“L'uccisione del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, ha spiazzato l'Iran e sta creando divisioni all'interno della compagine di potere di Teheran”. Lo scrive il New York Times secondo cui “si sono aperte delle crepe all'interno del governo iraniano su come rispondere all'omicidio”, con i conservatori che vorrebbero una risposta energica e i moderati, guidati dal nuovo presidente iraniano, Masoud Pezeshkian, più propensi alla moderazione.
“Nel turbolento panorama del Medio Oriente, l'anziano leader supremo dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei, ha sempre potuto contare sulla stretta alleanza e sulla profonda amicizia di Nasrallah”, ma aggiunge il quotidiano “quando Israele lo ha ucciso ha improvvisamente spazzato via una forza singolare nella gerarchia degli stretti collaboratori di Khamenei” lasciando “l'Iran e il suo leader supremo in una posizione vulnerabile”.
Secondo quanto riporta il giornale statunitense che ha interpellato 4 funzionari iraniani, che conoscevano personalmente Nasrallah ed erano stati informati sugli eventi, “Khamenei è stato profondamente scosso dalla morte del suo amico, pur assumendo una posizione calma e pragmatica”.