Atac. Pronti i tagli e la razionalizzazione del servizio
Non c’è pace per il sistema dei servizi pubblici di trasporto di Roma. Dopo un’estate turbolenta per la nuova linea della metro, la C, che ha visto prima sospendere, poi riprendere e ora di nuovo fermare i cantieri e i quasi duemila operai al lavoro, in attesa che si blocchino finalmente i quasi 300 milioni da versare alle ditte appaltatrici che aspettano quei soldi da quasi due anni, ecco che una nuova bufera si abbatterà probabilmente sull’Atac, l’azienda dei trasporti controllata dal Comune.
Ormai i tagli di cui si parla ufficiosamente da tempo sembrano improcrastinabili. Infatti i debiti ammontano a 744 milioni di euro, mentre quasi la metà del parco vetture è fermo per mancanza di manutenzione e 8 fra i suoi dirigenti sono indagati per assunzioni sospette. In questo quadro l’amministrazione capitolina per bocca dell’Assessore alla mobilità Guido Improta sta per varare un piano di austerity e di razionalizzazione dei servizi, una ristrutturazione in piena regola che secondo i piani del Campidoglio dovrebbe migliorare le condizioni della società.
All’assessore fa eco il nuovo amministratore delegato di Atac Danilo Broggi che afferma che l’azienda opererà non solo per eliminare gli sprechi ma anche per garantire un servizio più congruo alle esigenze degli utenti. Sotto la scure dei tagli cadranno alcune linee di autobus che seguono fedelmente il percorso delle metro, duplicando dunque i servizi, anche se dai vertici di via Prenestina, si rassicura che non verranno effettuati tagli indiscriminati ma solo ottimizzazioni dei percorsi.
Fatto sta che Roma, una delle città più importanti al mondo soffre cronicamente di un servizio di trasporti pubblici incapace di soddisfare le esigenze di romani e turisti. Le vetture in centro sono spesso inaccessibili perché affollate oltre ogni limite, mentre nelle linee periferiche la frequenza dei passaggi sfiora a volte anche l’ora di attesa. La qualità delle vetture, con almeno la metà sprovvista di aria condizionata o di altri confort, non ultimo gli accessi per i disabili, relega il servizio dei bus agli ultimi posti in Europa per la qualità offerta.
Tra i tagli assicurano i vertici aziendali sono anche previsti sforbiciate al numero dei dirigenti e ai loro stipendi. Occorre però fare in fretta, l’ombra del fallimento e delle banche creditrici è dietro l’angolo per l’Atac e occorre soprattutto che le ristrutturazioni siano di effettivo beneficio per gli utenti e le migliaia di cittadini che ogni giorno si vedono costretti al tour de force dei mezzi pubblici. La qualità della vita di Roma non potrà che passare attraverso un sistema di trasporti pubblici finalmente efficiente, razionale e confacente con il ruolo che la città rappresenta nel mondo.