Papa Francesco dopo 40 giorni di ricovero lascia il Gemelli e ritorna in Vaticano.

di redazione 23/03/2025 TUTTI
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ll Papa è entrato in Vaticano. Il corteo ha fatto ingresso dalla Porta del Perugino, la più vicina a Santa Marta.

Prima di entrare, la 500 di Francesco si è fermata brevemente per il consueto saluto alle forze dell'ordine. 

Intorno alle 12 il Pontefice si è affacciato da un balconcino del Gemelli in occasione dell'Angelus domenicale. E' stata la sua prima apparizione pubblica dal ricovero il 14 febbraio scorso. 

"Ringrazio tutti, saluto questa signora con i fiori gialli", queste le prime parole del Papa, pronunciate da un microfono, seduto sulla sua sedia a rotelle. Francesco poi ha benedetto la folla di fedeli. E' apparso affaticato ma ha sorriso, ringraziato facendo il gesto del pollice alzato. 

 

Un piazzale, quello del Policlinico Gemelli, gremito: fedeli, chi con disegnini, chi con fiori chi con le mani già giunte, tutti con il naso all'insù, nella curiosità di vedere il Papa dopo così tanto tempo. C'erano anche alcuni dei malati dello stesso policlinico, qualcuno accompagnato in carrozzina, ad attendere Papa Francesco. Tanti i pellegrini venuti a Roma per il Giubileo e che non hanno potuto incontrare il pontefice come nelle loro attese in una udienza giubilare. Ancora tanti i lumini, i rosari sulla statua di San Giovanni Paolo II che domina il piazzale. Massiccia, inoltre, la presenza di media da tutto il mondo arrivati per coprire l'evento, alcuni anche da Taiwan.

Sul piazzale i cori "Papa Francesco, Papa Francesco".

Papa Francesco, all'uscita dal Gemelli, si è diretto verso Santa Maria Maggiore, la basilica dove è solito andare a pregare prima e dopo i viaggi e nelle occasioni importanti.  Al suo arrivo nella chiesa romana è stato accolto con cori e applausi.

 

Papa Francesco ha lasciato un mazzo di fiori a Santa Maria Maggiore in segno di ringraziamento alla Madonna dopo la lunga degenza. Li ha consegnati al cardinale Rolandas Makrickas, arciprete coadiutore della Basilica, per porli davanti all'icona della Vergine Salus Populi Romani. 

"Abbi cura di te, Francesco", le parole dei fedeli visibilmente sorpresi all'arrivo di Francesco. In poco tempo si sono assiepati lungo le transenne disposte dalle forze dell'ordine, senza sapere chi stava arrivano. "Il Papa, sta arrivando il Papa", li hanno avvertiti. E così, telefonini in mano, hanno voluto immortalare il momento. Francesco non è mai sceso dall'auto e si è fermato solo per qualche minuto per una preghiera, poi il corteo ha ripreso la strada verso il Vaticano. "Non ci posso credere, era proprio il Papa", sorridono alcune ragazze mentre gli agenti di polizia cercando di arginare la folla all'inseguimento dell'auto papale.

Il Papa nel testo preparato per l'Angelus: 'La premura dei medici e dei sanitari riflette la pazienza di Dio'

"In questo lungo tempo di ricovero, ho avuto modo di sperimentare la pazienza del Signore, che vedo anche riflessa nella premura instancabile dei medici e degli operatori sanitari, così come nelle attenzioni e nelle speranze dei familiari degli ammalati", afferma papa Francesco nel testo preparato per l'Angelus di oggi. "Questa pazienza fiduciosa, ancorata all'amore di Dio che non viene meno, è davvero necessaria alla nostra vita, soprattutto per affrontare le situazioni più difficili e dolorose", aggiunge il Pontefice.

"Mi ha addolorato la ripresa di pesanti bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza, con tanti morti e feriti". "Chiedo che tacciano subito le armi; e si abbia il coraggio di riprendere il dialogo, perché siano liberati tutti gli ostaggi e si arrivi a un cessate il fuoco definitivo", afferma. "Nella Striscia la situazione umanitaria è di nuovo gravissima ed esige l'impegno urgente delle parti belligeranti e della comunità internazionale", aggiunge il Pontefice.

"Con tanta pazienza e perseveranza state continuando a pregare per me: vi ringrazio tanto! Anch'io prego per voi", afferma il papa nel testo preparato per l'Angelus. "E insieme imploriamo che si ponga fine alle guerre e si faccia pace, specialmente nella martoriata Ucraina, in Palestina, Israele, Libano, Myanmar, Sudan, Repubblica Democratica del Congo", aggiunge il Pontefice. "La Vergine Maria ci custodisca e continui ad accompagnarci nel cammino verso la Pasqua", conclude.



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