Firenze. Crollo al cantiere. La procura indaga "Alcuni operai erano irregolari". Ancora disperso un operaio

di redazione 19/02/2024 TUTTI
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Mentre si cerca ancora sotto le macerie l'ultimo corpo, il bilancio del terribile del crollo nel supermercato di Firenze è di quattro salme recuperate compreso l'autotrasportatore Luigi Coclite, un disperso, tre feriti che rispondono bene alle cure. Le tre persone decedute dovrebbero essere di origine magrebina, come il disperso, e residenti in Lombardia. 

LA PROCURA:

Da una prima ricostruzione della dinamica dell'incidente, "è risultato che nella parte di cantiere interessata dal crollo erano presenti otto lavoratori, operanti per tre imprese diverse". Si legge nella nota diffusa dalla procura di Firenze. Dalle prime verifiche compiute emerge “che per alcuni operai vi fosse una condizione di irregolarità circa la loro presenza sul territorio nazionale”. A confermarlo è il procuratore capo di Firenze, Luigi Spiezia, durante un incontro coi giornalisti sul procedimento aperto a carico di ignoti. "Diverso è il discorso di completamento delle verifiche per quanto riguarda le posizioni contrattuali e quanto altro - aggiunge Spiezia- quindi l'accertamento che sto comunicando è limitato a un dato di mera corrispondenza tra la posizione di queste persone e il rispetto delle norme in materia di ingresso sul territorio nazionale". "Sul dinamismo che ha determinato questo disastro ovviamente non possiamo dire nulla, tutto è prematuro. Il dato molto empirico, che ci siamo fatti durante un sopralluogo, è che ci fossero diverse criticità. Si tratta di criticità che abbiano constato nel cantiere".

Per identificare con certezza gli operai che a Firenze sono rimasti sotto le macerie occorrerà anche il contributo di esperti di genetica. Al momento si conosce con certezza solo l'identità di una delle vittime: Luigi Coclite, italiano di 60 anni, estratto poco dopo il crollo in via Mariti. Difficile, ha spiegato il procuratore Spiezia, abbinare invece i nominativi agli altri tre corpi estratti. "E' iniziata una complessa attività di identificazione di ciò che resta di questi corpi degli operai che sono stati travolti da strutture imponenti - ha sottolineato Spiezia - Questa operazione richiede competenze scientifiche anche di tipo genetico perché alcuni di questi corpi sono davvero in condizioni drammatiche".

Tra gli operai coinvolti, uno, prosegue la nota della procura di Firenze, "di origine italiana, compiutamente identificato, è risultato deceduto al momento dell'arrivo dei primi soccorsi e delle forze di polizia giudiziaria, mentre altri tre operai, di origine romena, anch'essi con identità accertata, sono stati trasportati in ospedale. Altri quattro operai sono risultati dispersi sotto le macerie e non risultano ancora specificamente identificati, anche se sono stati comunque accertati i nominativi. Attraverso l'encomiabile ed ininterrotta opera dei Vigili del Fuoco sono stati recuperati, al momento, i corpi di tre operai, mentre continuano le ricerche della quinta vittima, rese difficili dal particolare stato dei luoghi conseguenti al crollo, nel quale sussistono condizioni di perdurante insicurezza".  

In tanto strazio emerge che forse alcuni di loro avevano documenti non regolari, i permessi di soggiorno non sono a posto. Ci sono accertamenti dentro l'inchiesta per omicidio plurimo colposo della procura di Firenze, l'impiego di manodopera irregolare nel controverso mare di lavori in subappalto apre a nuove ipotesi di reato accanto a quella di partenza, legata alla causa del ciclopico cedimento strutturale dei solai in costruzione. 

"Le indagini si profilano complesse sotto molteplici profili", e "sono state prontamente adottate iniziative per acquisire al procedimento gli elementi di prova, non solo documentali, onde ricostruire i fatti accaduti ed accertare eventuali responsabilità", scrive la procura di Firenze in una nota firmata dal procuratore capo Filippo Spiezia. Nella nota viene spiegato che "l'Ufficio sta assicurando il coordinamento delle attività investigative svolte delle forze di polizia giudiziaria intervenute: Ausl Toscana Centro-Dipartimento della Prevenzione, Ufficio Ispettivo del Ministero del Lavoro, Polizia Scientifica, Squadra Mobile di Firenze, Polizia Postale, Polizia Municipale di Firenze. Quest'ultima sta assicurando altresì, con grande impiego di risorse, la costante vigilanza del cantiere e di tutta l'area, che verrà sottoposta a sequestro all'esito del rinvenimento della dell'ultimo soggetto disperso".

 

Anche due rappresentanti del consolato del Marocco di Bologna sono andati stamani al cantiere di via Marini a Firenze.  I due rappresentanti, accompagnati da un interprete, sono rimasti nel cantiere per circa un'ora. Quando sono usciti hanno spiegato: "Siamo venuti a rappresentare i connazionali marocchini, ma non abbiamo informazioni. Siamo venuti per dimostrare che ci siamo e per ringraziare la polizia per il lavoro che sta facendo. Facciamo le condoglianze a tutte le famiglie coinvolte".

 

"Vorrei ricordare i nomi dei lavoratori che sono rimasti sotto le macerie: Lugi di 59 anni, Mohamed di 54 anni, Mohamed di 24 anni e Taoufik di 43 anni. Abbracciamo tutti noi i familiari di questi quattro operai a cui poi vorremmo anche dare un volto, e sarebbe bello che Palazzo Vecchio esponesse le immagini di queste persone per ricordare all'Italia e al mondo intero che quello che è successo non deve mai succedere perché troppo spesso dopo le parole torna il silenzio in attesa dell'ennesima nuova tragedia". Lo ha detto il sindaco di Firenze, Dario Nardella, a nel corso della seduta del consiglio comunale, a proposito dell'incidente nel cantiere di via Mariti.

"Le dichiarazioni" del procuratore di Firenze, Filippo Spiezia “sono molto forti e credo che la presenza di alcuni operai irregolari aggiunga ulteriore gravità a una situazione già molto seria”. Poi ha continuato ringraziando la procura "per il lavoro che sta facendo fin dall'inizio, le dichiarazioni del procuratore sono sicuramente molto forti e credo che la presenza di alcuni operai irregolari aggiunge ulteriore gravità a una situazione già molto seria". "Ci sono tre punti che a mio avviso devono essere alla base di una proposta nazionale da portare in fondo con un decreto legge: stop ai subappalti a cascatastop al massimo ribasso come criterio guida imporre i contratti di edilizia". 



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