Il Consiglio di Stato boccia le coltivazioni Ogm

di Guia Fortuna 10/02/2015 AMBIENTE
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Anche il Consiglio di Stato si è pronunciato contro la coltivazione del mais transgenico Mon810, in linea con quelle che sono state le decisioni dei ministri della salute Beatrice Lorenzin, delle politiche agricole Maurizio Martina e dell’ambiente Gian Luca Galletti, il cui provvedimento ne vieta la coltivazione  per un periodo di ulteriori 18 mesi dalla sua entrata in vigore.

I magistrati hanno bocciato il ricorso dell’imprenditore agricolo G. F., che ha impugnato il precedente decreto del Governo, anch’esso contrario alla coltivazione del mais geneticamente modificato. La loro decisione, secondo la Coldiretti risulta necessaria, in vista del via libera finale alla direttiva europea che consentirà ai paesi membri di decidere se coltivare o meno, organismi geneticamente modificati sul suolo nazionale. In linea inoltre, con l’opinione che gli italiani hanno del biotech nei campi (otto su dieci è contrario) e con gli ultimi orientamenti produttivi che stanno registrando il fallimento in Europa, delle coltivazioni OGM.

 Secondo l’analisi di Coldiretti, nel 2014 sono infatti calati del 3 %, i terreni seminati con organismi geneticamente modificati in Europa, confermando la diffidenza crescente registrata nei confronti di questa tecnologia, nel rapporto annuale 2014 dell’ “International Service for the Acquisition of Agri-biotech Applications”

La tiepida scelta Europea, di lasciare libertà alle singole nazioni se coltivare o meno gli OGM, si scontra al momento con molte ricerche, che non sono state in grado di  confermare al 100% l’assoluta salubrità dei prodotti transgenici, con l’opinione pubblica, ancora largamente contraria, oltre che con la natura stessa che non conosce confini e barriere. In questo senso, cosa faremo quando il vento trasporterà i pollini ed i semi da un campo all’altro e da una nazione all’altra?

 


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