Cina. L'OMS chiede a Pechino verifiche e informazioni su aumento di casi di "polmonite non diagnosticata" che colpisce i bambini di alcune zone della Cina

di redazione 24/11/2023 AMBIENTE
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Le autorità sanitarie cinesi hanno ordinato agli ospedali di intensificare gli sforzi per il trattamento dei disturbi respiratori, all'indomani della richiesta di maggiori chiarimenti avanzata dall'Organizzazione mondiale della sanità sull'amento di casi di polmoniti, soprattutto tra i bambini, che ha portato a riempire i reparti pediatrici. 

In diverse regioni della Cina, soprattutto nelle città di Pechino e Liaoning, è scattata un'emergenza polmonite. A riferirlo in una notifica è ProMed, lo stesso sistema di sorveglianza che 4 anni fa aveva emesso per primo l'allerta sul nuovo coronavirus, secondo cui ci sarebbe un aumento di focolai tra i bambini che sta nuovamente mettendo a dura prova il sistema sanitario cinese. Ecco cosa sappiamo finora e quali ipotesi si stanno avanzando su questa nuova ondata di casi.

Stando a quanto riferito da ProMed, si tratterebbe di una polmonite “non diagnosticata” nei bambini e caratterizzata da febbre alta, noduli nei polmoni, ma senza altri sintomi, come la tosse. Una malattia, come si apprende, che sta intasando gli ospedali e portando alla sospensione delle lezioni in molte scuole. Secondo una prima ipotesi dell'epidemiologo statunitense Eric-Feigl-Ding, il responsabile sarebbe il Mycoplasma pneumoniae, un batterio che causa appunto patologie legate all'apparato respiratorio.

 Il primo avviso è arrivato da ProMed, un rodato sistema di sorveglianza che monitora le epidemie di malattie umane e animali nel mondo, che ha emesso una notifica sulla 'polmonite non diagnosticata', segnata da febbre alta e tracce nei polmoni, ma senza tosse. A fine 2019, ProMed aveva lanciato il primo allarme su un virus respiratorio sconosciuto, rivelatosi poi ilSarsVoV2 responsabile della pandemia di Covid.   

Chiamata nel post dell'esperto come “walking penumonia”, un termine usato per indicare una polmonite atipica, si tratta solitamente di un'infezione lieve (mal di gola, affaticamento, tosse, febbre bassa) da consentire lo svolgimento delle normali attività quotidiane e che non dovrebbe richiedere il ricovero ospedaliero (da qui il termine walking, ossia camminare) . Ciò che preoccupa, tuttavia, è il fatto che questa patologia possa peggiorare e degenerare in una polmonite.

Proprio come un anno fa, quando il coronavirus, l'influenza e il virus respiratorio sinciziale rappresentavano una tripla minaccia in molte nazioni, tra cui Europa e Stati Uniti, da quando la Cina ha smesso di aderire alla politica “Zero Covid” all'inizio di quest'anno, di tanto in tanto sono scoppiate epidemie di influenza, micoplasmi e broncopolmonite. Come riferisce il Bloomberg, infatti, uno studio ha dimostrato come il Mycoplasma penumoniae è stato tenuto sotto controllo per quasi 2 anni in Cina tramite le contro-misure adottate contro il nuovo coronavirus. L'aumento di casi quindi, potrebbe essere una conseguenza della revoca delle restrizioni post-pandemia. “Si tratta della prima ondata di infezioni da Mycoplasma pneumoniae da quando la maggior parte delle misure di contenimento contro la Covid sono state revocate all'inizio di quest'anno”, ha commentato in un articolo di fine ottobre del China Daily Zhou Huixia, direttore del Children's Medical Centre del Seventh Medical Center of the Chinese Pla General Hospital.

 

La Commissione sanitaria nazionale cinese ha invitato gli ospedali ad aumentare la capacità di trattamento per le infezioni generali e le malattie gravi, raccomandando ai pazienti con sintomi lievi di visitare le strutture sanitarie primarie e di evitare gli ospedali "già pieni di pazienti che devono affrontare tempi di attesa più lunghi e un alto rischio di infezioni incrociate". 

 

Dopo la nota dell'Oms, l'agenzia Xinhua ha pubblicato oggi un articolo in cui erano citati funzionari della Commissione sanitaria nazionale che raccomandavano di prestare attenzione a diagnosi e cura dei bambini con malattie respiratorie. Pechino e Liaoning sarebbero le aree più colpite in Cina da questo tipo di polmonite.   

 

La vicenda ha riportato alla memoria la pandemia del Covid-19, apparsa a Wuhan a fine 2019, al punto che alcune autorità locali hanno adottato misure precauzionali. Nella provincia dello Shandong, ad esempio, è stato raccomandato l'uso di mascherine e il vaccino contro l'influenza, a causa di un picco di pazienti con diagnosi di micoplasma pneumoniae, una comune infezione batterica che colpisce tipicamente i bambini più piccoli. 



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