Le richieste dei docenti precari, al momento esclusi dalle assunzioni della "Buona Scuola"
Nei giorni scorsi sono cominciate le manifestazioni, gli incontri, i sit in dei docenti precari, di II e III fascia che ad oggi, quest'ultimi secondo le direttive della Riforma della legge 107, rimarrebbero praticamente esclusi dagli organici futuri, non avendo l’abilitazione, che nella nuova scuola risulterà il titolo indispensabile per accedere alla professione di docente, ma avendo spesso anni di servizio negli istituti.
Pubblichiamo di seguito le richieste portate dai docenti al Miur, redatte in questi primi giorni di protesta.
"I precari della scuola chiedono di non attivare una procedura concorsuale che non solo è inutile, poiché si parla di docenti che insegnano nella scuola dai dieci anni in su e le loro competenze sono state abbondantemente sondate, ma il concorso (con i corsi preparazione Prima e i probabilissimi ricorsi dopo, oltre a tutta la macchina concorsuale da mettere in moto) risulterebbe un'opzione inutilmente dispendiosa in questo momento di forte crisi, quando A COSTO ZERO CI SONO GIÀ 200 MILA INSEGNANTI ABILITATI E CHE GIÀ INSEGNANO.
Ci si domanda a chi davvero serva il concorso. Per quanto riguarda i colleghi di III fascia, Adida ha discusso con i funzionari del Miur al fine di attivare dei percorsi abilitanti per chi ha già maturato i 180 giorni di servizio. Stesso intento è quello del sindacato Anief . Assorbire prima il precariato prima di crearne di nuovo. Senza poi contare che chi dovesse superare il concorso, si troverebbe a lavorare per tre anni a mezzo stipendio perché l'attuale anno di prova durerebbe tre. È questo uno dei motivi per il quale si vuol fare per forza il concorso? Ma come può un docente che insegna da anni studiare ed affrontare un concorso per regredire professionalmente allo stato di stagista?
Infine Si richiede la riapertura delle Gae al fine di farvi accedere tutti gli aventi diritto"