Marino minaccia di ritirare le dimissioni entro il 2 novembre. Panico nel Pd

“Ho tempo fino al 3 novembre per riflettere sulle mie dimissioni” ribadisce il primo cittadino di Roma. Un possibile ripensamento che preoccupa non poco i vertici del PD. L’annuncio prima e la formalizzazione dopo delle dimissioni lasciavano sperare in una uscita di scena silenziosa, Lontana da polemiche, risentimenti, veleni.
L’immagine di Marino si sarebbe estinta prontamente dalle teste del Segretario e dei generali del PD. Esperienza chiusa.
Finalmente l’attenzione del Segretario può guardare alla scelta del Commissario che condurrà la città alle urne. Poi in rapida sequenza provvedere alla squadra dei sub-commissari che riceveranno le deleghe gestite attualmente dagli assessori della Giunta capitolina. E infine tutti insieme soddisfatti partecipare all’apertura del Giubileo. Le ultime ore lasciavano supporre che l’inquilino del Campidoglio il 2 novembre avrebbe reso disponibili gli alloggi ai nuovi arrivati senza ulteriori code. Soprattutto per non aumentare gli imbarazzi nel PD con un comportamento ondivago e a dir poco incomprensibile e dannoso. Comunque per Renzi Marino è una pratica archiviata.
La vicenda degli scontrini e delle cene familiari pagate con carta di credito comunale rimane opaca. Un avviso di garanzia può arrivare in qualsiasi momento anche se Marino ripete di non essere indagato. La deposizione fornita ai PM non ha ottenuto un esito soddisfacente. Troppe incertezze e vuoti di memoria.
Il futuro della città è tutta una sorpresa da godere.
