Morto Grant Paterson, Il turista travolto dal crollo di Monteverde

di redazione Roma 01/04/2025 ROMA
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E' morto Grant Paterson, il turista scozzese di 54 anni rimasto ferito nel crollo della palazzina tra via Pio Foà e via Vitellia, avvenuto domenica 23 marzo, nel quartiere Monteverde a Roma.

Paterson era arrivato a Roma una settimana prima ed è stato travolto nel bed & breakfast dove alloggiava.

Nell'inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Giovanni Conzo, si ipotizzano il disastro e l'omicidio colposo e verrà disposta l'autopsia sul corpo dell'uomo, estratto vivo dalle macerie e poi deceduto in ospedale dopo il ricovero.

Sono in corso le indagini dei Pm di piazzale Clodio per appurare le cause che hanno portato all'esplosione e al crollo dello stabile. La Procura ha incaricato un ingegnere per una consulenza tecnica e l’area resta sotto sequestro. Si cercano ancora possibili inneschi o bombole del gas sepolte sotto le macerie.

Genuinely a dream fulfilled...I have wanted to see the Pantheon since I was a child...so so chuffed” (“Veramente un sogno realizzato…desideravo vedere il Pantheon da quando ero un bambino... sono così felice”), scriveva lo scozzese il 18 marzo pubblicando su Facebook una fotografia scattata all’interno del Pantheon.

 

Gli ultimi scatti erano stati condivisi poche ore prima dell’incidente che gli  ha provocato la morte, a causa di diverse fratture e ustioni sul 70% del corpo. Era stato estratto vivo dalle macerie ma le sue condizioni erano troppo gravi e non ce l'ha fatta.

Il 17 marzo, giorno del suo arrivo a Roma, scriveva: “Treni, aerei, autobus e piedi... EEAAASYYY... La sistemazione è bella. Le loro immagini, qui come la mia, non rendono giustizia. Questa dovrebbe essere una buona settimana... se non vengo ucciso in qualche modo balordo. Dato che sono solo mi siederò in un posto diverso ogni giorno”.

 
Le foto condivise documentano gli interni del bed and breakfast collassato, con tutta la palazzina, a causa di quella che sembra essere stata una fuga di gas. Curato nei minimi particolari, l'alloggio aveva soffitti che riprendevano le curvature in mattoni della antica struttura, echi “pompeiani”, faretti e pavimenti e mobili in legno. La casa vacanze, che era stata abitata fino a pochi mesi prima da Roberto Saviano, era stata da poco inaugurata e Paterson era tra i primi clienti ospitati.  

Grant Paterson si presentava come un uomo semplice ma di bell’aspetto che aveva deciso di condividere pubblicamente le foto, in un profilo normalmente con pochi aggiornamenti, di quello che sembra il viaggio sognato per una vita intera. 

 
Sotto alla foto che lo ritrae a piazza San Pietro, una giacca buttata su una spalla, uno dei suoi amici aveva chiesto: “Ti stai divertendo?” e Grant risposto: “Sto amando questi giorni, anche se ho camminato per oltre dieci miglia e mi sento un po’ massacrato!”. Poi aveva specificato che la foto era stata scattata da un giovane indiano a cui aveva reso il favore, scattandone poi una a lui e alla famiglia. 
 
 

Il 20 marzo aveva pubblicato uno scorcio dei Fori Imperiali con una riflessione che coglie quasi tutti i turisti quando si trovano di fronte ai resti archeologici romani: “Non è strano pensare che in questa piccola area, sia stato deciso il destino del mondo conosciuto?”. 

Poi un altro scatto: lui con il Colosseo, il giorno prima dell’incidente e del suo programmato ritorno in Scozia. “Sette ore spese tra il Colosseo e i Fori, ma ne è assolutamente valsa la pena”, il testo. Un amico lo prendeva in giro: “Prendi il sole?”, Paterson: “Ho perso il cappellino e mi sto scottando”.



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