Assistenza militare, impegno a non firmare accordi con paesi terzi che possano danneggiare i loro interessi, aumento delle relazioni economiche tra i due stati. Sono questi alcuni degli articoli previsti dall’accordo di partenariato strategico tra la Federazione Russa e la Repubblica popolare della Corea del Nord firmato il 19 giugno dai presidenti Vladimir Putin e Kim Jong-un.
Si tratta dell’accordo più forte tra Mosca e Pyongyang dall’inizio degli anni 2000. I due presidenti lo hanno descritto come un importante miglioramento delle loro relazioni, che riguarda la sicurezza, il commercio, gli investimenti, i legami culturali e umanitari.
Il testo del documento firmato il 19 giugno è stato pubblicato dall’agenzia di stampa di stato nordcoreana. Sostituisce il Trattato di amicizia, buon vicinato e cooperazione siglato dai due paesi del 2000 e ha durata illimitata. Dei 23 articoli di cui è composto l’accordo sicuramente uno dei più rilevanti è il quarto, il quale stabilisce che se uno dei paesi viene invaso e viene spinto in uno stato di guerra, l’altro deve impiegare «tutti i mezzi a sua disposizione senza indugio» per fornire «assistenza militare e di altro tipo».
Ci saranno maggiori sforzi per potenziare il commercio bilaterale e agevolare le condizioni per la cooperazione economica; per sviluppare la cooperazione negli ambiti dell'esplorazione spaziale, della tecnologia dell'informazione e dell'utilizzo pacifico dell'energia nucleare; a contrastare le provocazioni esterne tramite i mezzi d'informazione; e a rafforzare le reciproche capacità difensive per dissuadere parti terze dall'intraprendere conflitti militari.
Durante la sua visita a Pyongyang il presidente russo Vladimir Putin è stato insignito della massima onorificenza della Corea del Nord, l'Ordine di Kim Il Sung, per i suoi «importanti contributi» allo sviluppo di relazioni di buon vicinato e fraterne tra i due stati.