Esplosione nel deposito Eni a Calenzano. Trovato l'ultimo corpo: 5 morti, 26 feriti

di redazione 10/12/2024 TUTTI
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Domani sciopero e due presidi a Firenze e a Calenzano

L'incendio al deposito carburanti si è spento ieri, ma la rabbia dei lavoratori brucia sempre: dopo l'esplosione di Calenzano costata la vita a cinque persone, è stato proclamato oggi uno sciopero di due ore alla raffineria Eni di Livorno e domani previste altre due ore di sciopero. Sempre domani in tutta l'area metropolitana di Firenze sarà sciopero generale di 4 ore indetto da Cgil, Cisl e Uil, con manifestazione a Calenzano. Ha aderito anche l'Ugl. "E' una guerra silenziosa che sembra non finire mai e suscita interesse sempre solo dopo tragedie come questa", accusano i sindacati.

 

Chi erano le vittime

Sono stati identificati tutti e cinque gli autotrasportatori morti nell'esplosione del 9 dicembre. Pepe era figlio di emigranti, Cirielli un ex parà della Folgore, Corso era di Catania, Baronti amava il tennis, Martinelli aveva una passione per i cani da caccia.

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19:15 10 Dicembre

Preoccupano le condizioni dei 2 feriti gravi L'esplosione li ha scaraventati per metri. Prognosi è riservata

Un quadro clinico molto preoccupante che verrà monitorato quotidianamente dai medici. Sarà comunque necessario attendere i prossimi giorni per avere informazioni più certe sullo stato di salute dei due operai ricoverati in prognosi riservata nella terapia intensiva del centro ustioni dell'ospedale di Pisa, dove si trovano da ieri sedati e intubati per aiutare la respirazione. Le condizioni dei due feriti del disastro di Calenzano sono molto gravi e i medici mantengono la prognosi riservata. Dei feriti portati ieri in ospedale dai mezzi del 118, oltre ai due portati a Cisanello, resta ancora in ospedale l'uomo ricoverato in terapia sub intensiva a Careggi, Tutti altri sono stati dimessi. A Cisanello, fuori dal reparto, capannelli di amici e colleghi di Emiliano Braccini, il ferito di 51 anni di Collesalvetti (Livorno), che arrivano per darsi vicendevolmente conforto e affidare le loro speranza ai colloqui con i sanitari. Dalla Basilicata sono arrivati anche i familiari del secondo ferito, che la struttura ha accolto in un'area più riservata. "Dall'ultimo aggiornamento che ci hanno dato i medici, Emiliano ha passato la notte tranquillo - ha affermato uno dei colleghi del ferito - Attualmente la situazione, a quanto ci ha fatto sapere il personale sanitario del Centro Grandi Ustioni, è ancora stazionaria. Noi continuiamo a sperare e a far sentire la nostra vicinanza ai familiari, per il resto siamo nelle mani dei medici". I due feriti sono stati centrati praticamente in pieno dall'esplosione che ha procurato loro ustioni estese a braccia, gambe, volto e altre parti del corpo. Ma anche traumi e fratture perché entrambi sono stati scaraventati a distanza e che richiederanno ulteriori accertamenti diagnostici strumentali perla valutazione dei danni subiti. La sindaca di Collesalvetti (Livorno), Sara Paoli, ha detto di avere "parlato con la moglie di Braccini e mi ha detto che Emiliano ha ustioni su gran parte del corpo. Mi sono messa subito in contatto con i familiari e siamo a disposizione per qualsiasi necessità abbia bisogno la famiglia. Queste sono tragedie che purtroppo accadono sul nostro territorio e non sono purtroppo una novità".

 
18:04 10 Dicembre

Domani al comune di Calenzano la commemorazione delle vittime dell'esplosione

Una commemorazione delle cinque vittime dell'esplosione, oltre a un pensiero di vicinanza ai feriti e ai familiari. La annuncia per domani alle 10 in via Erbosa, dove ha sede l'impianto, il sindaco di Calenzano Giuseppe Carovani, che sarà insieme al presidente del Consiglio regionale toscano Antonio Mazzeo e ai capigruppo dell'Assemblea regionale.  Il sindaco, si spiega in una nota, ha esteso il lutto cittadino anche a domani, invitando tutta la popolazione a osservare domani alle 10 un minuto di silenzio. "La comunità di Calenzano è addolorata e colpita fortemente da questa tragedia -sottolinea Carovani -. Adesso è il momento del lutto e domani mattina saremo presenti al deposito per rendere omaggio alle vittime. Ringraziamo nuovamente i vigili del fuoco, i soccorritori e le forze dell'ordine. Come Amministrazione comunale di Calenzano porremo alle Istituzioni la questione sela presenza di questo impianto sia ancora compatibile in un contesto urbanistico delicato come il nostro".

 
18:01 10 Dicembre

Le salme delle vittime a Firenze per l'autopsia e l'identificazione

Sono state trasferite all'istituto di Medicina legale dell'ospedale fiorentino di Careggi le salme dei cinque autotrasportatori morti nell'esplosione avvenuta ieri. La procura di Prato, che coordina le indagini, ha già affidato l'incarico per l'esame autoptico. Inoltre verrà prelevato il Dna delle vittime per poterle identificare. Al momento, infatti, è stato identificato solo il corpo del 51enne Vincenzo Martinelli.

 
17:11 10 Dicembre

Esplosione Calenzano: Tpl, a rischio mancanza gasolio per mezzi pubblici

Autolinee Toscane "informa che, "a seguito della ovvia e comprensibile indisponibilità di gasolio nello stabilimento e raffineria di Calenzano dopo il drammatico incidente, e il contemporaneo sciopero e assemblea dei lavoratori della raffineria Eni di Livorno, c'è un impedimento al normale approvvigionamento dei serbatoi di stoccaggio nell'area fiorentina".

Il mancato rifornimento presso i depositi rischia di essere particolarmente impattante a Firenze, dove, soprattutto per gli impianti di Peretola, si stima che le riserve presenti possano esaurirsi nell'arco di un giorno, spiega una nota di Autolinee Toscane. Questo potrebbe provocare sensibili disagi per l'utenza, poiché i bus rimasti senza carburante non potranno entrare a fare il servizio di trasporto pubblico locale.

Autolinee Toscane "sta cercando di trovare soluzioni alternative, consapevole che (solo a titolo di esempio) le centinaia di bus dell'area fiorentina non possono fare rifornimento alle normali pompe di benzina". La società ha già avvisato le autorità competenti.

 

Calenzano, Eni: 'Collaboriamo con autorità giudiziaria, prematura ogni ipotesi'

Eni sta collaborando con l'autorità giudiziaria "per individuare quanto prima, in modo rigoroso tramite le opportune e approfondite verifiche tecniche, le cause reali dell'esplosione, delle quali è assolutamente prematuro ipotizzare la natura". E' quanto afferma la società in una nota "in merito alle molteplici ipotesi della prima ora che stanno emergendo in merito alla dinamica e cause dell'incidente". 

La società, che esprime nuovamente "la propria vicinanza alle famiglie delle persone decedute e alle persone ferite o comunque coinvolte", comunica inoltre che "ogni informazione di dettaglio sarà messa a disposizione da Eni alle autorità giudiziarie che stanno conducendo le indagini, anche a salvaguardia del segreto investigativo". 

 
16:01 10 Dicembre

Morti sul lavoro, Fontana: "Una piaga che persiste, impegno bipartisan"

“La Camera sta cercando di lavorare su tutti i fronti, non solo dal punto di vista legislativo, abbiamo recentemente fatto gli Stati Generali, c'è una commissione bipartisan che sta lavorando, è una tematica su cui c'è molta sensibilità. È una cosa doverosa. Non è neppure possibile immaginare che ci siano persone che vanno al lavoro e non tornano più a casa”.

Quella delle morti sul lavoro è una "piaga che persiste: bisogna tentare in tutti i modi di farla finire. su questo c'è un impegno bipartisan". Lo ha detto il presidente della Camera Lorenzo Fontana nel corso del tradizionale scambio di auguri di Natale con la stampa parlamentare nella sala del Mappamondo di Montecitorio. La cerimonia è iniziata con un minuto di silenzio per le vittime dell'esplosione del deposito Eni a Calenzano.

 

 

Camera dei deputati: un minuto di silenzio per le vittime Calenzano

Il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, all'inizio dell'incontro con l'Associazione stampa parlamentare per gli auguri natalizi, ha proposto di osservare un minuto di silenzio per ricordare le vittime dell'"immane tragedia" di Calenzano.
 

 
15:46 10 Dicembre

Calenzano: poco prima dell'esplosione un operatore ha dato l'allarme

Poco prima dell'incidente a Calenzano, un operatore che era al deposito dell'Eni ha dato l'allarme, pochi secondi dopo si è verificata l'esplosione. E' quanto appreso in ambienti investigativi. 

Tutto è avvenuto alla pensilina numero 6 dell'area di carico che ne conta 10. Alle 10:21 e 30 secondi, questa l'orario registrato, un operatore con un pulsante ha dato l'allarme ma in pochi secondi c'è stata la deflagrazione a cui è seguita una catena di esplosioni che ha coinvolto almeno cinque autocisterne.

 
15:44 10 Dicembre

Calenzano, pm nomina due consulenti: si occuparono della strage di Capaci

Sono l'esplosivista Roberto Vassale e il chimico esplosivista Renzo Cabrino i due consulenti incaricati dalla procura di Prato per svolgere accertamenti per le indagini sulla deflagrazione avvenuta ieri nel deposito Eni di Calenzano (Firenze). Entrambi hanno tra l'altro già lavorato come periti nella strage di Capaci, inchiesta di cui si è occupato il procuratore di Prato Luca Tescaroli quando era pm a Caltanisetta. 
 

 
15:22 10 Dicembre

Calenzano: aperta inchiesta non solo per omicidio plurimo

Omicidio colposo plurimo sarebbe una delle ipotesi di reato per le quali la procura di Prato ha aperto un'inchiesta dopo l'esplosione al deposito Eni di Calenzano, comune in provincia di Firenze che ricade però sotto la giurisdizione della magistratura pratese. 

Da quanto appreso ci sarebbe almeno anche un'altra contestazione. Dalla procura però non trapela alcuna informazione su quale sia l'altro titolo di reato e se siano già state iscritte delle persone nel registro degli indagati. Esplosione a Calenzano: presidio davanti alla sede Inail di Firenze

Denunciare l'ennesima strage sul lavoro, il conseguente disastro ambientale e per unirci al cordoglio dei familiari delle vittime".

Questa la ragione del presidio davanti alla sede Inail di Firenze, in via delle Porte Nuove che è stato indetto per domani alle 10 dai sindacati Usb, Cobas e Cub Firenze in seguito all'esplosione ieri nel deposito Eni. 

"Si tratta dell'ennesima ferita inflitta al nostro territorio - scrivono in una nota le organizzazioni sindacali che invitano la cittadinanza a partecipare -. Un disastro terribile e, ancora una volta, non è possibile dire che si sia trattato di una fatalità. I rischi di esplosione del deposito infatti si conoscevano bene e da anni, come denunciato nel 2020 da Medicina Democratica. Non si deve parlare di incidente, è l'ennesimo atto di guerra contro lavoratrici, lavoratori, cittadine e cittadini. È l'ennesima strage perpetrata in nome del profitto, in una guerra combattuta con le armi della deregolamentazione, dell'impunità, del ricatto tra vita, salute e lavoro". 

 
10:06 10 Dicembre

Giani: "14 persone ricoverate, due gravi"

"Abbiamo ancora quattordici persone ancora ricoverate in ospedale, di cui due gravi al Centro Grandi ustioni di Cisanello a Pisa, per loro la situazione è critica". Lo ha detto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani a margine di un suo sopralluogo odierno all'interno della raffineria a Calenzano dove è avvenuta ieri una esplosione.

 

 

Oggi sciopero e assemblea a raffineria Eni Livorno

A seguito della tragica esplosione di ieri nel deposito Eni di Calenzano, è stato proclamato oggi uno sciopero di due ore con assemblea e presidio davanti alla raffineria Eni di Livorno, da Fim Fiom Uilm  di Livorno e il Coordinamento Rsu delle ditte dell'indotto Eni. Almeno 500 lavoratori da stamani alle 8.30 si sono riuniti in assemblea davanti ai cancelli della raffineria Eni. "Lo sgomento - dicono i sindacati - è per quei lavoratori e per le loro famiglie, questa è una guerra silenziosa che sembra non finire mai e suscita interesse sempre solo dopo tragedie come questa. La rabbia perché non si può morire lavorando".

 

 
09:08 10 Dicembre

Giani: incidente dovuto a difetto di carico

"Gli autisti che stavano per approssimarsi alla pensilina per il carico mi hanno raccontato che quanto avvenuto", è successo "per il difetto di modalità di carico di una delle autocisterne. Cosa ha determinato questo è da vedersi. Noi abbiamo avuto questo disastro terribile ma nessuna delle torri di deposito del carburante è stata toccata, perche' senno' non so cosa sarebbe potuto succedere". Lo ha detto il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ai microfoni di Radio24 parlando dell'incidente avvenuto ieri all'interno di una raffineria a Calenzano, in provincia di Firenze.
 

 

 
09:03 10 Dicembre

Calenzano: trovati i cadaveri di due dispersi

Sono stati ritrovati due dei tre dispersi nell'esplosione al sito Eni di Calenzano. Da quanto appreso sarebbero stati ritrovati nell'area della pensilina dell'area di carico. Salgono a quattro le vittime accertate.

 
08:49 10 Dicembre

A breve la ripresa della ricerca dei dispersi

E' prevista a breve la ripresa delle ricerche dei tre dispersi nell'esplosione avvenuta ieri nel deposito Eni di Calenzano. Il personale incaricato, a partire dai vigili del fuoco, è sul posto. A sovrintendere le operazioni i tre consulenti incaricati dalla procura di Prato che indaga su quanto avvenuto.
La pioggia che sta cadendo non facilita comunque l'intervento nell'area di carico del deposito Eni dove è avvenuta prima la fortissima deflagrazione, avvertita fino a Pistoia, e poi si sono scatenate le fiamme. 

 

 

Un camionista: "Io sopravvissuto perché ero in coda"

 "Sono un miracolato, oggi devo essere felice perché posso ancora stare con mia moglie e con mio figlio. Non erano ancora le 10.30. Ero in attesa di entrare al carico quando c’è stato il boato. Non so dire perché. Ero dietro le pensiline, l’esplosione ha spaccato tutti i vetri del mio mezzo e mi ha ridotto così. Ho sentito le schegge conficcarsi nel viso". Lo dice in una intervista a Repubblica Marco Giannini, 53 anni, che ieri era in coda per il rifornimento con il camion quando si è verificata l'esplosione a Calenzano, in provincia di Firenze.
"Ho capito che dovevo scappare via da lì il più veloce possibile. Sono sceso dal mezzo e mi sentivo ancora stonato, non riuscivo a correre, ma ce l’ho fatta a raggiungere l’uscita. Lì ho trovato altri autisti riusciti a scappare come me da quell’inferno e abbiamo chiamato i soccorsi", afferma il 53enne ricoverato nell'ospdeale Careggi di Firenze.

 

 
07:14 10 Dicembre

Dirigente Ispra: "Impianto a rischio, in Italia sono quasi 1000"

 L'impianto di Calenzano, teatro nella giornata di ieri, della strage sul lavoro, è "nell’elenco degli impianti a rischio industriale rilevante. Ce ne sono 975 in Italia e sono sottoposti a controlli stringenti. Sono previsti dalla direttiva europea Seveso, emanata dopo l’incidente inLombardia del 1976. A Calenzano, secondo il gestore, c’erano oltre 152mila tonnellate di olii minerali, 132 delle quali di gasolio". Lo dice in una intervista a Repubblica Fabio Ferranti, dirigente dell'Ispra."L’ultima verifica esterna registrata nel sistema Ispra risale al 2017 - afferma - Potrebbero essercene state altre da parte dei Vigili del Fuoco: le ispezioni dovrebbero svolgersi ogni tre anni"."Il fumo nero indica la presenza di sostanze non bruciate del tutto. È più nocivo rispetto al fumo bianco, in cui tutto il materiale viene consumato. Contiene residui di idrocarburi e monossido di carbonio - sottolinea - L’emergenza però è durata poco: le fiamme sono state spente in breve tempo, in zona c’era molto vento e a bruciare sono stati idrocarburi raffinati"

 
 

Sono almeno 26 i feriti ricoverati a seguito dell'esplosione di uno stabilimento Eni a Calenzano, in provincia di Firenze. Il bilancio parla anche di due vittime e tre dispersi. Sei persone sono ricoverate a Careggi, di cui quattro in osservazione breve intensiva. Molto gravi le condizioni di un paziente a Pisa. Altri due sono ricoverati sempre a Pisa, altri tre sono stabili in osservazione all'ospedale di Prato.
Una delle due vittime accertate si chiamava Vincenzo Martinelli, 63 anni, di Napoli, era il conducente di un'autobotte rimasta coinvolta nell'esplosione. Mancano all'appello anche un operaio d Novara, 49 anni, uno di Catania, 57 anni, uno nato in Germania ma residente in Italia, 45 anni, e un operaio di Matera, 45 anni. Secondo una prima ricostruzione, l'esplosione sarebbe avvenuta durante le fasi di carico del carburante all'interno di un'autocisterna. L'esplosione avrebbe poi innescato anche gli altri mezzi in sosta. Tre i consulenti nominati dal Procuratore di Prato, Luca Testaroli.

 



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