Stati Uniti. Brandon Jones, il più anziano condannato a morte, giustiziato con una iniezione letale
Brandon Jones aveva 72 anni, fra pochi giorni ne avrebbe compiuto 73, da 36 viveva nel braccio della morte della Prigione di Jackson in Georgia. Nonostante l’età e nonostante il suo comportamento quasi modello, dietro le sbarre Jones aveva letto ed aveva acquisito notorietà con i suoi scritti sulla vita in carcere e sulla questioni razziali, l’amministrazione della giustizia dello stato americano ha ritenuto di eseguire la condanna infertagli nel lontano 1979, per l’omicidio di un commesso, bianco, di un minimarket. Jones è morto in seguito ad una iniezione letale
La sua vicenda è triste ed esemplare dell’inumanità di questa pena, ancora largamente applicata nella democrazia statunitense. Jones è stato un “dead man walking” per un lunghissimo periodo di tempo, subendo dunque la doppia punizione di rimanere a lungo isolato nel carcere senza altre prospettive se non la morte. Esemplare anche perché il processo che si svolse se celebrato oggi con una difesa degna e con i nuovi supporti legali avrebbe molto probabilmente portato a differenti esiti.
Secondo il Death penalty information center. “Il caso di Jones solleva questioni di proporzionalità e di applicazione discriminatoria della pena di morte. Jones ha sempre negato di aver sparato al commesso e la Procura non ha mai determinato chi fosse stato a sparare tra gli autori di quella drammatica rapina”. Il suo complice si chiamava Van Roosvelt Solomon, anche lui condannato alla pena capitale, morto sulla sedia elettrica il 20 febbraio del 1985. Jones aveva sempre sostenuto di non essere stato lui a sparare alla vittima.
Oggi ci sono 75 uomini nel braccio della morte in Georgia, che ha sospeso le esecuzioni per vari mesi nel 2015 dopo le polemiche sui farmaci usati per l'iniezione letale. Lo scorso anno negli Usa sono state giustiziate 28 persone, il numero più basso dal 1991. Jones è stato il 38esimo condannato a morte ucciso con iniezione letale nello Stato.
Intanto nel Paese si fa sempre più spazio la voce degli oppositori a questa pena, la stessa Corte suprema recentemente ha sospeso le esecuzioni nello Stato della Florida dichiarando la legge sulla pena di morte di quel paese incostituzionale perché non prevede che una giuria prenda la decisione se condannare o meno una persona incriminata.