Hamas ha massacrato 200 israeliani nei Kibbutz, 40 sono bambini
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I sacchi che avvolgono i corpi, ma nascondono lo scempio che è stato fatto di molti di quei cadaveri. Sarebbero più di 200 gli israeliani uccisi dai miliziani di Hamas nel kibbutz di Kfar Aza, cinque chilometri a est di Gaza, tra le città di Netivot e Sderot. Almeno quaranta i bambini morti, alcuni dei quali decapitati.
Una località che già rischia di essere ricordata come la Bucha d’Israele. La scena che si è presentata davanti ai militari dell’esercito israeliano è apocalittica. I militari continuano a portare via i corpi, attorno a loro case bruciate, mobili distrutti e auto date alle fiamme.
L’eccidio è di tre giorni fa, ma solo oggi l’esercito ha permesso alla stampa di visionare la zona dell’assalto. “Non è una guerra, non è un campo di battaglia, è un massacro”, il grido del generale di Divisione Itai Veruv. Il bilancio non è definitivo. “Un orrore inimmaginabile”, taglia corto l’emittente I24News, che ha potuto visionare il sito, “Si sente odore di morte”.
Secondo l’esercito intere famiglie sarebbero state uccise nei loro letti. Per la portavoce militare Masha Michelson una settantina di uomini sono entrati nella comunità facendo strage degli abitanti e scempio dei corpi. “Stiamo ancora tirando fuori i cadaveri dai rifugi, dagli appartamenti e dalla sinagoga”. "È qualcosa che non ho mai visto nella mia vita. È qualcosa che immaginavamo dai nostri nonni, dalle nostre nonne nei pogrom in Europa e in altri luoghi. Non è qualcosa che è accaduto nella storia recente", ha aggiunto Veruv.
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