Governo, " Allerta 2" ma mancano i controlli alle frontiere
L’Italia vive momenti di trepidazione per l’accresciuto senso di insicurezza dopo i tragici avvenimenti di Parigi. Il Ministro Alfano in accordo con il Comitato per l’ordine pubblico ha portato il livello di allerta a 2, ossia ad un grado inferiore rispetto all’allerta massima.
Tra i primi provvedimenti annunciati dal governo quello di intensificare i controlli alle frontiere terrestri in particolare in quelli con la Francia, ma la realtà secondo alcuni sindacati di polizia, tra cui il Coisp, è ben diversa dagli annunci del Ministro.
Secondo il segretario generale del sindacato autonomo, Franco Maccari,
“Dopo l’ennesimo dramma in Francia, l’Italia è in stato di allerta 2. Quello, per intenderci, che precede l’allerta massima. E di fronte alla minaccia terroristica si è prontamente deciso di aumentare i controlli alle frontiere. Così, ai valichi della Liguria, fino a ieri, c’era il cospicuo numero di pattuglie italiane delle Forze dell’Ordine pari a… ‘ZERO’! Non sappiamo bene cosa passi per la testa ai vertici
del Ministero e del Dipartimento, ma una cosa è certa: prima di annunciare le cose bisognerebbe farle! Non è più tempo di proclami a vuoto o di pubblicità ingannevole, è tempo di fare sul serio: è della vita dei cittadini che si sta parlando”.
E ancora “E tutto ciò, oltre tutto, dopo che lo stesso Questore di Imperia, all’indomani dei tragici eventi di Parigi ed in ottemperanza a disposizioni ministeriali, ha disposto, tra l’altro, “un maggior impulso ai controlli di sicurezza e di frontiera con particolare riferimento alle attività di respingimento degli stranieri”. E soprattutto anche dopo che, ancor prima, la Francia aveva comunicato all'Italia la decisione di sospendere l'Accordo di Schengen con i suoi Paesi confinanti (in occasione dell'evento COP 21 da svolgersi a Parigi) proprio dal 13 novembre per un mese”.
Certo se le parole di Maccari sono la rappresentazione esatta di quanto sta accadendo ai nostri confini in un momento come quello attuale, c’è poco da restare tranquilli.
La questione controlli degli spostamenti è comunque molto complessa in tutta Europa e nei paesi che aderiscono a Schengen. Non secondariamente infatti proprio da Parigi viene l’impulso a rivedere alcune articoli dle trattato sulla libera circolazione nell’Unione.