Il Ministero per lo Sviluppo economico autorizza le trivellazioni alle Tremiti

di Matteo Lombardi 11/01/2016 AMBIENTE
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Secondo una denuncia di Angelo Bonelli, Federazione dei Verdi, e un articolo di Repubblica di domenica 10 Gennaio, il Ministero per lo Sviluppo economico avrebbe autorizzato con un decreto del 22 dicembre n. 176, le trivellazioni per la ricerca del petrolio in uno specchio di mare fra i più belli del nostro Paese, non distante dalle Isole Tremiti nel mare Adriatico.

La zona interessata ricade oltretutto nel parco naturale del Gargano. Il ministero dello Sviluppo economico ha conferito la concessione alla Petrolceltic Italia srl, che fa capo all’irlandese Petroceltic International, specializzata nell’esplorazione, estrazione e trasporto nel settore oil & gas. Dai documenti citati nell’articolo di Repubblica e dalla denuncia di Boneli, l’area interessata ha un’ampiezza di circa 373 chilometri quadrati ed è stata concessa alla multinazionale per quattro anni a 1.900 euro l'anno (5,16 euro per chilometro quadrato). 

La domanda è stata presentata quattro anni fa ma pensavamo che, visto il trascorrere di tutto questo tempo, non fosse stata accolta" - ha dichiarato il leader dei Verdi Angelo Bonelli -  “e invece poco prima di Natale ecco qui il decreto. In questo modo si va ad intaccare un'oasi naturale, come ne sono state intaccate tante altre in Italia per le esplorazioni petrolifere, dall'Adriatico al Canale di Sicilia. Questa concessione alzerà un polverone: già in agosto i pescatori delle Tremiti hanno protestato contro questo provvedimento”.

Il provvedimento va a inasprire l’annosa controversa fra il governo, che nello sblocca Italia aveva previsto la concessione dei luoghi richiesti per le trivelle, e le Regioni e le associazioni territoriali che si battono contro le ricerche petrolifere.

Secondo Bonelli, “in Italia sono vigenti permessi di ricerca per idrocarburi per un totale di 36.462 chilometri quadrati”, che riguardano soprattutto l’Adriatico e la Sicilia.

 Critiche durissime al decreto vengono dalle istituzioni locali, dal sindaco delle Isole Tremiti Antonio Fentini, e dalle associazioni ambientaliste e dai comitati dei cittadini. turismo e pesca, le principali fonti di reddito dell’intera area potrebbero essere messe a dura prova dalle trivelle in azione in così ampi porzioni di mare.

Per questo si allarga la protesta che trova vasta eco anche in rete.  Su Facebook l’ultimo nato è un gruppo-pagina che si chiama “No alle trivellazioni vicino alle Tremiti, Gargano, Adriatico" che raccoglie le proteste della comunità locale sulle trivellazioni. Da ricordare che pochi mesi fa dieci Regioni, Basilicata, Marche, Puglia, Sardegna, Abruzzo, Veneto, Calabria, Liguria, Campania e Molise, hanno depositato in Cassazione sei quesiti referendari contro le trivellazioni, la Corte Costituzionale ne ha bocciato uno, ma il Governo Renzi sta provando a neutralizzare i quesiti con alcuni decreti come quello del divieto di trivellare entro i 12 chilometri dalla costa.

Infine, ciò che interroga e preoccupa maggiormente l’opinione pubblica circa la faccenda delle trivelle è anche il modo, totalmente antidemocratico, con il quale governo, ministeri competenti, istituzioni nazionali stanno conducendo la questione delle trivellazioni per la ricerca di idrocarburi. Non sarebbe il caso di tenere in maggior conto le esigenze e gli orientamenti delle popolazioni che poi dovranno vivere realtà ambientali trasformati dalla presenza di trivelle e piattaforme petrolifere?

 


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