La Spagna al voto. Finisce il bipolarismo. Vincono i Popolari ma senza una maggioranza per formare il nuovo Governo

di redazione Euroroma 21/12/2015 ESTERI
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In foto Pablo Iglesias leader di Podemos

Come era facile prevedere le elezioni politiche in Spagna hanno decretato la fine di un sistema bipolare che aveva dato il via alla democrazia spagnola e che per quasi quarant’anni ha retto la vita politica del paese. L’equilibrio è stato interrotto dalle due nuove forze  e movimenti che negli ultimi mesi avevano fatto il loro ingresso sulla scena pubblica: Podemos e Ciudadanos.

Come i sondaggi hanno previsto i Popolari del premier uscente Rayoj hanno vinto ma senza ottenere la maggioranza necessaria per formare un governo.

I dati quasi definitivi indicano il Partito Popolare al 28,7% dei voti con 122 seggi -64 in meno - su 350 nel nuovo Congresso di Madrid, i Socialisti di Pedro Sachez al 22,1% e 91 deputati - 20 in meno rispetto alla passata legislatura -.

Podemos, il partito nato sull’onda degli indignados di Pablo Iglesias, terzi con un risultato notevole, 20,7% e infine Ciudadanos di Rivera al 13,7%.

Rayoj ha già annunciato che proverà a formare un nuovo governo ma le prospettive sono complicate, in uno scenario non dissimile da quanto accadde da noi dopo le elezioni del Febbraio 2013. Scenari che a questo punto possono far pensare ad un ruolo senza nella democrazia spagnola svolto dalla Corona e dal re Felipe VI.

E mentre Iglesias si dice entusiasta per la nascita di una “Nuova Spagna”, la possibilità di una “grosse-koalition” sull’impronta tedesca fra Pp e Psoe, già da tempo ipotizzata, si fa sempre più concreta.

 


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