Maternità surrogata reato universale, il Senato approva. Le opposizioni Assurdo giuridico, da Medioevo"

di redazione 16/10/2024 CULTURA E SOCIETÀ
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La cosiddetta maternità surrogata è reato universale. Non più solo illegale nel nostro Paese, ma anche nel caso in cui le coppie ne abbiano fatto ricorso all’estero.

Il via libera definitivo è arrivato a Palazzo Madama con 84 sì, 58 no e nessun astenuto. Il provvedimento, fortemente contestato dalle opposizioni, aveva come prima firmataria la deputata Fdi Carolina Varchi e aveva ricevuto il primo via libera il 26 luglio 2023. Il testo Varchi riprendeva quello presentato da Giorgia Meloni “nella precedente legislatura”. Ha festeggiato la ministra per la Natalità Eugenia Roccella: “Chi si trincera dietro la retorica dei ‘diritti’ dovrebbe chiedersi perché invece ci sia una rete mondiale del femminismo che sostiene l’iniziativa dell’Italia e considera il nostro Paese un esempio da seguire dappertutto. Oggi con il voto del Parlamento italiano i diritti non sono stati negati, ma al contrario sono stati riaffermati e resi finalmente effettivi”.

 
In Italia, la maternità surrogata è vietata già dal 2004. Ma ora, con questo ddl che diventa legge, i genitori che torneranno in Italia, dopo aver fatto ricorso alla pratica della ‘gestazione per altri’, potranno essere incriminati e finire in carcere dai tre mesi ai due anni. Per non parlare della sanzione pecuniaria che potrà arrivare sino ad un milione di euro. “Con questo provvedimento – ha sottolineato il capogruppo della Lega Massimiliano Romeo – vogliamo infatti evitare che il divieto previsto in Italia venga aggirato, andando all’estero per commissionare un bambino che poi viene riconosciuto nel nostro Paese”. Il testo appena approvato è formato da un solo articolo che modifica la legge 40 del 2004 estendendo il reato all’estero. Durante la discussione in Commissione al Senato, mesi fa, la Lega tentò di proporre una stretta ulteriore presentando un emendamento che raddoppiava la multa e portava il carcere fino a 10 anni. Ma ci fu un dietrofront per l’obiezione del resto del centrodestra. La Lega inizialmente difese l’emendamento, ma poi dovette rinunciare.
 

L’opposizione compatta ha attaccato duramente, dentro e fuori l’Aula, il disegno di legge definendolo, come ha fatto la senatrice Elena Cattaneo, “un manifesto ideologico” a “danno delle famiglie” e dei “bambini”. Il centrodestra, infatti, si sottolinea in Italia Viva, ha respinto anche l’emendamento presentato da Ivan Scalfarotto con il quale si chiedeva che “dall’attuazione” della legge non derivasse “un pregiudizio per i diritti e gli interessi del minore” garantendo “gli adempimenti previsti” per il “riconoscimento del rapporto filiale instauratosi con i genitori di fatto”, ai quali “è attribuita la responsabilità genitoriale”.

 

Pd, Avs e M5s: “Assurdo giuridico” – Durante il dibattito a Palazzo Madama non sono mancate le tensioni, tra interruzioni e attacchi reciproci. E’ successo, ad esempio, mentre parlava la senatrice del M5s, Elisa Pirro. “I colleghi maschi di maggioranza stanno dicendo che l’utero non è il mio?”, ha dichiarato. “I miei organi sono miei e ne faccio quello che voglio”. Dai banchi della maggioranza ci sono state diverse interruzioni. “Siamo al comunismo degli organi”, ha ribatutto l’esponente 5 stelle. “Io posso dare il rene, ma non posso prestare il mio utero, da donna libera, italiana”.

Contrario al provvedimento anche il Partito democratico. “Vorrei partire dalla parola sfruttamento”, ha detto nel suo intervento la senatrice dem Susanna Camusso. “Non ho sentito la destra usare con la stessa intensità la parola sfruttamento però quando abbiamo discusso di provvedimenti del governo sul lavoro che colpiscono le donne. La verità è che la destra vuole che a decidere sia lo stato etico. La destra pensa che le donne siano esseri fragili che non possono decidere. Invece le donne sono in grado di sapere cosa è sfruttamento e cosa non lo è. Le donne devono poter decidere di loro stesse. Questo è il nodo di questo pessimo ddl”. E ancora: “Il reato che viene inventato dalla destra creerà discriminazioni nei confronti dei minori perché quelle bambine e quei bambini che nasceranno e cresceranno a prescindere dal nuovo reato imposto, avranno addosso uno stigma”. Contro il testo è intervenuto anche il dem Filippo Sensi: “Che vi hanno fatto questi bambini, questi minori, per essere diventati il principale fronte del vostro furore legislativo? Io sono un cattolico e dunque per la gpa, perché al cuore del messaggio cristiano c’è solo l’amore. Ci vuole forza per fare ciò che è giusto. Spero ne siate consapevoli”.

 

Ha protestato anche Ilaria Cucchi, senatrice di Alleanza Verdi Sinistra: “L’introduzione di un reato universale”, ha detto, “è giuridicamente infondata e palesemente incostituzionale perché contrasta con il principio di colpevolezza di cui all’articolo 27 della Costituzione. Paragonare la gpa a reati come il genocidio, la tortura, lo sfruttamento della prostituzione minorile, la riduzione in schiavitù è un assurdo giuridico. Il nostro ordinamento giuridico prevede la giurisdizione universale solo per reati di particolare gravità, come genocidio o terrorismo, legati a valori universalmente condivisi. La Gestazione per altri invece è perfettamente legale in 65 Stati di cui 6 in Europa. Equipararla a crimini così gravi è un errore colossale”. E ha chiuso: “Si tratta di un atto disumano contro genitori e bambini, che alimenta solo stigma e discriminazione”.

La senatrice a vita e scienziata Elena Cattaneo: “Manifesto ideologico” – In Aula ha preso la parola anche la senatrice a vita e scienziata Elena Cattaneo: “Questo disegno di legge espone al rischio che si sia di fronte ad un manifesto ideologico, piuttosto che alla volontà di affrontare razionalmente un tema che dovrebbe vedere, nella libertà e autodeterminazione delle persone e nel benessere psicofisico del minore, in qualunque circostanza sia venuto alla luce, la nostra stella polare”. In altre circostanze, ha continuato Cattaneo, “sarei stata ben felice di intervenire su in disegno di legge volto alla modifica della legge n.40 del 2004, in particolare per abrogare la parte dell’articolo 13 che dispone il carcere per quei ricercatori italiani che volessero derivare linee cellulari staminali dalle blastocisti sovrannumerarie destinate al congelamento distruttivo. Ma invece, anziché essere qui per festeggiare la liberazione della scienza da un divieto alla ricerca scientifica ideologico ed ipocrita, oggi siamo qui a discutere l’allargamento della punibilità di scelte riproduttive compiute da cittadini italiani in stati, a noi prossimi, in cui perfettamente legali e regolamentate”. Cattaneo ha quindi ricordato come la gestazione per altri in forma solidale sia consentita in diversi paesi, tra questi: Olanda, Belgio, Danimarca, Repubblica Ceca, Grecia, Portogallo, Gran Bretagna, Ucraina, Russia, Stati Uniti e Canada, sottolineando come si tratti quindi di “una pratica che di tutta evidenza non può essere considerata come un reato con un disvalore sociale universale”. “Qualunque cosa si pensi, legittimamente, di questa scelta – ha concluso Cattaneo – faccio fatica a comprendere come si possa paragonare la gestazione solidale alla stregua di reati gravissimi – che, questi sì, evidentemente hanno un portato universale – penso alla pedofilia, al terrorismo o ad azioni di genocidio”.

 

Fdi: “Non è libertà, ma sfruttamento” – Chi rivendica il provvedimento è stata naturalmente Fratelli d’Italia. “Oggi estendiamo la punibilità di un reato anche all’estero per i cittadini italiani, perché la legge ha efficacia in Italia, ma vogliamo sradicare il fenomeno del turismo procreativo”, ha detto la senatrice di Fratelli d’Italia Lavinia Mennuni. “Nei precedenti interventi avete sbandierato sentenze della Corte costituzionale – prosegue – ebbene, in punta di diritto ne ricordo una di sentenza della Suprema corte, la 272 del 2017, la quale definisce che la maternità surrogata ‘offende in modo intollerabile la dignità delle donne e mina nel profondo le relazioni umane'”. “Il bambino – si domanda la parlamentare di FdI – è un oggetto di diritti altrui o un soggetto di diritti? Il bambino può forse essere acquistato, venduto, prodotto come un oggetto che si ordina su internet scegliendone il colore degli occhi e dei capelli? Siete dunque voi che infierite col soggetto più debole, che è il nascituro. 

 



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