Nei licei romani c'è aria di occupazione. I Movimenti studenteschi per una scuola autenticamente pubblica
Temi pratici, legati all'attualità, quelli nelle motivazioni che stanno portando all'occupazione di varie scuole della Capitale. Nelle ultime ore altri nove blitz per prendere possesso, in segno di protesta di altrettanti istituti, dopo quelli dell'Albertelli, Visconti ed Enzo Rossi di un mese fa ad opera della sigla OSA, l'Opposizione Studentesca Alternativa e quelle del liceo Tasso.
Questa volta è toccato tra gli altri ad istituti storici come il Mamiani, il Manara, il Morgagni, il Virgilio ed il Giulio Cesare.
L'iniziativa è partita dai collettivi indipendenti delle singole scuole che fanno capo ad un più generico Movimento Occupazioni, il quale però - tengono a precisare gli studenti - effettivamente non ha coordinato le azioni odierne nate singolarmente.
Quattro le motivazioni della protesta che divengono slogan: “Soldi alla scuola e non per finanziare la guerra in Ucraina”; “Necessità di una nuova scuola pubblica contro la riforma Valditara”; il non sentirsi rappresentati nè dal Governo nè da quella che definiscono "falsa opposizione" ed infine la piena solidarietà alla Palestina al grido di Palestina libera.
Le occupazioni, dicono gli studenti, andranno avanti non solo a Roma ma in tutta Italia.