Legge di stabilità. Tra le righe il bando per aprire 22 mila nuove sale da gioco.
Il provvedimento già fortemente criticato da più parti dovrebbe portare nelle casse statali 500 milioni

Come sempre accade nei maxi provvedimenti di un governo e la Legge di stabilità rappresenta il provvedimento legislativo per eccellenza, occorre leggere tra le molte righe. E così a de esempio si scopre, leggendo queste righe che nell’ultima “finanziaria”, l’esecutivo ha inserito il bando per apertura di 22 mila nuove sale giochi. Naturalmente la razionalità di un simile provvedimento, se è corretto usare il termine razionalità abbinandolo al gioco d’azzardo, è quella di garantire allo Stato maggiori entrate per 500 milioni di euro all’anno, visto che il settore in questione non solo non conosce crisi ma cresce il fatturato di anno in anno.
Il bando è stato inserito tra le voci “risorse”, dunque per il “governo Renzi”, il gioco, le scommesse e tutte le conseguenze, negative, che ne derivano sarebbero una risorsa.
Cosa che quanto meno lascia spiazzati se si pensa che non più di cinque anni fa Renzi da sindaco di Firenze fu uno dei promotori firmatari di una proposta legislative contro lo Stato biscazziere, scagliandosi con parole di fuoco contro la volontà dell’allora governo Monti e poi Letta di utilizzare i proventi del gioco d’azzardo per riassettare i conti pubblici.
La scelta del governo ha ovviamente scatenato forti critiche da parte di molte associazioni, tra le quali Libera di Don Luigi Ciotti:“È inaccettabile che di qua si denunci la crescita delle ludopatie e di là si continui a spingere il gioco. È una ipocrisia. E lo sanno”.
Così, da una parte lo Stato con il Ministero della Salute combatte il fenomeno: “La ludopatia non è solo un fenomeno sociale, ma è una vera e propria malattia, che rende incapaci di resistere all’impulso di giocare d’azzardo o fare scommesse. La ludopatia può portare a rovesci finanziari, alla compromissione dei rapporti e al divorzio, alla perdita del lavoro, allo sviluppo di dipendenza da droghe o da alcol fino al suicidio”; dall’altra altre settori dell’amministrazione pubblica sperano di riequilibrare le casse statali proprio fomentando il gioco d’azzardo.
Così se il bando non verrà modificato ci ritroveremo sul territorio altri 22 mila punti che andranno a sommarsi ai già 90 mila presenti, considerando non solo le sale, circa 3 mila, ma anche i bar con angolo bisca legali, con un ammontare complessivo di 380 mila slot machine.
Una realtà quella del gioco d’azzardo legalizzato nella quale si è ben infiltrata la malavita, come l’operazione della magistratura gambling ha dimostrato nei mesi scorsi con l’arresto di decine di affiliati alla ‘ndrangheta e alla mafia e al sequestro di due miliardi di euro che attraverso un complesso gioco di società e scatole cinesi erano entrati nella diretta gestione di 1500 punti commerciali che avevano a che fare con il gioco d’azzardo.
