Il primo parco marino della Regione Abruzzo per fermare le trivelle nel Mare Adraitico

Continua l'opposizione della società civile ai progetti di estrazione del petrolio dinanzi alle coste abruzzesi

di Giu. Di.T 09/11/2015 AMBIENTE
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Dopo il deposito in Cassazione delle istanze referendarie presentate da ben dieci Regioni italiane, l’Abruzzo istituisce il suo primo parco marino regionale per contrastare il progetto petrolifero Ombrina mare, proposto dalla società inglese Rockhopper (ex Medoilgas).

L’obbiettivo dell’impresa, sarebbe quello di  trivellare 4-6 pozzi nel tratto di mare di fronte alla costa di San Vito Chietino (Ch), a soli sette km dalle spiagge, e di posizionare ad undici chilometri una grande nave raffineria  FPSO per il primo trattamento degli idrocarburi (desolforazione). Piattaforma e nave saranno collegate da oleodotti e gasdotti, ed una volta al mese, la FPSO sarà affiancata da una petroliera che caricherà il greggio.

Il rischio cui si andrà incontro, se il progetto verrà approvato, sarà probabili sversamenti in mare di idrocarburi, situazione che, spiega il sito Stop Ombrina, dove vengono riportati i risultati di alcuni studi a riguardo, accade di frequente nell’ambito dei progetti petroliferi off-shore. Analizzando i dati degli incidenti accaduti in Inghilterra e Norvegia si ipotizzala possibilità, durante il ciclo di vita del progetto Ombrina (25 anni), di 42 perdite in mare e circa 60 incendi per la piattaforma fissa, 68 perdite in mare e circa 20 incendi per la nave FSPO, che andrebbe anche incontro all'eventualità di entrare 3 volte in collisione con una petroliera.

Il primo parco marino regionale abruzzese si chiama “Trabocchi del chietino e costa frentana”, è stato votato all’unanimità dal Consiglio regionale ed approvato e pubblicato sul BURA (Bollettino Ufficiale della Regione Abruzzo), passaggio fondamentale per poter attuare tutte le norme di salvaguardia transitorie che prevedono, tra l’altro, il divieto di modificare fondali ed elementi naturali all’interno del parco.

Appena in tempo per la conferenza dei servizi che il Ministero dello sviluppo economico ha fissato il 9 novembre 2015, durante la quale si discuterà il progetto Ombrina e si prenderanno decisioni in merito. La regione Abruzzo con questa mossa cerca di difendersi e di rendere più difficile ai petrolieri la conquista del mare, in attesa del referendum, unico mezzo al momento, con il quale i cittadini possono riappropriarsi del diritto di decidere sulla qualità dell'ambiente e della propria vita.

 


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