25 Aprile. Mattarella "Tenere viva la memoria". Meloni "Fascismo incompatibile con le nostre politiche"

di redazione 25/04/2023 POLITICA
img

Una corona di fiori al parco della Resistenza di Cuneo

Una folla ha atteso l'arrivo delpresidente della Repubblica Sergio Mattarella al Parco della Resistenza di Cuneo. Accolto dal ministro della Difesa Guido Crosetto e dalle altre autorità, il Capo dello Stato ha deposto una corona di fiori di fronte al monumento di Umberto Mastroianni che ricorda i caduti della guerra di Liberazione. Il percorso in città prosegue con la visita della casa museo Duccio Galimberti, poi con la cerimonia ufficiale al teatro Toselli.

L'arrivo a Cuneo, città Medaglia d'oro per la Resistenza

Il presidente è arrivato a Cuneo, città Medaglia d'Oro per la Resistenza dal 1° agosto 1947.
Cuneo il prossimo 26 luglio ricorderà l'ottantesimo anniversario dello storico discorso che Duccio Galimberti fece dal balcone della propria abitazione che si affaccia sulla piazza a lui dedicata, discorso che si trasformò di fatto in una dichiarazione di guerra ai tedeschi. Galimberti fu ucciso dalle bande fasciste nel dicembre 1944. 

Qui un estratto delle motivazioni della concessione di medaglia d'oro al Valor Militare alla Città di Cuneo

Esempio, simbolo, guida, espressione delle virtù militari e dei valori civili della resistenza. 2000 caduti, 1000 assassinati, 2200 invalidi, 1400 deportati costituiscono il suo glorioso serto stillante sangue purissimo di eroi, dalla Patria riconoscente consacrati alla immortalità. Cinta d'assedio e presa d'assalto dagli stessi suoi figli partigiani, unendo l'impeto degli assalitori alla insurrezione concorde dei cittadini, con una battaglia di quattro giorni per le strade insanguinate, seppe con le sole sue forze risolvere l'abbraccio filiale dell'ottavo assedio nel trionfo della liberazione
 

 
11:30 25 Aprile

L'omaggio all'altare della patria

 
 

"Tenere viva la memoria", le celebrazioni di Mattarella cominciate ieri

Ieri il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha aperto ufficialmente le celebrazioni della Festa di Liberazione lanciando un chiaro invito al ricordo di chi si sacrificò per la democrazia, lodando l'impegno delle Associazioni Combattentistiche e d'Arma, ricevute al Quirinale. 

Meloni Rivendica alla destra di essere "incompatibile con nostalgie del fascismo", ricorda che quelli "scolpiti nella Costituzione" sono i "valori conculcati dal fascismo" e osserva che "l'amore per la democrazia è l'antidoto a tutti i totalitarismi". Giorgia Meloni saluta il 25 Aprile con una lunga e articolata riflessione ospitata dal Corriere della Sera e ribadisce che "l'Italia sta dalla parte di libertà e della democrazia", dicendo anche un fermo no a chi volesse tracciare divisioni su questo terreno usate come strumento di delegittimazione dell'avversario.

 
"Nel mio primo 25 Aprile da presidente del Consiglio, affido alle colonne del Corriere alcune riflessioni che mi auguro possano contribuire a fare di questa ricorrenza un momento di ritrovata concordia nazionale nel quale la celebrazione della nostra ritrovata libertà ci aiuti a comprendere e rafforzare il ruolo dell'Italia nel mondo come imprescindibile baluardo di democrazia", scrive allora Meloni.

"E lo faccio - sottolinea - con la serenità di chi queste riflessioni le ha viste maturare compiutamente tra le fila della propria parte politica ormai 30 anni fa, senza mai discostarsene nei lunghi anni di impegno politico e istituzionale". "Da molti anni infatti, infatti, e come ogni osservatore onesto riconosce, i partiti che rappresentano la destra in Parlamento hanno dichiarato la loro incompatibilità con qualsiasi nostalgia del fascismo". 

"Capisco quale sia l'obiettivo di quanti, in preparazione di questa giornata e delle sue cerimonie, stilano la lista di chi possa e di chi non possa partecipare, secondo punteggi che nulla hanno a che fare con la storia ma molto hanno a che fare con la politica", scrive Giorgia Meloni.

"E' - riprende il presidente del Consiglio - usare la categoria del fascismo come strumento di delegittimazione di qualsiasi avversario politico: una sorta di arma di esclusione di massa, come ha insegnato Augusto Del Noce, che per decenni ha consentito di estromettere persone, associazioni e partiti da ogni ambito di confronto, di discussione, di semplice ascolto".

"Un atteggiamento talmente strumentale che negli anni, durante le celebrazioni, ha portato perfino a inaccettabili episodi di intolleranza - ricorda - come quelli troppe volte perpetrati ai danni della Brigata ebraica da parte di gruppi estremisti. Episodi indegni ai quali ci auguriamo di non dover più assistere".

Nella sua lettera Giorgia Meloni, rende omaggio alla figura di "una donna straordinaria, Paola Del Din", che "durante la Resistenza combatteva con le Brigate Osoppo, le formazioni di ispirazione laica, socialista, monarchica e cattolica" e fu "la prima donna italiana a paracadutarsi in tempo di guerra".

"Il suo coraggio le è valso una Medaglia d'oro al valor militare, che ancora oggi, quasi settant'anni dopo averla ricevuta, sfoggia sul petto con commovente orgoglio", annota ancora il presidente del Consiglio aggiungendo che "della Resistenza dice 'il tempo ci ha ribattezzati Partigiani, ma noi eravamo Patrioti, io lo sono sempre stata e lo sono ancora'.

Nell'Italia repubblicana è stata insegnante di Lettere e, nonostante i suoi quasi cento anni, continua ad accettare gli inviti a parlare nelle scuole di Italia e del valore della Libertà".
"Dedico questo giorno a lei, madre di quattro figli e nonna di altrettanti nipoti, ma anche, idealmente, di tutti gli italiani che antepongono l'amore per la propria Patria a ogni contrapposizione ideologica", conclude Meloni.



Ti potrebbero interessare

Speciali