Giorno della Memoria. Mattarella ad Auschwitz. L'Europa ricorda l'abisso dello sterminio. Antisemitismo ancora potente. Meloni "Tragedia con i fascisti complici"

di redazione 27/01/2025 CULTURA E SOCIETÀ
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Mattarella pone la candela a ricordo

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel corso della cerimonia di commemorazione della liberazione del campo di Auschwitz, ha posto una candela a ricordo della Shoah, assieme ai capi di stato e ai reali presenti. Dopo Mattarella è stata la volta del presidente francese Emmanuel Macron, del tedesco Frank-Walter Steinmeier,  il re di Spagna Felipe VI  e poi il presidente ucraino.

 
18:30 27 Gennaio

Municipio di Roma: "Tristezza per le scritte sulla Piramide Cestia"

''Le scritte deliranti apparse oggi sulla Piramide Cestia mettono tanta tristezza. Il fatto che chi ha compiuto  quel gesto non ha avuto né l'onestà e né il coraggio di rivendicarle è la prova della bassezza morale di quanto è stato scritto. Il fatto è  ancora più squallido perché realizzato nella giornata della Memoria  in cui tutti e tutte dobbiamo unirci nel ricordo delle vittime della  Shoa e non essere invece utilizzato per attacchi politici  sconclusionati e infamanti''. Così Lorenza Bonaccorsi, presidente I  Municipio e Adriano Labbucci, assessore alla Memoria I Municipio

 
18:28 27 Gennaio

A Bologna una pietra d'inciampo per Arpad Weisz

Fu il tecnico più vincente del calcio europeo degli anni Trenta, ma questo non risparmiò a lui e ai suoi familiari lo stesso destino di altri sei milioni di ebrei. Da oggi a Bologna ci sono quattro pietre d'inciampo che ricordano Arpad Weisz, sua moglie e i suoi figli, morti ad Auschwitz. Al tecnico ungherese, Bologna ha già intitolato una curva dello stadio, ma nel Giorno della Memoria ha voluto rinsaldare questo ricordo con la pietra d'inciampo, le installazioni che, in tutta Europa, ricordano le vittime dello sterminio. Si trova in via Valeriani 39, a pochi passi da quello stadio che da poco meno di un secolo lega il suo destino a quello della squadra rossoblù. Terminata da giovane la carriera da calciatore, Arpad Weisz arrivò in Italia per cercare fortuna come allenatore e la trovò: a Milano, all'Ambrosiana-Inter, prima ebbe l'intuizione di far giocare titolare un ragazzino di 17 anni di nome Giuseppe Meazza, poi vinse lo scudetto, il terzo della storia nerazzurra. Ma è a Bologna che si consacrò come uno dei più grandi allenatori della sua epoca: in tre stagioni, dal 1935 al 1938arrivarono due scudetti e, nel '37, la Coppa dell'Expo di Parigi che metteva di fronte le vincitrici dei principali campionati europei, compresi, per la prima volta, anche i 'maestri 'inglesi: un trofeo che all'epoca aveva un valore non troppo diverso dalla Champions League. Quel Bologna passò alla storia come lo "squadrone che tremare il mondo fa". Poi, nel 1938, furono approvate le leggi razziali e l'avventura di Arpad Weisz in serie A terminò: insieme alla famiglia trovò rifugio prima in Francia, poi in Olanda da dove, però, salì su un treno per Auschwitz dal quale non fece più ritorno. La moglie Elena e i figli Roberto e Clara, furono uccisi in camera a gas nel 1942, l'allenatore morì di stenti dueanni più tardi, all'età di 47 anni.   La sua vicenda è caduta per molti anni nell'oblio, poi è stata riscoperta grazie a un libro di Matteo Marani e la sua figura ha ottenuto i ricordi che meritava.   "Commemoriamo una delle persone tra le più vincenti dellastoria del Bologna e tra i più grandi allenatori e innovatori -ha detto l'ad del Bologna, Claudio Fenucci - Fu vittima della tragedia come tantissimi ebrei e abbiamo l'obbligo di lavorare, non solo nel Giorno della memoria, per abbattere qualunque muro ed evitare nuove tragedie: lo sport unisce e deve eliminare forme di discriminazione e noi dobbiamo avere un ruolo di educatori".

 
17:50 27 Gennaio

Re Carlo a Cracovia: "È un momento in cui ricordiamo l’abisso in cui può sprofondare l’Umanità" 

 
 
 

Guterres (Onu): l'Olocausto mostra cosa accade se si sceglie l'inazione

"La storia dell'Olocausto ci mostra cosa può accadere quando le persone scelgono di non vedere e di non agire. Ognuno di noi deve rispondere a questa chiamata: denunciare le bugie, resistere all'odio, e assicurare che la nostra comune umanità superi la divisione. Queste cause sono al centro delle Nazioni Unite". Lo ha detto il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres alle commemorazioni in Assemblea Generale per le vittime dell'Olocausto. "Il ricordo non è solo un atto morale. Il ricordo è un invito all'azione - ha proseguito - Lasciare che l'Olocausto svanisca dalla memoria disonorerebbe il passato e tradirebbe il futuro. Conoscere la sua storia significa conoscere le profondità in cui l'umanità può sprofondare". Per Guterres, "80 anni dopo la fine dell'Olocausto, l'antisemitismo è ancora con noi, alimentato dalle stesse bugie e dallo stesso odio che hanno reso possibile il genocidio nazista. E sta aumentando". 

 
17:30 27 Gennaio
 
 

La sopravvissuta ad Auschwitz: l'aumento dell'antisemitismo è uno choc

Appelli alla memoria e moniti per il futuro. Durante la cerimonia per l'80esimo anniversario della liberazione di Auschwitz, i sopravvissuti del campo di concentramento e sterminio nazista hanno invitato i leader mondiali a riflettere con lucidità sul presente per evitare che gli orrori del passato si ripetano. "L'aumento dell'antisemitismo che si sta diffondendo tra le nazioni è uno choc per tutti noi, per i nostri figli e per i nostri nipoti. Israele sta lottando per la propria esistenza e per il proprio stile di vita. Piangiamo non solo i soldati caduti e gli ostaggi, ma anche le turbolenze e la sfiducia nella nostra società", ha detto Tova Friedman, deportata a sei anni ad Auschwitz-Birkenau, tra le più giovani sopravvissute. Un monito altrettanto netto è arrivato anche da un'altra sopravvissuta ad Auschwitz, Janina Iwanska. "La guerra finì nel 1945. La gente di tutto il mondo era euforica. 'Mai più' era lo slogan. Si credeva che la guerra non ci sarebbe più stata e saremmo stati felici per sempre. Picasso dipinse la colomba della pace, simbolo che tutto sarebbe andato bene per sempre. Eppure, alcuni hanno fatto delle previsioni specifiche, affermando che è impossibile che queste cose non accadano mai più perché gli uomini sono diventati così disumani che potrebbero accadere di nuovo", ha osservato.

 
17:12 27 Gennaio

Emergency: scritte diffamatorie, gesto inutile e provocatorio

"Promuovere una cultura di pace è anche ricordare la storia, comprese le sue pagine più buie. La memoria è un dovere da esercitare sempre per i diritti di tutti e tutte. In questa Giornata della Memoria avremmo solo voluto ricordare le vittime della Shoah, siamo invece costretti a prendere la parola per annunciare che valuteremo di intraprendere un'azione legale contro ignoti con le organizzazioni che lo riterranno opportuno per le scritte anonime diffamatorie proiettate nella notte a Roma su alcuni monumenti". Lo afferma Emergency, in una nota, commentando le scritte proiettate nella notte a Roma su una parete della Piramide Cestia e sul Palazzo della Fao.
"È stato un gesto inutile e provocatorio - conclude - la nostra associazione dalla sua nascita cura tutti, senza discriminazione e lavora per promuovere una cultura della giustizia e della solidarietà che sono gli unici antidoti che conosciamo alla violenza".

 
17:00 27 Gennaio

Il sopravvissuto ad Auschwitz: "Mai avere paura di smascherare l'antisemitismo"

È in corso la cerimonia ad Auschwitz per ricordare gli 80 anni della liberazione del campo di concentramento in presenza di delegazioni da oltre cinquanta paesi e cinquanta superstiti del campo. Il primo saluto ai presenti è stato pronunciato da Marian Turski, 99 anni, ex prigioniero di Auschwitz, membro del Comitato internazionale del museo di Auschwitz: "Noi  superstiti siamo una piccolissima minoranza, mentre la grande maggioranze non è sopravvissuta. Loro non sono stati mai in grado raccontarci la loro esperienza. Oggi vediamo nuovamente lo tsunami dell'antisemitismo. Non dobbiamo mai avere paura di smascherarlo, non dobbiamo smettere di avere paura di opporci per esempio ad Hamas quando cerca di convincerci che non vi è stato il 7 ottobre del 2023" ha detto Turski. La cerimonia si svolge sotto un grande capannone davanti alla porta d'ingresso al secondo campo di Auschwitz, chiamato Auschwitz-Birkenau, alla presenza di circa 3 mila persone 

 

Segre: non temo minacce, vado avanti come la marcia della morte

"Si chiamava marcia della morte, perché chi non ce la faceva veniva ucciso. E spesso gli 'scheletri' non ce la facevano a camminare. Io ero così abituata a quella visione che non mi voltavo, mettevo una gamba davanti all'atra e andavo avanti. Volevo vivere. Sono passati 80 anni e oggi son una vecchia ma sono sempre quella Liliana d'allora, con una gamba davanti all'altra. E così vado tra minacce, parolacce che mi vengono riferite e riportate tutti i giorni in grande abbondanza". Lo ha detto la senatrice a vita Liliana Segre intervenuta all'incontro per la giornata della Memoria  a Palazzo della Consulta, per rendere omaggio al giudice, figura e all'opera scientifica del professore di diritto romano, Edoardo Volterra. "Io depressa? No, non lo sono - rispondo a mio figlio quando me lo chiede - una gamba davanti all'altra. Non ho paura", ha aggiunto.

 
16:42 27 Gennaio

Auschwitz, il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier contro Elon Musk: venga qui e parli con i sopravvissuti

Quanto successo ad Auschwitz "è parte della nostra storia e quindi anche della nostra identità, con la quale dobbiamo confrontarci". Così Frank-Walter Steinmeier, presidente federale tedesco, ha commentato la sua visita al campo di concentramento liberato esattamente ottanta anni fa e nel quale furono assassinate più di un milione di persone. Nel fine settimana Elon Musk ha inviato un video di sostegno per la campagna elettorale dell'ultradestra Afd, il miliardario ha sostenuto che la Germania "pone troppa attenzione alle colpe passate". Ad un giornalista che gli ha chiesto se fosse una risposta proprio alle affermazioni di Musk, Steinmeier ha risposto:"Non credo che il signor Musk aspetti i miei consigli. Ma resto della mia opinione: La responsabilità non conosce la parola fine", chi pensa il contrario "dovrebbe venire qui e scambiare qualche parola con i sopravvissuti". 

 

I leader mondiali riuniti ad Auschwitz nell'80esimo anniversario

 La cerimonia per l'80esimo anniversario della liberazione di Auschwitz-Birkenau ha preso il via nel museo del campo di sterminio nazista. Ad aprire l'evento nel Giorno della Memoria sono i sopravvissuti Marian Turski, Janina Iwanska, Tova Friedman e Leon Weintraub consegnando al mondo le loro testimonianze e un monito contro l'oblio. Anche i leader mondiali si sono riuniti per rendere omaggio alle vittime dell'Olocausto e riaffermare l'importanza di preservare la memoria: tra loro, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il cancelliere tedesco Olaf Scholz insieme al presidente Frank-Walter Steinmeier, il re Carlo d'Inghilterra, il presidente francese Emmanuel Macron, il presidente polacco Andrzej Duda e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

 

Mattarella è ad Auschwitz per la commemorazione

 

Scholz: "Non dimenticare mai" le vittime dell'Olocausto

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz si è impegnato a "non dimenticare mai" le vittime dell'Olocausto in un post sui social prima della sua visita ad Auschwitz questo pomeriggio. "Figli, figlie, madri, padri, amici, vicini di casa, nonni: più di un milione di persone con sogni e speranze furono assassinate ad Auschwitz dai tedeschi. Piangiamo la loro morte. Ed esprimiamo la nostra più profonda solidarietà. Non li dimenticheremo mai. Non oggi, non domani", ha detto Scholz. All'evento dell'anniversario parteciperà anche il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier.



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