Sudan. Almeno 300 vittime negli scontri tra opposte fazioni. Il Paese sull'orlo della guerra civile

di redazione 20/04/2023 NON SOLO OCCIDENTE
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Continua a salire il bilancio delle vittime in Sudan, Paese scosso da sei giorni di violenti combattimenti fra l'esercito regolare e i paramilitari delle Forze di supporto rapido (Rsf).

L'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha riferito di "330 morti e 3.200 feriti".

Esplosioni e colpi di arma da fuoco hanno continuato ad investire anche oggi la capitale Khartoum, malgrado gli appelli alla tregua, mentre si avvicinano i festeggiamenti per la fine del Ramadan.

"In certi quartieri del centro c'è odore di morte e di cadavere", ha raccontato un residente della capitale, città che conta oltre cinque milioni di abitanti e dove in tanti cercano rifugio nei quartieri meno colpiti dagli scontri, per sfuggire ai raid aerei. Il direttore generale dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus su Twitter ha scritto che la "pace è l'unica soluzione", e ha definito la situazione "sempre più preoccupante e straziante".   

Le condizioni di vita a Khartoum sono "infernali". Lo ha detto alla Bbc l'ambasciatore norvegese in Sudan, Endre Stiansen, precisando che in città proseguono "intensi" i combattimenti tra le fazioni militari rivali.

Unicef, 'a rischio milioni di bambini per le violenze'

Catherine Russell, direttore generale dell'Unicef, si è detta allarmata per le ostilità in Sudan che "proseguono a Khartoum, Darfur e Kordofan del Nord", e dove "ci sono notizie di almeno 9 bambini uccisi nei combattimenti e altri 50 feriti. I combattimenti hanno interrotto le cure essenziali salvavita per circa 50.000 bambini colpiti da malnutrizione acuta grave". Il direttore generale dell'Unicef ha precisato che "i combattimenti hanno interrotto le cure essenziali salvavita per circa 50.000 bambini colpiti da malnutrizione acuta grave. Questi bambini vulnerabili hanno bisogno di un'assistenza continua 24 ore al giorno, che è messa a rischio dall'escalation di violenza". "I combattimenti mettono anche a rischio la catena del freddo in Sudan, che comprende vaccini e insulina per un valore di oltre 40 milioni di dollari, a causa delle interruzioni della fornitura di energia elettrica e dell'impossibilità di rifornire i generatori con carburante", prosegue la nota. L'Unicef "rilancia all'appello del Segretario Generale affinché le forze armate cessino immediatamente le ostilità e chiede a tutte le parti di rispettare i loro obblighi internazionali di proteggere i bambini dai pericoli e di garantire che gli attori umanitari possano raggiungere rapidamente e in sicurezza i bambini in difficoltà.



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