Continuano le proteste contro Trump. Il neo presidente porta Bannon, l'ultradestra razzista alla Casa Bianca

di redazione 10/11/2016 ESTERI
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Terza notte consecutiva di proteste in Usa contro Donald Trump presidente. Marce e sit-in sono in corso in varie città americane, da Miami a Filadelfia, da Columbus a New York, nei pressi della Trump Tower, dove abita il tycoon. In alcuni casi i manifestanti hanno bloccato temporaneamente alcune strade ma finora senza incidenti. Lo slogan è sempre lo stesso: "Not my president". Sono oltre 200 gli arresti.

"Dobbiamo unire il Paese", afferma il presidente-eletto degli Stati Uniti, Donald Trump in un'intervista al Wall Street Journal. "Voglio un paese unito" e la strada migliore per ottenerlo è quella di creare posti di lavoro. L'Obamacare potrebbe sopravvivere. Trump spiega come Barack Obama gli abbia chiesto di rinunciare alla totale abolizione della riforma sanitaria, e racconta di aver assicurato che valuterà i suggerimenti. "Le mie priorità - ha detto - sono la sanità, i posti di lavoro, il controllo delle frontiere e la riforma delle tasse". 

I primi 100 giorni, contratto con gli elettori come Berlusconi - Rinegoziare o ritirarsi dall' accordo commerciale Nafta tra Usa-Canada-Messico, rinunciare all'accordo transpacifico (ttp), dare mandato al segretario al Tesoro di etichettare la Cina come manipolatore valutario, deportare gli oltre due milioni di immigrati illegali criminali e cancellare i visti con i Paesi che non se li riprendono: sono alcuni dei 18 punti del "contratto di Donald Trump con l'elettore americano", da realizzare nei primi 100 giorni di presidenza per rendere l'America 'great again'. 

Nyt, nel team di transizione molti lobbisti - Donald Trump, eletto alla Casa Bianca dopo una campagna contro il potere corrotto e la sua collusione con le lobby, sta riempiendo il suo team per la transizione con consulenti aziendali e lobbisti. Professionisti che arrivano dalle stesse industrie per le quali sono chiamati a definire le basi regolatorie. Il Nyt fornisce alcuni esempi: Jeffrey Eisenach, che ha lavorato come consulente per Verizon e altri clienti delle tlc, è il capo della squadra che sta aiutando a selezionare i membri per la commissione federale delle comunicazioni; Michael Catanzaro, un lobbista con clienti come Devon Energy ed Encana Oil and Gas, ha in mano il portafoglio per l'"indipendenza energetica"; Michael Torrey, un lobbista che dirige un'azienda che ha guadagnato milioni di dollari con player dell'industria alimentare come American Beverage Association e Dean Foods, sta contribuendo a definire il nuovo team del dipartimento dell'agricoltura. Un primo segno, secondo i detrattori di Trump, che non riuscirà a rispettare tutte le sue promesse.

Giudizi pesanti da parte del presidente della Commissione Ue Juncker su Donald Trump:'Con lui perderemo due anni, il tempo che faccia il giro del mondo che non conosce. Rischi di vedere gli equilibri intercontinentali disturbati su fondamentali e struttura'. Il team del tycoon ammonisce Obama a non fare passi rilevanti in politica estera durante la transizione perche' potrebbe 'mandare segnali contrastanti'. Lui sente Merkel e Hollande e promette 'a breve' decisioni sul governo, il presidente uscente richiama all'unità

 

INtanto Trump comincia a formare la sua squadra e scoppiano subito polemiche. Non tanto per la nomina a capo di gabinetto di Reince Priebus, presidente del partito repubblicano e tra i pochissimi esponenti Gop non ostili a Trump. A scatenare il putiferio è stato l'annunciato incarico di 'chief strategist' e primo consigliere a Steve Bannon, il fondatore del controverso Breitbart News, il sito ultra conservatore che da subito si era schierato al fianco del tycoon, insieme alla Fox News.

Chiamato ad agosto a guidare direttamente la macchina elettorale di Donald Trump, Bannon è noto soprattutto per le sue idee nazionaliste, per essere un sostenitore della supremazia della razza bianca e un odiatore virulento dell'establishment politico. Il suo nuovo ruolo a Washington rappresenta un premio per la capacità mostrata in campagna elettorale anche nell'aggregare, intorno alle posizioni più estreme del candidato, il malcontento di tutte le frange marginali, ultranazionaliste e a volte dichiaratamente razziste dell'America bianca. Tutto quel mondo, insomma, che ha trovato una casa comune sotto la sigla 'Alt Right', la destra che si dice "alternativa" soprattutto al vecchio Gop.

Per questo contro la sua nomina c'è stata una sollevazione. Fra le tante voci contro, spiccano quelle di ebrei e musulmani, d'accordo: "Se Trump vuole essere presidente di tutti lo deve mandare via - attacca il Consiglio delle relazioni Americane-Islamiche - . E' una scelta che rende l'appello all'unità una presa in giro". Bannon, ricorda il Consiglio, aveva trasformato il suo sito in uno strumento di "propaganda etnica e di nazionalismo bianco", con posizioni "razziste". "E' un antisemita, Bannon deve andare via", incalza invece l'Anti-Defamation League, gruppo di pressione contro la discriminazione degli ebrei.

Durissimi i commenti anche dal fronte democratico. David Axelrod, consigliere del presidente Barack Obama, ha definito "preoccupante" l'arrivo di Bannon alla Casa Bianca, altre associazioni in difesa dei diritti civili, commentatori e parlamentari democratici hanno accusato Bannon di essere razzista, antisemita e misogino. Per Nancy Pelosi, leader della minoranza democratica alla Camera, "la scelta è un segnale allarmante che il presidente eletto resta impegnato a sostenere la visione piena di odio e controversa che ha caratterizzato la sua campagna". Il senatore Harry Reid è ancora più diretto: "Con Bannon si dà il segnale che i suprematisti bianchi saranno rappresentati ai più alti livelli nella Casa Bianca di Trump". Accuse simili sono state sollevate dalla National association for the advancement of colored people (Naacp), associazione a difesa dei diritti civili degli afroamericani, da altri membri democratici del Congresso e da alcuni commentatori repubblicani, già critici con Trump, come Bill Kristol, direttore del Weekly Standard.

Bannon, 62 anni, fulcro del movimento "destra alternativa" era stato scelto a inizio estate da Trump per sostituire Paul Manafort, l'allora capo della macchina elettorale di Trump che finì al centro di una pesante polemica a causa di alcuni documenti diffusi dall'ufficio anti corruzione ucraino che dimostravano pagamenti per quasi 13 milioni di dollari da un partito pro-Cremlino destinati proprio a Manafort, e per questo licenziato. E già allora Bannon si insediò con una scia di veleni e sospetti. E allora si disse anche che avrebbe anche allontanato i voti dei cattolici americani, a causa di alcune sue uscite definite dal Franciscan Action Network, un gruppo cattolico americano orientato all'azione nel sociale, "anti cattoliche, anti-immigrati, e comunque razziste". Ad esempio Bannon, che a sua volta si definisce cattolico, durante un dibattito radiofonico in qualità di direttore di Breitbart, si scagliò con lo speaker della Camera, il cattolico Paul Ryan, "che ci mette sotto il naso ogni secondo il suo cattolicesimo".  In un’altra occasione, sul suo ex sito, scrisse che riteneva di "comprendere perché i cattolici vogliono il maggior numero di ispanici possibile, perché la Chiesa morirebbe in questo paese se non fosse per gli ispanici". E sul suo sito articoli dai titoli incendiari sono regolarmente seguiti da commenti sul "nemico tra noi", la "feccia" dei migranti e "i media in mano alla lobby ebraica".

Ma Donald Trump scende in campo per difendere la controversa nomina: "Chi lo critica - ha detto la portavoce del tycoon, Kellyanne Conway, che ha lavorato fianco a fianco con Bannon -  dovrebbe andare a guardare il suo curriculum. E' uno stratega brillante, e con Reince Priebus sta facendo sacrifici enormi per servire il presidente".

"La persona che conosco non è niente di tutto ciò, è molto, molto controllata, insieme abbiamo gestito il processo decisionale della campagna elettorale, è una persona saggia ed intelligente", così così lo difende lo stesso Priebus che, in qualità di prossimo capo dello staff  ha fatto il giro di tutti gli show televisivi della mattina per controbattere ai timori della calata dei "suprematisti bianchi" alla Casa Bianca.

L'ex moglie di Bannon non ritiene però che sia un uomo "molto controllato". Lo ha accusato di averla picchiata gridando insulti antisemiti perché lei voleva mandare i figli a una scuola frequentata da famiglie ebraiche, anche se lui di tanto in tanto sostiene di "non avere nulla contro gli ebrei".

 


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