Dossier Emanuela Orlandi. Il Promotore di giustizia del Vaticano "Esiste ma è riservato"
“Esiste, lo abbiamo trovato, è quello cui allude Pietro Orlandi, quello di cui parlò Paolo Gabriele”, a dirlo stavolta è il promotore di giustizia del Vaticano Alessandro Diddi, a margine della presentazione del libro “Il trono e l’Altare. Guerra in Vaticano”. Tuttavia, ha aggiunto: “Il contenuto è riservato. Mi auguro che venga presto il giorno in cui potremo presentare la nostra attività di indagine e ognuno potrà dare la sua lettura, ora non è ancora arrivato il momento”.
Chi è Paolo Gabriele? – Il maggiordomo del Papa protagonista del processo sul primo Vatileaks, la fuga di documenti riservati del Vaticano, qualche anno prima di morire disse al fratello di Emanuela Pietro Orlandi di aver visto un dossier intitolato “Rapporto Emanuela Orlandi” sulla scrivania di Georg Gänswein, allora segretario di Benedetto XVI, ma di non essere riuscito a fotocopiarlo assieme agli altri documenti. Georg Gänswein, segretario particolare di Benedetto VI, aveva anche lui ammesso l’esistenza un fascicolo riservato all’avvocato della famiglia Orlandi, Laura Sgrò. Nel 2011, Padre Georg aveva anche dichiarato di voler affidare e un’indagine al capo della Gendarmeria vaticana Domenico Giani sulla vicenda di Emanuela. Ha poi negato tutto nel suo libro nel suo libro “Nient’altro che la Verità”, uscito subito dopo la morte di Ratzinger. L’ex segretario di Benedetto XVI lo ha nuovamente negato nell’aprile del 2023 quando, ospite del programma Verissimo su Canale 5 ha detto: “Io non ho mai avuto un dossier su Emanuela Orlandi. Io non credo che si trovi qualcosa di nuovo su questo caso”.
“Io – ha detto ancora Diddi – vorrei lavorare senza avere una opinione personale perché le idee personali fanno deviare rispetto ai fatti. Ognuna delle ricostruzioni ha una sua plausibilità. Io non mi voglio fare convincere da nessuna per ora. Stiamo parlando di una vicenda terribile su cui molti stanno speculando”.
“Se ha detto questo, bene. Ci sono delle regole che vanno rispettate, c’è una sovranità che va rispettata ci sono delle regole che sono le rogatorie, se la Commissione ritiene di dover acquisire documentazione del nostro fascicolo, si muova secondo i canali istituzionali”, ha detto Diddi pubblicamente.
La reazione del fratello – Il fratello di Emanuela Pietro Orlandi, ha commentato così l’improvviso ritrovamento del dossier su sua sorella: “Facciamo finta di credere che l’abbiano trovato ora e che non stava già in Segreteria di Stato dal 2012 (come aveva dichiarato Padre Georg al suo avvocato Laura Sgrò, ndr). Va bene, l’importante è che ora hanno ammesso di averlo anche se dicono che il contenuto è riservato, e naturalmente speriamo non modificato”.