Terremoto Turchia e Siria. 38 mila vittime accertate. Gli aiuti internazionali raggiungono il nord della Siria

di redazione 14/02/2023 ESTERI
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La possibilità di trovare ancora superstiti tra le macerie rimane verosimile di norma tra le 70 e le 200 ore dopo il sisma, perché poi intervengono le conseguenze della disidratazione. La situazione è però in questo caso ulteriormente aggravata dalle temperature sotto lo zero”. 

La finestra temporale in cui è ragionevole continuare a sperare di salvare delle vite in Turchia e Siria si sta rapidamente assottigliando, e sono queste le ultime ore prima di sperare nel miracolo.
L'Agenzia di stampa AGI riporta l'intervista  ad Oliver Hochedez, responsabile degli aiuti di emergenza del Malteser International, l’agenzia di Soccorso Internazionale dell’Ordine di Malta. “A volte assistiamo a dei miracoli: ne abbiamo visti anche in Turchia, con il ritrovamento di persone vive sotto le macerie, tra cui una signora incinta, e dei bambini. Queste sono storie meravigliose che ci incoraggiano, perché tutti così vedono che continuare ripaga”.

“Mi trovo a Kilis - racconta Hochedez ad AGI - una piccola città turca molto vicina alla Siria. Il Malteser International lavora qui da circa dieci anni, con i rifugiati. Io sono arrivato… che giorno è oggi? Mercoledì scorso, di notte”. Perde il conto dei giorni chi i giorni li spende nell’affrontare una delle più grandi emergenze di questo secolo.

“Rimarrò - continua Hochedez - fino a giovedì: il mio lavoro è coordinare la prima fase delle emergenze, poi verranno altri. In questa fase è indispensabile che intervenga personale altamente qualificato nella gestione delle emergenze: noi abbiamo già operato ad Haiti, in Iraq, in Etiopia”. Una squadra di quattro persone è stata la prima ad arrivare per Malteser International. A questa si aggiungono gli staff e i partners locali: in Siria circa duecento persone.

“Da decenni - continua il team leader di Malteser International - la Turchia non viveva un terremoto tanto devastante: ne è stata colpita una regione enorme, a centinaia di miglia dall’epicentro. È stata colpita un’area così vasta che è impossibile essere contemporaneamente presenti ovunque con personale specializzato. Abbiamo bisogno di molte “helping hands”, mani che aiutano. E poi di coperte,  tende, materassi: perché è davvero molto freddo qui, di notte”.

“Le persone sono traumatizzate. Sono veramente sconvolte dalle due fortissime scosse, e sono troppo spaventate per cercare di rientrare nelle loro case, nel caso in cui non siano troppo danneggiate per poterci rientrare. A ciò si aggiunge il freddo della notte, e il danneggiamento sensibile delle infrastrutture. Direi che la più grande emergenza che il Malteser International sta fronteggiando oggi è in Siria, insieme a tutti i nostri partner, il supporto medico. Negli ospedali, nelle unità di primo soccorso e nelle cliniche l’emergenza è medicare i pazienti e avere cura dei feriti. È importante far pervenire i beni di prima necessità e cibo pronto”.

“Il lavoro di salvataggio si avvia alla fine. Abbiamo bisogno di mettere in atto le strategie per aiutare le persone che sono sopravvissute, e si trovano senza una casa a cui fare ritorno. Questa è la vera sfida adesso”.

Cosa si può fare per aiutare?

“L’unica attività utile è mandare dei contributi economici perché solo chi è sul posto può regolarsi per distribuire i fondi verso le diverse necessità. Se le persone raccolgono scarpe, vestiti o cibo, occorrerà poi mandarle dai diversi paesi europei alla Turchia, e servirebbero persone, tempo e soldi per farlo. È più facile donare: dieci euro, cinque euro, o centinaia di euro, a un’organizzazione che sappia indirizzare le donazioni verso le diverse necessità. Oggi c’è bisogno di tende, e di pane, ma domani potremmo avere bisogno di altre cose, magari per ricostruire”.

La Comunità Internazionale si è impegnata perché venissero temporaneamente rimosse le sanzioni ai danni della Siria. Arriveranno più facilmente gli aiuti?

“Ogni volta che una frontiera viene aperta è una buona notizia. C’era già il problema dei rifugiati, oltre a un problema molto grande con le infrastrutture, e le persone sono già molto provate da una guerra che dura da più di dodici anni. Tutto ciò che facilita le comunicazioni a est è benvenuto”.

Malteser International ha stanziato 400.000 euro come primo intervento emergenziale, oltre a più di 10 tonnellate di beni di soccorso parti immediatamente dalla Germania. Altre squadre e altri beni sono in partenza. L’organizzazione attualmente sostiene sei ospedali, un ospedale per la maternità e per bambini e otto unità di assistenza sanitaria primaria nelle regioni di Idlib e Aleppo Nord, nella Siria nord-occidentale.

“Fortunatamente - conclude Holchedez - gli ospedali che stiamo sostenendo nel nord-ovest della Siria sono solo leggermente danneggiati e operativi. Ma c’è una carenza di forniture mediche, kit di primo soccorso, kit per traumi e medicinali. I medici stanno lavorando al limite delle loro capacità da lunedì scorso. Già prima del terremoto, l’assistenza sanitaria per la popolazione di questa regione era critica”.

In arrivo aiuti Nato dall'Italia la settimana prossima

Dalla prossima settimana dovrebbe partire la prima spedizione di aiuti della Nato dall'Italia verso le zone colpite dal sisma in Turchia. Lo annuncia su Twitter L'Allied Joint Force Command Naples, il comando militare Nato con sede a Napoli, il quale annuncia lo spostamento dei container immagazzinati presso il suo centro operativo meridionale di Taranto, al loro porto di imbarco per la spedizione in Turchia. Tra gli aiuti, un rifugio semipermanente in grado di ospitare almeno duemila sfollati composto da oltre mille container.

 
 
18:19 14 Febbraio

Il sisma del 6 febbraio è stato rilevato anche da sismografi in Antartide

Sono state rilevate anche in Antartide le onde sismiche generate dal terremoto che lo scorso 6 febbraio ha colpito Siria e Turchia: lo dimostrano i tracciati dei sismografi della stazione di Baia Terra Nova presso la base italiana Mario Zucchelli, situata a 15.000 chilometri dall'epicentro.
 

 
17:38 14 Febbraio

Un uomo di 35 anni estratto vivo a 207 ore da sisma

Un uomo di 45 anni di nome Ramazan Yucel è stato salvato dopo 207 ore dalle macerie della sua casa nella città turca di Adiyaman, uno dei centri più colpiti dal sisma che ha devastato il sud della Turchia e il nord della Siria lunedì 6 febbraio.

 
16:56 14 Febbraio

La devastazione del terremoto in Turchia: le immagini del 2018 a confronto con l'odierna desolazione

 

La prima delegazione delle Nazioni Unite entra in Siria nordoccidentale controllata dai ribelli

 
La prima delegazione delle Nazioni Unite visita la Siria nordoccidentale controllata dall'opposizione dopo il terremoto(Ansa)
La prima delegazione delle Nazioni Unite visita la Siria nordoccidentale controllata dall'opposizione dopo il terremoto

Sisma in Siria, prima delegazione Onu arriva in aree ribelli

Una delegazione delle Nazioni Unite è entrata oggi per la prima volta dopo il terremoto nelle aree controllate dai ribelli della Siria nord-occidentale per valutare le necessità delle regioni duramente colpite: lo ha dichiarato un corrispondente dell'Afp. La delegazione è entrata attraverso il valico di frontiera di Bab al-Hawa con la Turchia. 

"Si tratta in gran parte di una missione di valutazione", ha dichiarato all'Afp Kenn Crossley, direttore del programma alimentare mondiale in Siria, a Ginevra. È arrivato oggi nella zona anche il primo convoglio di aiuti internazionali dalla Turchia, attraverso il valico frontaliero di Bab As Salama. Lo riferisce la tv Panarabo-Saudita al Hadath, citando testimoni oculari nei pressi del valico che collega la regione turca di Gaziantep da quella siriana a nord di Aleppo. 

 
 
Terremoto Turchia e SiriaAFP
Terremoto Turchia e Siria

Oltre 37 mila le vittime in Turchia e Siria

È salito a 37.357 il bilancio dei morti accertati del terremoto che ha colpito la regione al confine tra Turchia e Siria. In Turchia le vittime sono 31.643, in Siria 5.714, considerando sia le zone sotto controllo del governo sia quelle in mano ai ribelli. 

 
15:04 14 Febbraio

Una donna estratta viva dalle macerie di una casa di Antakya

Una donna siriana è stata estratta viva dalle macerie di una casa di Antakya, uno dei principali centri colpiti dal sisma di grado 7.8 che ha devastato il sud della Turchia e il nord della Siria lunedì 6 febbraio. Il nome della donna è Muna Dabul e fa parte della nutrita comunità siriana formatasi nella regione dell'Hatay in seguito al conflitto in Siria. 

 
14:23 14 Febbraio
 
 
Aya la neonata sopravvissuta al terremoto del 6 febbraioTg1
Aya la neonata sopravvissuta al terremoto del 6 febbraio
 
14:23 14 Febbraio
 

Un gruppo di uomini armati è entrato nell'ospedale a nord della Siria dove è ricoverata Aya la neonata estratta viva dalle macerie ancora attaccata alla madre dal cordone ombelicale. La piccola è rimasta orfana a causa del terremoto e diverse persone si sono presentate in ospedale spacciandosi per suoi parenti. Per questo la polizia locale aveva deciso di metterla sotto sorveglianza. Il direttore dell'ospedale aveva sospettato di un infermiere, che la stava fotografando e lo aveva cacciato dall'ospedale. Qui l'articolo

 
 

Turchia, donna di 26 anni salvata dopo 201 ore

Continuano le ricerche e continuano i salvataggi che hanno del miracoloso. Ad Antiochia, nella provincia di Hatay, nel sud della Turchia, una donna di 26 anni è stata salvata dopo 201 ore dall'inizio del sisma. Secondo quanto riportato dal quotidiano turco Anadolu, Emine Akgül è un insegnante ed è stata trovata dalle squadre di ricerca e soccorso turche in condizioni gravi e quasi priva di sensi.  

 
12:30 14 Febbraio

Turchia, i Vigili del Fuoco italiani scavano tra le macerie per salvare vite

 
 

Turchia, atterrato aereo con aiuti umanitari dal Giappone

E' atterrato in Turchia un aereo dell'Air Self-Defense Force giapponese inviato dal governo per sostenere la popolazione turca gravemente colpita dal terremoto della scorsa settimana.  L'aereo militare, secondo quanto confermato in conferenza stampa dal portavoce del governo e capo segretario di gabinetto Hirokazu Matsuno, ha trasportato circa 15 tonnellate di attrezzature mediche (in particolare tende mediche, strutture chirurgiche e ospedaliere, ventilatori, macchine a raggi X e apparecchiature per la purificazione del sangue, utilizzate per trattare la sindrome da schiacciamento, una condizione spesso fatale causata dall'essere rimasti intrappolati sotto i detriti per lungo tempo) e altri beni di prima necessita` che verranno distribuite alla popolazione locale da un team di 36 tra medici ed esperti in emergenze provenienti da Tokyo.   

 
 
Due bambini rimasti illesi in Turchia Web
Due bambini rimasti illesi in Turchia
 

Terremoti, Unicef: “Colpiti 1,7 milioni di rifugiati”

In Siria, secondo l'Unicef "ogni bambino di eta' inferiore ai 12 anni ha vissuto solo conflitti, violenze o sfollamenti". Alcuni bambini sono stati sfollati sei o sette volte.  Secondo l'Unicef, nelle dieci province turche colpite sono registrati piu' di 1,7 milioni di rifugiati siriani, di cui 811.000 bambini. Secondo l'organizzazione umanitaria che tutela l'infanzia nel mondo i bambini colpiti dal terremoto sono 7 milioni, ma non è ancora chiaro l'esatto numero di quelli rimasti uccisi anche se si teme che siano migliaia. Qui l'articolo



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