STELLANTIS E TAVARES
poche ore dall'uscita di scena di Tavares è già aperta la corsa ai nomi dei possibili successori alla guida di Stellantis. Il processo per la nomina di un nuovo Ceo è già in corso, fa sapere l'azienda, e si concluderà entro la prima metà del 2025. Intanto verrà istituito un nuovo Comitato esecutivo presieduto da John Elkann.
Negli scorsi mesi il manager portoghese aveva annunciato la possibilità di lasciare a fine mandato, a inizio 2026. Le dimissioni hanno anticipato la fine dell'era Tavares accelerando la corsa alla scelta del successore, per quanto una rosa di possibili candidati fosse inevitabilmente già al vaglio.
Non trova per ora riscontro il nome già da qualche tempo chiacchierato: quello di Luca De Meo, amministratore delegato della Renault con la quale qualcuno aveva azzardato l'ipotesi di una fusione, definita "pura speculazione" da Tavares lo scorso ottobre. Nella lista del "toto-nomine" anche Olivier Francois, amministratore delegato di Fiat e responsabile del marketing globale di Stellantis. Tra i papabili successori già interni al gruppo automobilistico spiccano Carlos Zerlenga, attualmente nel ruolo di Chief Operating Officer del Nord America, e Maxime Picat, ex ad di Pegeut e oggi responsabile della filiera e degli acquisti globali di Stellantis. Tra i nomi ipotizzati, infine, quello dell'olandese Roy Jakobs, Ceo di Philips.
Dopo le dimissioni, si acuiscono le preoccupazioni dei sindacati e i toni della politica, che nei confronti di Tavares aveva speso giudizi già decisamente duri dopo l'audizione di ottobre. Mentre tutti i partiti chiedono l'intervento di John Elkann in Parlamento per rendere conto della crisi in atto e presentare "un piano industriale serio", la Lega lancia un occhio anche alla sostanziosa liquidazione del manager di automotive più pagato al mondo, con uno stipendio di circa 40 milioni l'anno.
"Siamo curiosi di sapere quanto prenderà Carlos Tavares come 'premio' economico dopo la sua disastrosa gestione", si chiede il partito di Salvini. E a circolare nelle ultime ore è la cifra di 100 milioni: numero che sarebbe filtrato nei mesi scorsi insieme all'ipotesi delle dimissioni anticipate e che Stellantis non avrebbe finora smentito.
"Sarebbe uno schiaffo in faccia ai lavoratori se il gruppo decidesse di spendere centinaia di milioni di euro per la buona uscita dell'amministratore delegato". Con queste parole il segretario generale della Cgil Maurizio Landini a Lecce, a margine dell'iniziativa in occasione degli ottant'anni della Camera del lavoro locale, ha risposto a una domanda sulle dimissioni dell'ad di Stellantis Carlos Tavares.
TESLA E ELON MUSK
Elon Musk attacca la giudice Kathaleen St. Jude Mc Cormick, del Delaware, che ha negato al patron di Tesla la super paga da 55,8 miliardi di dollari approvata dal board degli azionisti di Tesla. "Sono gli azionisti a decidere, non i giudici!", ha commentato Musk su X ripubblicando un post di Tesla nel quale si definiva la sentenza "sbagliata". "Un giudice del Delaware ha appena annullato la volontà della maggioranza assoluta degli azionistiche possiedono Tesla e che hanno votato due volte per pagare Elon Musk quanto vale. La decisione della corte è sbagliata e faremo appello", si legge nel post. "Questa sentenza, se non viene ribaltata, significa che i giudici e gli avvocati di parte civile gestiscono le società del Delaware anziché i loro legittimi proprietari: gli azionisti".