiazepine.
Per tutta la notte ha abusato della ragazza e l'ha fotografata e quando, preoccupato dall'esito della perquisizione e dalle indagini, ha tentato di crearsi un alibi ha anche accusato la studentessa e la famiglia di aver tentato un'estorsione ai suoi danni.
Gli accertamenti ora mirabno a identificare le altre donne che, in passato, avrebbero subito abusi sessuali da parte dell'indagato con lo stesso modus operandi. Per questo gli investigatori invitano coloro che abbiano incontrato l'imprenditore, accusando successivamente uno stato d'incoscienza, a contattare immediatamente i Carabinieri della Compagnia Milano Porta Monforte, in viale Umbria 62 a Milano.