L'agonia delle Biblioteche di Roma

Nei giorni complicati che vive il Comune di Roma con la dimissionaria amministrazione Marino e le mille difficoltà di una capitale sempre più smarrita e delusa dalla sua classe dirigente, si aggiunge una situazione che ha del paradossale. Si tratta delle Biblioteche di Roma. L’ente in questione che gestisce 37 punti culturali e biblioteche nella città, di diretta emanazione dell’amministrazione, ossia ad ogni tornata elettorale con l’elezione del nuovo sindaco e della giunta viene eletto il consiglio d’amministrazione che gestirà nel quinquennio le biblioteche e i servizi ad esse correlate, si trova oggi in gravi difficoltà gestionali.
La situazione paradossale è quella di un sindaco e di un’amministrazione che in campagna elettorale, e non soltanto, si sono pubblicamente spesi per ridare a Roma livelli e servizi culturali di primo ordine, ma a giudicare da quanto sta accadendo, alle parole non sono seguiti i fatti.
Euroroma ne ha parlato con Giorgio Salerno, rappresentante Rsu Usi dei 260 - 340 erano fino a cinque anni fa - lavoratori di biblioteche di Roma.
Il momento è quanto mai difficile per i lavoratori che da gennaio 2015 si sono visti ridurre gli stipendi da 150 a 250 euro netti in busta paga – dice Salerno - e le prospettive ad oggi con le dimissioni di Marino non sono certamente rosee”.
Ciò che non si capisce, secondo il sindacalista, è la volontà del sindaco e dell’amministrazione di tagliare gli investimenti su un settore, quello delle biblioteche, che negli ultimi dieci anni è costantemente cresciuto in qualità, servizi e nel quale non sono stati fatti buchi di bilancio o sperperi di denaro pubblico, così come è possibile rilevare dalle relazioni dei vari consigli d'amministrazione che si sono succeduti.
Per Salerno “Il sindaco nel suo ambizioso e poco realistico piano di rientro dal debito, più di 800 milioni di euro accumulato in decenni dal Comune, ha deciso che si sarebbe potuto attuarlo in un paio di anni, invece di progettare un piano magari più lungo, ma certamente meno doloroso per i cittadini. Quanto sta accadendo, con i tagli alle biblioteche e alla cultura, va in ultima analisi a penalizzare gravemente i cittadini che usufruiscono di questi servizi e i lavoratori che hanno sempre dimostrato dedizione e professionalità. Si è passati da 22 milioni di euro a disposizione – prosegue il sindacalista – ai 16 del 2015 che diverranno, se non interverranno correttivi, 12 milioni di euro nel 2017, una cifra con cui sarà impossibile mantenere il livello qualitativo attuale”.
Salerno ribadisce che proprio l’ostinazione con la quale questa amministrazione sembra voler tagliare fondi alla cultura è quanto meno stupefacente, in ragione di una realtà, quella delle biblioteche di Roma, di qualità e di crescita negli ultimi dieci anni, una crescita che ha portato ad aprire nuovi biblioteche, a recuperare strutture obsolete, a incentivare servizi che hanno accolto centinaia di migliaia di romani e romane. “Il prossimo obiettivo – conclude Salerno – è una lettera al Sindaco dimissionario affinché prima del 2 novembre – giorno della fine ufficiale del suo mandato n.d.r. – sblocchi i fondi, che ci sono, necessarie al funzionale e corretto prosieguo delle attività delle biblioteche di Roma.
Di seguito riportiamo la lettera che l’ultima assemblea sindacale dei lavoratori e delle lavoratrici hanno redatto a beneficio degli utenti e la lettera che le rappresentanze sindacali hanno inviato all’amministrazione capitolina nel luglio scorso.
Care/i utenti, care/i cittadine/i,
continua ad essere drammatica la situazione delle Biblioteche di Roma, nonostante l’apparente “normalità” del funzionamento dei servizi bibliotecari al pubblico. Ma il peggioramento e il progressivo smantellamento del servizio è ormai inevitabile, se l’Amministrazione non modificherà subito le sue scelte.
Nell'Istituzione Biblioteche di Roma (ISBCC) lavorano circa 280 (erano 340 nel 2009) dipendenti di Roma Capitale, insieme circa 95 dipendenti di Zètema (società posseduta al 100% da Roma Capitale). Gestiamo 37 biblioteche di pubblica lettura in tutti i Municipi della città, più 2 bibliobus, il servizio "Biblioteche in carcere" in tutti gli istituti di pena cittadini, vari progetti (tra cui Roma Multietnica), servizi e uffici centrali di direzione e coordinamento del sistema, cooperando anche al funzionamento di 14 bibliopoint nelle scuole di vari quartieri.
Quest’anno Giunta e Consiglio di Roma Capitale hanno decurtato il finanziamento all’ISBCC di 3,14 mln (reintegrati solo in parte, con 1 mln, nell'assestamento di bilancio a luglio): con quei soldi sono pagati gli stipendi del personale, utenze, pulizie, manutenzioni, ristrutturazioni, acquisti di strumenti e attrezzature, libri, periodici, dvd, cd, ecc. Un taglio di 2,14 mln è comunque insostenibile e infatti il nostro CdA non ha potuto approvare il bilancio preventivo 2015: cosa mai accaduta in 19 anni di esistenza dell'ISBCC, che non ha mai avuto un deficit nella gestione. La crisi è aggravata dalle mancate assunzioni dei vincitori dei concorsi pubblici del 2010, mentre prosegue inarrestabile l’emorragia di personale dovuta ai pensionamenti.
Ma non basta. Con l'entrata in vigore, dal 01.01.2015, della delibera della Giunta n. 236 del 01.08.2014 - il c.d. "contratto decentrato unilaterale", cioè senza alcun accordo sindacale e quindi imposto - i dipendenti delle Biblioteche di Roma sono stati tra i più penalizzati di tutto il personale capitolino, a causa di una riduzione media mensile di circa 200 euro netti: uno stipendio medio, ormai, è sceso sotto i 1.300 euro e le famiglie monoreddito, in particolare, sono sempre più in difficoltà. Ma il personale dell'ISBCC continua a garantire la stessa quantità e qualità dei servizi al pubblico, a partire dagli orari di apertura delle biblioteche: 50 o più ore settimanali, in generale dalle 9.00 alle 19.00 da lunedì a venerdì e dalle 9.00 alle 13.00 il sabato, più alcune biblioteche che aprono anche la sera fino alle 22.00, il sabato pomeriggio e la domenica.
Abbiamo inviato numerose richieste all'Amministrazione di Roma Capitale: lettere al Sindaco e agli Assessori, petizioni di cittadini, appelli a personalità della cultura, assemblee e manifestazioni in Campidoglio e in biblioteche, incontri con dirigenti e consiglieri comunali, incontri sindacali con Direttore e CdA dell'ISBCC, audizioni con Commissioni consiliari. Ma tutto ciò è stato inutile.
Perciò è stato indetto e rinnovato lo "stato di agitazione sindacale" del personale, che continuerà fino al raggiungimento degli obiettivi fissati da una recente assemblea di tutto il personale, programmando una serie di iniziative sindacali che prevedono anche, per sbloccare la situazione, uno sciopero orario articolato su più giorni. Questa varie forme di protesta avranno inevitabili conseguenze sul servizio: ma ormai non abbiamo altra scelta, a causa della sordità e dell’indifferenza dell’Amministrazione capitolina. Siamo consapevoli che avrete dei disagi e ci dispiace, perché sappiamo bene che il senso del nostro lavoro sta nel cercare di garantire quotidianamente, a tutta la cittadinanza, l’accesso libero e gratuito alla cultura, all’informazione, alla conoscenza nelle VOSTRE biblioteche comunali, che noi cerchiamo di gestire al meglio delle nostre capacità.
Ci piacerebbe che comprendeste che stiamo lottando anche per voi, per mantenere e possibilmente ampliare e migliorare tutti i servizi bibliotecari. Vi chiediamo perciò di sostenerci, magari scrivendo al Sindaco e all’Assessora alla Cultura, firmando la petizione “Salviamo Biblioteche di Roma” che trovate su Change.org e su Facebook, frequentando assiduamente e facendo iscrivere alle Biblioteche di Roma vostri amici, parenti e conoscenti.
SALVIAMO, TUTTE/I INSIEME, UN BENE COMUNE IN PERICOLO !
L’Assemblea sindacale delle/dei lavoratrici/ori delle Biblioteche di Roma
Roma, 1 luglio 2015
Al Sindaco di Roma Capitale, IGNAZIO MARINO
Al Vicesindaco e Assessore al Personale, LUIGI NIERI
All’Assessora alla Cultura, GIOVANNA MARINELLI
All’Assessora al Bilancio, SILVIA SCOZZESE
e, p.c.: alla Presidente della Commissione Cultura, MICHELA DI BIASE
alla Presidente del C.d.A. dell’ISBCC, PAOLA GAGLIANONE
Oggetto: sopravvivenza attività Biblioteche di Roma Capitale.
Gentilissime/i,
Come è noto, il bilancio di previsione approvato prevede, per l’anno 2015, la quota di € 16.745.688 per il finanziamento delle attività dell’Istituzione Biblioteche di Roma (ISBCC), con le sue 38 biblioteche, gli uffici centrali e 1 bibliobus; ovvero, 3,1 mln. in meno rispetto al 2014 (€ 19.890.000); e con la previsione, scritta nel bilancio triennale 2015-17, di ulteriori 4 mln. in meno, che porterebbero il finanziamento a € 12.745.688.
Dai dati forniti dall’ufficio Risorse economiche dell’Istituzione e confermati dal CdA, risultano necessari per l’anno in corso spese incomprimibili per circa 18,5 milioni di euro (costi personale, contratto di servizio con Zètema, ammortamenti, contratti, utenze, pulizie, manutenzione, canoni locazione, ecc.).
Se non si interviene con un’integrazione in fase di assestamento di bilancio (opportunità che era stata prospettata in occasione di una riunione della Commissione Cultura), non sarà possibile garantire il mantenimento delle attività e la stessa apertura delle biblioteche di Roma Capitale, che saranno costrette a chiudere entro la fine di settembre 2015.
Inoltre, la continua riduzione dell’organico a causa dei pensionamenti (10 unità solo nel mese di giugno, che porta il totale a circa 60 unità in meno dal 2009), non integrate da nuove assunzioni, sta determinando una situazione sempre più insostenibile, con occasionali ma crescenti riduzioni di aperture al pubblico in molte biblioteche. Infatti, dei 7 Funzionari Bibliotecari vincitori del concorso 2010 assunti qualche mese fa, 6 erano già in servizio all’ISBCC con la qualifica di Istruttori Beni Culturali – perciò da allora ci sono anche 6 unità in meno di cat. C. L’avvio immediato delle procedure di assunzione di alcune decine di funzionari e istruttori vincitori del concorso, con relativo stanziamento di fondi per il pagamento dei loro stipendi, è quindi assolutamente necessario per la continuità e il futuro dei servizi bibliotecari di Roma Capitale.
L’iniziativa pubblica che abbiamo realizzato il 17 giugno scorso, ha evidenziato come la preoccupazione da noi rappresentata sia condivisa anche da associazioni culturali, comitati di quartiere, amministratori municipali e dai cittadini che frequentano le nostre strutture.
Chiediamo quindi un urgente incontro per un confronto sulle disponibilità di bilancio, per ricercare le soluzioni utili ad evitare il degrado e lo smantellamento di uno dei servizi più apprezzati dai cittadini romani.
Restiamo in attesa di un sollecito riscontro.
Distinti saluti.
FP CGIL Roma Lazio, CISL FP Roma Rieti, UIL FPL Roma Lazio,
DICCAP, RSU-USI Biblioteche Roma
