L'amministratore delegato di Tesla, Elon Musk ha annullato l'intesa da 44 miliardi di dollari per acquisire Twitter, citando la violazione di diverse disposizioni dell'accordo. Secondo una lettera inviata da un avvocato del miliardario all'ufficio legale della societa', di cui la Sec (l'autorità di controllo della borsa americana) ha ricevuto una copia, "Twitter non ha rispettato i suoi obblighi contrattuali" e non ha fornito le "informazioni commerciali richieste". "A volte Twitter ha ignorato le richieste di Musk a volte le ha respinte per motivi che ci sembrano ingiustificati e in altre occasioni ha fornito informazioni incomplete o inutilizzabili", si legge ancora. L'annuncio pone fine all'operazione che sembrava conclusa ad aprile ma che il miliardario aveva sospeso in attesa che il social media dimostrasse che i bot (profili artificiali automatici) rappresentavano meno del 5% degli utenti totali.
Come anticipato due giorni fa dal Washington Post, la goccia che ha fatto traboccare il vaso sono stati i dati forniti da Twitter sugli account spam che, secondo il patron della Tesla e il suo entourage, non erano verificabili. Musk aveva chiesto queste cifre da diverso tempo ma il consiglio di amministrazione aveva accettato di comunicargliele soltanto un mese fa proprio nel tentativo di superare l’impasse e avviare l’accordo verso la chiusura, con il voto degli azionisti sull’acquisizione atteso agli inizi di agosto.
Non solo, Twitter aveva accettato di concedere al miliardario l’accesso alla sua intera ’firehose’, ovvero l’enorme ammontare di dati che include anche gli oltre 500 milioni di tweet postati ogni giorno. Il social media ribadisce da tempo che gli account spam o falsi sono il 5% del totale, mentre Musk è convinto che sono molti di più.