Pedaggi autostradali A24-25. I sindaci protestano al Ministero dei trasporti. Perché pagare per muoversi dentro Roma?
I sindaci dei comuni di Lazio e Abruzzo si sono ritrovati ancora una volta davanti la sede del Ministero dei Trasporti. Trenta fasce tricolori che - nella mattina di mercoledì 24 novembre - hanno ribadito la propria contrarietà al pedaggio su A24 e A25 esortando il Governo Draghi a trovare una soluzione, anche per scongiurare un possibile nuovo aumento delle tariffe a gennaio del 2022.
Il pedaggio dell’A24 è senza dubbio morivo di rabbia da parte dei romani costretti a pagare un obolo per muoversi dentro Roma.
Una ingiustizia -in particolare – per i residenti dei quartieri a ridosso dei tre caselli del tronchetto: Lunghezza, Ponte di Nona, Settecamini. L’eliminazione del pedaggio nel tratto urbano era stata promessa a più riprese in campagna elettorale dai candidati sindaco. A urne chiuse però, l’emendamento è scomparso dal DL Infrastrutture discusso a ottobre.
I Sindaci e gli Amministratori di Lazio e Abruzzo impegnati nella battaglia al "caro pedaggi" e per la sicurezza della A24/A25, sono stati ricevuti in delegazione dal vice Capo di Gabinetto che ha confermato l’impegno del Ministro Giovannini a trovare la soluzione utile a bloccare l’aumento delle tariffe dal 1 gennaio 2022 e, contestualmente alla definizione del PEF ancora in fase di lavorazione.
“I Sindaci e gli Amministratori, memori di quanto già accaduto e preoccupati per il protrarsi della situazione di incertezza, hanno preteso un nuovo incontro alla presenza anche dei due Commissari Straordinari Gentile e Fiorentino per essere informati sulle soluzioni adottate, incontro che è stato fissato per il giorno 13 Dicembre” si legge in una nota diffusa dai sindaci che si sono dati appuntamento a Carsoli per il primo dicembre per concertare nuove azioni.