Le statue parlanti di Roma. Una vigorosa voce contro l'arroganza del potere
#SegretidiRoma
Pasquino e non solo: Marforio, Facchino, Madama Lucrezia, Abate Luigi, Babuino. Questi i nomi che fecero tremare i potenti romani e i papi che governavano con pugno di ferro su una popolazione mai sottomessa. Erano state un tempo persone reali in carne e ossa prima incarnare in alcune statue poste al centro della città, il simbolo di una opposizione ironica e feroce ma in nessun caso volgare. La loro voce è stata in seguito l’arma di anonimi successori . Dagli anni della Controriforma della Chiesa, alle soglie del XVII secolo numerosi cartelli satirici venivano appesi durante la notte al collo di questi busti o nelle loro vicinanze in modo che potessero essere letti dai numerosi passanti o da chi si incaricava di darne lettura ai cittadini analfabeti (la maggioranza). Ovviamente anonimi gli autori dei libelli critici per evitare la gogna, il carcere o la scure del boia. .
La statua più famosa Pasquino, si trova alle spalle di Piazza Navona Rappresenta una figura maschile in pessime condizioni. Si dice che sia stato un gladiatore .Oscura l’origine successiva, forse nella vita romana cinquecentesca un barbiere o un oste probabilmente finiti male, avevano portato questo nome. Una delle “pasquinate” più note fu quella rivolta al Papa Urbano VIII Barberini che aveva fatto rimuovere i bronzi del Pantheon per farne un ricchissimo baldacchino per sé “ Quod barbari non fecerunt fecerunt Barberini” Il dotto latino usato dal colto anonimo Pasquino suonava in questi termini:”Ciò che non fecero i barbari fecero i Barberini”
Altra statua parlante è Marforio che si trova in un cortile dei Musei Capitolini. Marforio, ai bei tempi, è stata la spalla di Pasquino. I due hanno spesso continuato il dialogo che probabilmente avevano tra loro in vita. Botta e risposta. Il “Facchino” è oggi una fontanella sul lato destro della Via Lata al Corso. Chi sia stato in passato è evidente: un acquaiolo (l’acqua veniva anche venduta in città) chiacchierone che ora ingrugnato tace. Non tace invece Madama Letizia la cui identità è certa. Oggi è uno spettro scontento che parla da piazza S.Marco nelle ore notturne dell’ingiustizia subita. Infatti questa bellissima donna era stata l’amante del Re di Napoli Alfonso V d’Aragona che però aveva moglie. Con tutti i mezzi Madama Lucrezia tentò di ottenere dal Papa il divorzio. Non le riuscì.
Hanno parlato “contro” anche l’Abate Luigi in vita sacrestano della Chiesa del Sudario nei pressi di S.Andrea della Valle. Grottesco e sfigurato il volto di Babuino, la parola dell’omonima strada. Ultima delle sei voci ribelli di Roma. Oggi tacciono tutte tranne Pasquino e l’irrequieta amante del Re di Napoli. Le opposizioni sono più dirette, più violenti e grossolani e soprattutto allineate con il vincitore di turno.