Save the Children: 6,7 mln di bambini in aree sisma
Sono 6,7 milioni i bambini nelle aree del Myanmar interessate dal sisma. E' quanto si legge in una nota di Save the Children. "L'Organizzazione si sta attivando per rispondere all'emergenza e sottolinea l'importanza di un intervento immediato della comunita' internazionale per fornire supporto alle migliaia di persone che ne hanno bisogno, dando priorita' ai bambini". "I due forti terremoti che hanno colpito il Myanmar verso mezzogiorno di oggi, ora locale, sono stati avvertiti in molte parti del Paese, tra cui grandi citta' come Yangon, Mandalay e citta' di Magway, Sagaing e Shan. Le sei regioni e gli Stati colpiti in Myanmar (Sagaing, Mandalay, Magway, Bago, Shan e Naypyidaw) ospitano oltre 28 milioni di persone, tra cui circa 6,7 milioni di bambini", afferma Save the Children. "Le scosse hanno causato ingenti danni anche in Thailandia e sono state avvertite altrove nella regione.I primi rapporti indicano numerose vittime in entrambi i Paesi, sebbene i numeri esatti non possano essere verificati a causa delle strade bloccate e delle comunicazioni interrotte. "L'entita' dei danni causati dal terremoto non e' ancora chiara, ma sappiamo che i bambini sono i piu' vulnerabili dopo il disastro. I nostri operatori si stanno muovendo rapidamente per verificare che tutto il nostro personale sia al sicuro e per rispondere all'emergenza, ma e' fondamentale che la comunita' internazionale agisca subito per fornire supporto alle migliaia di persone che ne hanno bisogno. E' fondamentale che i bambini vengano considerati prioritari in qualsiasi risposta, poiche' potrebbero trovarsi per la prima volta a vivere un disastro naturale di questa portata, affrontando traumi dovuti alla perdita o alla separazione dai genitori e dalle famiglie. Anni di esperienza nelle emergenze ci insegnano che avranno immediatamente bisogno di un rifugio e di essere protetti. e stiamo facendo il massimo sforzo per soddisfare le esigenze dei bambini e delle loro famiglie colpite dal terremoto di oggi", ha dichiarato Jeremy Stoner, Direttore regionale ad interim per l'Asia di Save the Children. Save the Children lavora in Myanmar dal 1995, fornendo programmi salvavita di assistenza sanitaria, cibo e nutrizione, istruzione e protezione dell'infanzia.
Croce Rossa: "Grave emergenza, al via raccolta fondi"
"Siamo vicini alla popolazione del Myanmar colpita duramente dal terremoto di magnitudo 7,7 che stamattina ha distrutto vite, edifici e infrastrutture gettando nel panico un intero Paese. A questo scopo, per far sentire la nostra vicinanza davanti a questo drammatico evento, abbiamo aperto una raccolta fondi per sostenere le necessita' di questa comunita' e aiutare la Croce Rossa del Myanmar a far fronte ai bisogni del momento". Cosi' Rosario Valastro, presidente della Croce Rossa Italiana, annuncia un'azione di sostegno al Myanmar e ai territori interessati dal terremoto. "Questa terribile scossa - aggiunge - ha riportato ai nostri occhi il ricordo della devastazione seguita ai terremoti de l'Aquila e di Amatrice, due momenti che hanno segnato per sempre la recente storia del nostro Paese e che ci hanno visti impegnati in prima fila al fianco della popolazione, di chiunque fosse in difficolta'. Vi siamo.
Croce Rossa: "Grave emergenza, al via raccolta fondi"
"Siamo vicini alla popolazione del Myanmar colpita duramente dal terremoto di magnitudo 7,7 che stamattina ha distrutto vite, edifici e infrastrutture gettando nel panico un intero Paese. A questo scopo, per far sentire la nostra vicinanza davanti a questo drammatico evento, abbiamo aperto una raccolta fondi per sostenere le necessita' di questa comunita' e aiutare la Croce Rossa del Myanmar a far fronte ai bisogni del momento". Cosi' Rosario Valastro, presidente della Croce Rossa Italiana, annuncia un'azione di sostegno al Myanmar e ai territori interessati dal terremoto. "Questa terribile scossa - aggiunge - ha riportato ai nostri occhi il ricordo della devastazione seguita ai terremoti de l'Aquila e di Amatrice, due momenti che hanno segnato per sempre la recente storia del nostro Paese e che ci hanno visti impegnati in prima fila al fianco della popolazione, di chiunque fosse in difficolta'. Vi siamo vicini".
Ingv: scontro tra grandi placche tettoniche, quella indiana e quella asiatica (Video)
La situazione in Thailandia "sta iniziando a migliorare" e le persone possono tornare al sicuro all'interno delle abitazioni. Lo ha detto la premier thailandese, Paetongtarn Shinawatra, dopo che un forte terremoto nel vicino Myanmar ha fatto crollare un edificio, chiuso le scuole e creato una "zona di emergenza" nella capitale thailandese, Bangkok. Lo riporta la Cnn.
"È ora sicuro per tutti tornare nelle loro sistemazioni", ha dichiarato. "Gli edifici con problemi sono quelli in costruzione, dove sia l'integrità strutturale che la stabilità delle pareti sono preoccupazioni". Circa 12 scosse di assestamento, ha detto la premier, sono state avvertite dopo il terremoto, spiegando che non c'è rischio di tsunami poiché il terremoto è avvenuto abbastanza lontano dalla costa.
"Vogliamo rassicurare il pubblico che le scosse di assestamento successive a questo evento non rappresenteranno una minaccia significativa. I residenti degli edifici alti che hanno subito danni minori possono tornare in sicurezza nelle loro abitazioni", ha aggiunto. Almeno tre persone sono morte in città dopo il crollo di un edificio in costruzione.

Ong torinese Medacross: "Temiamo danni imponenti e ondata profughi"
"Abbiamo iniziato a lavorare in Myanmar 7 anni fa, prima del golpe della giunta militare del 2021, siamo riusciti a mantenere l'operatività anche col regime e abbiamo man mano allargato le attività anche al centro e al nord del Paese, vicino all'epicentro del terremoto. Lavoriamo con ong locali per dare assistenza medica alla popolazione, in particolare materno-infantile.Al momento non abbiamo personale italiano sul campo perchè non è consentito. Abbiamo personale italiano al confine con la Thailandia, con un progetto di sostegno ai profughi birmani in fuga, che ora temiamo aumenteranno con il terremoto". Così a LaPresse Angelo Conti della Ong torinese Medacross, attiva in Myanmar, che ha iniziato fin dalle prime ore di oggi a monitorare la situazione per offrire aiuti e segnala che "i danni sono imponenti".
"Parlare con chi è nelle zone colpite è difficile, è già difficile comunicare normalmente. Un terremoto 7.7 è come quello che ha colpito nel 2023 Turchia e Siria, distrugge le case. Ci stiamo attrezzando con le cliniche mobili che abbiamo sul posto e i partner locali per dare assistenza medica", aggiunge Conti. In Myanmar, Medacross ha aperto a Kawthoung un ambulatorio medico, a cui ha poi aggiunto cliniche mobili con fuoristrada che raggiungono i villaggi sperduti e 'boat clinic', con barche che portano i medici sulle isole dell’Arcipelago delle Andamane, abitate da poveri pescatori. Sono state attivate collaborazioni soprattutto nel settore dell’assistenza materno-infantile anche in altre aree del paese.
Croce Rossa: "Preoccupano le dighe in Myanmar"
Edifici e infrastrutture pubbliche sono stati danneggiati in Myanmar con preoccupazioni per lo stato delle dighe su larga scala: lo ha affermato la Croce Rossa, come riportano i media internazionali. "Le infrastrutture pubbliche sono state danneggiate, tra cui strade, ponti ed edifici pubblici. Attualmente abbiamo preoccupazioni per le dighe su larga scala", ha detto Marie Manrique, coordinatrice del programma per la Federazione Internazionale della Croce Rossa ai giornalisti a Ginevra ,tramite collegamento video da Yangon.
Poche aziende italiane, ad ora nessuna ha contattato l'Ice
Il terremoto di questa mattina in Myanmar si è sentito molto forte anche negli uffici Ice di Bangkok. "Scosse molto forti", spiega la direttrice dell'ufficio Ice che ha competenza anche sul Myanmar, Paola Guidi. Nel Paese la presenza di aziende italiane è molto limitata e nessuna di loro ha contattato gli uffici Ice di Bangkok
Farnesina attivata con Protezione civile, in Thailandia ci sono 7000 connazionali iscritti all'Aire e 700 registrati su ''Dove siamo nel mondo''
Dopo il terremoto che ha colpito Myanmar e Thailandia, il ministero degli Esteri si è attivato per seguire l'evoluzione e in stretto raccordo con le nostre ambasciate nei due paesi si sta verificando il possibile coinvolgimento nel terremoto di cittadini italiani. La Farnesina fa sapere che è stato inviato un sms di allerta a tutti i connazionali che al momento risultano nei due Paesi: in Myanmar si contano un centinaio di connazionali (Aire e registrati sul sito ''Dove siamo nel mondo''). In Thailandia ci sono 7000 connazionali iscritti all'Aire e 700 registrati su ''Dove siamo nel mondo''.
Su richiesta del ministro Antonio Tajani l'Unità di Crisi e la Cooperazione allo sviluppo si stanno attivando anche con la Protezione civile per avere un quadro ulteriore della situazione e valutare possibili interventi. La Farnesina sta verificando a livello europeo la possibilità di azioni comuni del Sistema di Protezione civile europea. La Protezione Civile italiana è in contatto con il meccanismo europeo delle protezioni civili e si sta facendo una valutazione condivisa a livello Ue della situazione e dei danni. Al momento le informazioni, specie per il Myanmar, sono molto incerte.
Santa Sede: "Il Papa informato, sta pregando"
La Santa Sede comunica che Papa Francesco è stato informato del devastante terremoto e si è raccolto in preghiera.
I racconti dal Myanmar: "Mai visto niente di più devastante. Ressa negli ospedali, situazione al collasso"
"Sta crollando tutto", "aiutatemi" sono state le prime grida degli abitanti di Sagaing e Mandalay,le città del Myanmar più colpite dal terremoto del 7.7 con epicentro nel Paese e conseguenze in tutta la regione, dalla Thailandia alla Cina sud occidentale. Come riportano i media locali e internazionali, su tutto ha prevalso la richiesta di soccorsi, resi difficili dall'inagibilità delle strade e dei sistemi di comunicazione, e lo sconcerto per la potenza delle scosse, nonostante non siano rare in quest'area del mondo. Dall'interno degli edifici pubblici, delle stazioni e degli aeroporti la gente si è riversata all'esterno, rischiando resse mortali, mentre i responsabili invitavano a non correre e a prestare attenzione. Il Bangkok Post riporta alcune tragiche testimonianze dall'ospedale di Naypytaw, anch'esso danneggiato dal sisma, dove è continuo il flusso di feriti. "Sono arrivati ;;molti feriti, non avevo mai visto niente del genere prima" - ha detto un medico dell'ospedale all'Afp -. "Stiamo cercando di gestire la situazione. Sono esausto". "Temo che siano state perse molte vite. Non abbiamo mai assistito a un terremoto con un impatto così devastante prima", ha detto un dirigente di polizia di Bangkok.
Le immagini dei pazienti curati all'esterno dell'ospedale Phramongkutklao di Bangkok

Danni alle case e feriti anche in Cina. Colpita la provincia di confine dello Yunnan, soccorsi attivati
Il potente terremoto che nel pomeriggio ha colpito la Birmania ha causato danni alle case e feriti anche in Cina, nella provincia di confine dello Yunnan, mentre sono ancora in corso gli accertamenti e le verifiche da parte delle autorità. Secondo i media statali, forti scosse anche di assestamento sono state avvertite in molti luoghi della provincia, con l'epicentro del sisma in territorio birmano a 300 chilometri circa dal punto di confine più vicino alla Cina, soprattutto a Dehong, Xishuangbanna, Kunming, Lijiang, Baoshan, Dali e in altre aree.
Le scosse, secondo la Cctv, sono state avvertite anche in alcune parti del Guizhou e del Guangxi. L'ufficio di gestione delle emergenze della città di Ruili (Yunnan) ha riferito che il terremoto ha causato danni alle case e almeno due feriti ricoverati in ospedale. Le autorità locali hanno mobilitato squadre di soccorso e sono attualmente in corso gli sforzi di soccorso e risposta.
Almeno 20 morti segnalati finora a Mandalay. Crolli nella città, ingenti danni anche ad antico palazzo reale
Un primo parziale bilancio delle vittime del terremoto in Myanmar parla di 20 morti. Lo riporta oggi il New York Times, citando un ospedale della storica ex capitale Mandalay, che si trova vicina all'epicentro del terremoto di magnitudo 7,7 che ha squassato il paese. Nella città diversi edifici sono crollati, secondo quanto mostrano le foto, e anche l'antico palazzo reale mostra danni molto ingenti.
3 morti per crollo edificio a Bangkok, 81 persone sotto macerie
Sono almeno tre gli operai rimasti uccisi nel crollo di un grattacielo in costruzione di 30 piani a Bangkok a causa del forte terremoto di che ha colpito Thailandia e Myanmar. Lo ha confermato il vice premier Phumtham Wechayachai, aggiungendo che 81 persone sono intrappolate tra le macerie dopo il crollo dell'edificio.
Il terremoto che ha colpito la Birmania è stato avvertito distintamente anche nel Laos e in Vietnam, secondo quanto riferito da giornalisti della Xinhua. Gli edifici hanno tremato a Vientiane, capitale del Laos, e Hanoi, capitale del Vietnam. A Vientiane, gli edifici sopra i tre piani hanno subito notevoli scosse, con i residenti nei palazzi alti che hanno avvertito forti oscillazioni all'interno. Anche ad Hanoi e Ho Chi Minh City (ex Saigon), i residenti che vivono nei palazzi alti hanno anche subito notevoli scosse mentre erano a casa.
Il terremoto in Birmania 300 volte più forte di Amatrice
Il terremoto avvenuto oggi in Birmania ha avuto una magnitudo 300 volte superiore a quella del sisma di Amatrice del 2016 e 8 volte superiore alla più alta mai registrata in Italia, che è quella di 7.1 dell'evento del 1908 a Messina. "Non c'è rischio di tsunami poiché il sisma è avvenuto a circa 300 chilometri dalla costa - dice Salvatore Stramondo, dirigente di ricerca dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia - ma quando ci sono scosse di questa intensità in aree montuose c'è la possibilità che vengano attivate frane e che si verifichi la liquefazione del terreno, con possibile impatto sulle infrastrutture".