I 19 di Orfini si dividono e preparano la permanenza di Marino

Tutto si può dire su Marino, e tutto è opinabile, ribaltabile, condivisibile, criticabile. E’ ingenuo superficiale, ostinato e privo di esperienza politica, si è inimicato i vertici del partito, ha affrontato i poteri forti, ha preoccupato le corporazioni che curano esclusivamente i propri interessi, ha attaccato il malaffare che offende la Capitale, senza ricevere la collaborazione necessaria dal partito di appartenenza, ha usato denaro pubblico indebitamente e molto altro ancora. Un elenco lunghissimo da applaudire o fischiare. Ma su un aspetto tutti possono concordare:è un attore da palcoscenico insuperabile, imprevedibile capace di invenzioni che arricchiscono il testo, lo rendono più succoso di quanto gli autori possano immaginare. Crea suspence, attesa.
Il sindaco non si smentisce. Lancia la sfida:”ritiro le dimissioni, no all’ignominia”. Convoca la Giunta in mattinata, consapevole di non avere l’appoggio dei suoi e di avere contro l’opposizione. Si affida precipuamente ai consueti contrasti che intercorrono tra la Giunta e l’opposizione. Qualsiasi forma di negoziato fra le parti è impensabile. Infatti 20 Consiglieri della maggioranza si dichiarano pronti a votare la sfiducia e 9, SEL e Lista Civica Marino, a vario titolo si dissociano. Mentre i 19 dell’opposizione sono disponibili a votare la loro mozione di sfiducia ma non appoggerebbero una mozione di sfiducia targata PD.
Intanto il sindaco svolge la sua attività con le modalità di chi esercita le proprie funzioni sorretto da Consiglieri fedeli, solleciti a sostenerlo senza esitazione nei frangenti più critici. “La Giunta lavora” afferma con tono rassicurante e visita il cantiere di Fidene dove si inaugura l’inizio dei lavori per la costruzione di un ponte che collega Fidene a Villa Spada. Riunisce il Consiglio per deliberare sulla pedonalizzazione totale dei Fori Imperiali. E’ l’avvio di una guerra di logoramento nervoso che inizia a dare i primi effetti velenosi.
Orfini finisce sul banco degli imputati. “ Strategia sbagliata, andiamo a sbattere” urlano alcuni Consiglieri temendo un futuro incerto, alcuni non saranno riconfermati.
Il gruppone dei 19 inizia a offrire un quadro di orientamenti variegato e per nulla compatto. Anche in Campidoglio i dem soffrono la maledizione di correnti sorde a tutti i richiami di urgente concordia per dissipare un momento caotico.
Renziani, con o contro Orfini, mariniani, bersaniani tutti irriducibilmente distanti fra loro stanno forse preparando la permanenza di Marino al vertice della Capitale.
