Presidenziali USA. Il giorno del voto. Il Mondo attende l'esito della sfida Harris Trump. Intanto Washington invia gli ispettori a vigilare sulla regolarità delle elezioni

di redazione 05/11/2024 ESTERI
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Harris: questo è il momento di far sentire la nostra voce

Kamala Harris ha condiviso il suo primo post su X da quando sono state aperte le prime urne negli Stati Uniti. "America, questo è il momento di far sentire la nostra voce", afferma la vicepresidente.

Donald Trump non ha invece ancora postato nulla da quando si sono aperti i seggi ma un'ora dopo la conclusione del suo ultimo comizio elettorale nel Michigan ha dichiarato sulla sua piattaforma Truth Social: "E' ora di uscire e votare, così insieme possiamo rendere l'America di nuovo grande!!!". 

 
11:28 05 Novembre

Tre voti a testa in un villaggio del New Hampshire

 
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11:11 05 Novembre

Al via il voto negli Usa, i primi risultati nella notte

Dopo gli ultimi colpi senza fair play dei comizi finali, si sono aperte alle 5 ora locale in alcuni seggi della costa Est i primi seggi elettorali che danno il via alla lunga giornata di voto negli Stati Uniti attraverso sei fusi orari. Dall'Atlantico al Pacifico, i cittadini americani sceglieranno chi tra Kamala Harris e Donald Trump andrà alla Casa Bianca con i sondaggi che li danno testa a testa in 7 Stati chiave (Pennsylvania, Nevada, Wisconsin, Georgia, North Carolina, Michigan, Arizona). Oltre 80 milioni di americani hanno già votato in anticipo o per posta o in presenza mentre circa l'altra metà avrà tempo fino alle 20.00. 

 

Trump, "Kamala ha un QI molto basso, non ci serve"

Al suo ultimo comizio a Grand Rapids, nel Michigan, Donald Trump non ha risparmiato le sue dure critiche alla rivale Kamala Harris, attaccandola pesantemente, oltre ad aver condiviso col pubblico una serie di pensieri tortuosi.
"Kamala, e' una persona con un QI molto basso e non abbiamo bisogno di una persona con un QI molto basso. Ce l'abbiamo da quattro anni e il nostro Paese sta andando a rotoli", ha detto Trump all'inizio del suo comizio, una delle tante critiche tipicamente feroci al suo avversario. "Se voti per la bugiarda Kamala avrai altri quattro anni di miseria, fallimento e disastro da cui il nostro paese potrebbe non riprendersi mai", ha aggiunto Trump.
Piu' della meta' della folla se n'e' andata durante un discorso tortuoso - lungo quasi due ore, dopo essere arrivato in ritardo di quasi due ore - in particolare quando ha cominciato a meditare sul fatto che Dio potrebbe averlo salvato dal proiettile di un assassino in modo che potesse diventare presidente, affermando di avere "il 95% di possibilita' o qualcosa del genere" di vincere le elezioni. Ha anche detto che non si candidera' di nuovo alla presidenza e, se questo dovesse essere l'ultimo comizio, sarebbe stata una fine piuttosto ignominiosa.
Nel Michigan ha anche lanciato gravi avvertimenti razzisti sull'immigrazione, descritto le citta' americane come inferni pieni di criminalita' e ha fatto vaghe promesse iperboliche su come solo lui avrebbe potuto sistemare il Paese. 

 

 
08:15 05 Novembre

Harris e Trump pari in villaggio New Hampshire

La vicepresidente Kamala Harris e l'ex presidente Donald Trump hanno ricevuto tre voti a testa nel piccolo villaggio di Dixville Notch, in New Hampshire, dando il via all'Election Day in uno dei primi luoghi del Paese a comunicare le proprie preferenze presidenziali. Hanno partecipato al voto quattro repubblicani e due elettori non dichiarati, riporta la Cnn. Il villaggio, situato lungo il confine tra Stati Uniti e Canada, ha aperto e chiuso le urne poco dopo la mezzanotte (le 6:00 in Italia), secondo una tradizione che risale al 1960. Alle elezioni del 2020 il villaggio votò per l'attuale presidente Joe Biden. 

 

 

Trump, "porteremo gli Usa a nuove vette di gloria"

Il candidato repubblicano alla presidenza Donald Trump ha promesso di condurre gli Stati Uniti verso "nuove vette di gloria", nel discorso conclusivo dell'ultimo comizio della sua campagna elettorale a poche ore dell'apertura dei seggi.
"Con il vostro voto possiamo risolvere ogni singolo problema che il nostro Paese affronta e condurre l'America, anzi il mondo, verso nuove vette di gloria", ha detto il tycoon alla folla di Grand Rapids nello stato chiave del Michigan.
 

 

Intelligence, disinformazione russa in stati chiave

 I servizi segreti statunitensi hanno accusato la Russia di essere "attivamente" coinvolta in operazioni di disinformazione nei sette Stati chiave del Paese che determineranno l'esito delle elezioni presidenziali di martedì. Arizona, Nevada, Georgia, North Carolina, Pennsylvania, Michigan e Wisconsin saranno decisivi per il voto che permettera' alla democratica Kamala Harris o al repubblicano Donald Trump di entrare alla Casa Bianca.
"La Russia è la minaccia più attiva" in questi Stati americani, hanno accusato in una dichiarazione congiunta il Federal Bureau of Investigation (FBI), l'Office of the Director of National Intelligence (ODNI) e la Cybersecurity and Infrastructure Security Agency (CISA). "Questi tentativi hanno il potenziale di incitare alla violenza, anche contro i funzionari elettorali", avvertono. Secondo l'ODNI, di recente e' circolato sui social network un video con un'intervista a una persona che affermava che una frode con schede false e alterazioni delle liste elettorali era volta a favorire Kamala Harris in Arizona.

 

 
06:21 05 Novembre

Harris, "saranno elezioni serratissime, ogni voto conta"

 "Questa potrebbe essere una delle elezioni più serrate della storia: ogni voto conta", ha avvertito Kamala Harris durante la sua ultima grande manifestazione elettorale in Pennsylvania a poche ore dall'apertura dei seggi negli Stati Uniti.
"Abbiamo l'opportunità di voltare finalmente pagina su un decennio di progetto politico guidato dalla paura e dalla divisione: ne abbiamo abbastanza", ha detto la vicepresidente e candidata democratica senza nominare la persona contro è rivolto questo messaggio, il suo rivale repubblicano Donald Trump.

 

 
04:24 05 Novembre

Il saluto di Kim al voto Usa, lanci di missili a corto raggio

La Corea del Nord ha lanciato diversi missili balistici a corto raggio verso il suo mare orientale, fa sapere l'esercito sudcoreano, a poche ore dalle elezioni presidenziali statunitensi. I capi di stato maggiore congiunti della Corea del Sud non hanno specificato immediatamente il numero di missili rilevati o la loro distanza. 

Il ministero della Difesa giapponese dice di ritenere che i missili siano caduti in mare e non ci sono state segnalazioni immediate di danni. Il lancio avviene pochi giorni dopo che il leader nordcoreano Kim Jong Un ha supervisionato un test di volo del nuovo missile balistico intercontinentale progettato per raggiungere la terraferma degli Stati Uniti. In risposta, gli Stati Uniti hanno fatto volare un bombardiere B-1B a lungo raggio durante un'esercitazione trilaterale con Corea del Sud e Giappone. Ciò ha attirato la condanna della potente sorella di Kim, che martedì ha accusato i rivali di "minacce militari aggressive e avventurose". L'agenzia di intelligence militare della Corea del Sud ha dichiarato la scorsa settimana che la Corea del Nord ha probabilmente completato anche i preparativi per il suo settimo test nucleare.

 
04:19 05 Novembre

Trump ai musulmani: "Harris vuole la Terza Guerra Mondiale, invaderà il Medio Oriente"

Trump accusa la rivale Harris di voler iniziare la Terza Guerra Mondiale: "Invaderà il Medio Oriente", precisa. Si tratta dell'ultimo appello di Trump agli elettori arabi e musulmani nello Stato in bilico del Michigan alla vigilia del voto. 

"Stiamo costruendo la più grande e ampia coalizione nella storia politica americana, numeri record di elettori arabi e musulmani nel Michigan che vogliono la pace", scrive Trump su X. "Sanno che Kamala e il suo gabinetto guerrafondaio invaderanno il Medio Oriente, faranno uccidere milioni di musulmani e inizieranno la Terza Guerra Mondiale", aggiunge il tycoon promettendo di "riportare la pace" nella regione.

 

Trump all'ultimo comizio: "Mettete Harris sul ring con Mike Tyson"

Trump non abbandona la retorica violenta anche nell'ultimo giorno della campagna. In un comizio in Pennsylvania, l'ex presidente ha suggerito che Kamala Harris dovrebbe salire sul ring con il pugile Mike Tyson. "Mettete Mike sul ring con Kamala, sarà interessante", ha detto Trump. 

 

Washington invia gli ispettori come fa in occasione di ogni elezione e alcuni Stati repubblicani alzano le barricate (di carta bollata) per impedire loro di mettere piede nei loro seggi. Accade negli Stati Uniti, nelle ore in cui gli americani sono chiamati alle urne per decidere chi tra la democratica Kamala Harris e il repubblicano Donald Trump guiderà la Casa Bianca per i prossimi 4 anni.

La corsa è un testa a testa, i due schieramenti si stanno preparando a possibili sfide legali per i conteggi dei voti e venerdì il Dipartimento di Giustizia ha annunciato l’invio di personale per monitorare il rispetto delle leggi federali in 86 contee di 27 Stati, una pratica seguita per decenni sia sotto le amministrazioni democratiche che repubblicane per garantire che il diritto di voto venga osservato in pieno: “Il Dipartimento – recita la nota che annuncia l’iniziativa – invia regolarmente il suo personale a monitorare la conformità alle leggi federali sui diritti civili nelle elezioni nelle comunità di tutto il paese”.

 

Gli ispettori sono attesi in 5 contee in Alaska (dove governano i Repubblicani), 4 in Arizona (Democratici), una in California (Democratici), 4 in Florida (Repubblicani), 5 in Georgia (Repubblicani), 2 in Kentucky (Democratici), 8 in Massachusetts (Democratici), una in Maryland (Democratici), 6 nel Michigan (Democratici), 3 nel Minnesota (guidata dai democratici del candidato alla vicepresidenza Tim Waltz), 4 nel Mississippi (Repubblicani), una nel Missouri (Repubblicani), una nel Montana (Repubblicani), 3 in North Carolina (Democratici), 3 nel New Jersey (Democratici), 2 nel New Mexico (Democratici), una nel Nevada (Repubblicani), una nello stato di New York (Democratici), 2 in Ohio (Repubblicani), 3 in Pennsylvania (Democratici), 3 nel Rhode Island (Democratici), una in South Carolina (Repubblicani), 4 in South Dakota (Repubblicani), 8 in Texas (Repubblicani), una nello Utah (Repubblicani), 6 in Virginia (Democratici) e 4 in Wisconsin (Democratici).

Alcuni stati guidati dal Grand Old Party si sono opposti alla decisione. Lunedì il Missouri ha intentato una causa chiedendo un ordine del tribunale per impedire ai funzionari federali di entrare nei seggi. Il Segretario di Stato Jay Ashcroft – figlio di quel John che guidò il Dipartimento di Giustizia come procuratore generale durante l’amministrazione di George W. Bush – ha accusato il governo federale di “aver tentato di interferire illegalmente nelle elezioni” affermando che la legge statale “consente solo a determinate categorie di persone di essere presenti nei seggi elettorali, tra cui gli elettori, i figli minorenni che accompagnano gli elettori, gli scrutatori, i giudici elettorali, ecc.” e non i funzionari federali. La giudice distrettuale Sarah Pitlyk ha respinto la richiesta di un’ordinanza restrittiva temporanea, affermando che “i danni previsti dallo Stato del Missouri sono puramente speculativi“.

 

Il caso del Missouri è particolare. Il ricorso accusava il Dipartimento di Giustizia di aver elaborato un piano all’ultimo minuto che mirava a “sostituire le autorità elettorali statali”. Nell’udienza di lunedì sera, l’avvocato del Dipartimento ha affermato che due osservatori si trovavano nello Stato per monitorare un seggio a St. Louis. Nel gennaio 2021, il distretto elettorale di St. Louis aveva raggiunto un accordo con il Dipartimento di Giustizia in merito alle preoccupazioni relative alle barriere architettoniche e ad altri problemi che avrebbero potuto ostacolare il voto delle persone con disabilità. Come parte di quell’accordo, il Board of Election Commissioners della città ha accettato di consentire al Dipartimento di Giustizia di monitorare la conformità. Ciò includeva il monitoraggio dei seggi elettorali il giorno delle elezioni.

Nelle stesse ore Ken Paxton, il procuratore generale del Texas, ha presentato una causa simile per impedire l’arrivo degli ispettori a Harris, Dallas e Bexar, le contee designate dal Dipartimento di Giustizia. Il repubblicano ha sostenuto che, in base alla legge statale, gli osservatori federali non sono autorizzati a entrare nelle urne elettorali. “Il Texas non si lascerà intimidire e farò ogni sforzo per impedire alle agenzie federali armate di interferire nelle nostre elezioni”, ha affermato Paxton, riferendosi all’amministrazione Biden. In Texas gli ispettori erano arrivati anche in occasione delle elezioni del 2016, 2018, 2020 e del 2022. I casi precedenti avevano avuto poca risonanza sui media e nessuna conseguenza legale.

 

Anche il ricorso del Texas è stato respinto. Il giudice federale Matthew Kacsmaryk ha ordinato al Dipartimento di Giustizia di confermare che “nessun osservatore” sarebbe stato presente nei seggi elettorali texani, ma ha negato l’emissione dell’ordinanza restrittiva richiesta dallo Stato. “La Corte non può emettere un’ordinanza restrittiva temporanea senza ulteriori chiarimenti sulla distinzione tra ‘monitoraggio’ e ‘osservazione’ alla vigilia di elezioni importanti”, ha affermato Kacsmaryk, nominato da Trump, nella sentenza.

La Florida si è mossa in modo analogo. Il segretario di Stato Cord Byrd ha risposto al Dipartimento di Giustizia che la legge elettorale statale elenca chi è autorizzato a entrare nei seggi e che i funzionari federali non sono inclusi nell’elenco. Byrd ha detto che la Florida sta inviando i propri osservatori nelle quattro giurisdizioni individuate da Washington e che questi “assicureranno che non vi siano interferenze nel processo di voto”.

“Il Dipartimento di Giustizia ha una storia di quasi 60 anni nell’affrontare le questioni dell’election day per salvaguardare i diritti di voto dei cittadini neri e di altre comunità di colore”, ha affermato Edward Casper, co-capo consigliere facente funzione presso il Lawyers’ Committee for Civil Rights Under Law. “Sebbene alcuni recenti tentativi di interferire in questo processo possano sembrare più un abbaio che un morso, rappresentano comunque una minaccia reale all’applicazione dei diritti civili”.

Tra le 86 contee messe sotto osservazione ci sono quelle di Maricopa, in Arizona, e di Fulton, in Georgia, che nel 2020 è diventata il centro delle teorie cospirative elettorali diffuse da Trump. Nell’elenco figura anche la contea di Portage, in Ohio, dove uno sceriffo è stato criticato per un post sui social media in cui affermava che le persone con cartelli pro-Harris nei giardini dovrebbero avere i loro indirizzi registrati in modo che gli immigrati possano essere mandati a vivere con loro se la candidata democratica dovesse vincere le elezioni.



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