Grillo "I Giornali e i Tg sono i primi fabbricatori di notizie false" Scoppia la polemica con i media. Mentana "Lo querelo"

di redazione 03/01/2017 POLITICA
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Polemica violenta fra Beppe Grillo e il mondo dei media. Sul suo Blog il fondatore del Movimento 5 Stelle se la prende con giornalisti, radio, tg, televisioni, grandi poteri editoriali, accusati di essere diffusori di notizie non vere se non veri e propri centri di fabbricazione di falsità. Fra le reazioni più piccate quella di Enrico Mentana, direttore del tg di La 7, che s'è detto pronto a sfidare e anche a querelare Grillo.

Grillo mette uno dopo l’altro le due notizie false che secondo lui hanno coinvolto i Cinquestelle. Una è quella pubblicata oggi dal Giornale in prima pagina, titolata “Affari a 5 Stelle, Grillo vuole una banca”. “Una falsità totale che stravolge un fatto vero – racconta Grillo – Ossia che Davide Casaleggio ha accettato di incontrare l’ad di una banca online che ha ricevuto vari premi per l’innovazione tecnologica utilizzando il web per scambiare esperienze e idee sula Rete e sulle sue possibilità, così come incontra decine di aziende innovative”. L’altra notizia, ormai diventata celebre per tanti motivi, è quella che riguarda l’account twitter Beatrice Di Maio. “Il quotidiano La Stampa – ricorda Grillo – ha diffuso un articolo sulla fantomatica propaganda M5S capitanata da Beatrice Di Maio, notizia ripresa da tutti i giornali e i tg, poi si è scoperto che era tutto falso. La Stampa non ha chiesto neppure scusa e nessuna sanzione è stata applicata nei suoi confronti, né degli altri giornali e telegiornali che hanno ripreso la bufala senza fare opportune verifiche”. Con un post scriptum: “Ps: aspettiamo ancora le scuse del direttore de La Stampa e di tutti coloro che hanno ripreso acriticamente un articolo provato falso”.

 Ecco di seguito quanto si legge sul blog di Grilo, con i link agli articoli "incriminati".

Il testo integrale

"Tutti contro Internet. Prima Renzi, Gentiloni, Napolitano e Pitruzzella, poi il ministro della Giustizia Orlando e infine il Presidente Mattarella nel suo discorso di fine anno. Tutti puntano il dito sulle balle che girano sul web, sull'esigenza di ristabilire la verità tramite il nuovo tribunale dell'inquisizione proposto dal presidente dell'Antitrust. Così il governo decide cosa è vero e cosa è falso su internet.

alle balle propinate ogni giorno da tv e giornali chi ci pensa? Il quotidiano La Stampa ha diffuso un articolo sulla fantomatica propaganda M5S capitanata da Beatrice Di Maio, notizia ripresa da tutti i giornali e i tg, poi si è scoperto che era tutto falso. La Stampa non ha chiesto neppure scusa e nessuna sanzione è stata applicata nei suoi confronti, nè degli altri giornali e telegiornali che hanno ripreso la bufala senza fare opportune verifiche.

Poi fresca di oggi la bufala in prima pagina del Giornale di Berlusconi: "AFFARI A 5 STELLE. Grillo vuole una banca". Una falsità totale che stravolge un fatto vero, ossia che Davide Casaleggio ha accettato di incontrare l'AD di una banca online che ha ricevuto vari premi per l'innovazione tecnologica utilizzando il web per scambiare esperienze e idee sula Rete e sulle sue possibilità, così come incontra decine di aziende innovative. Capite come lavorano i media?

giornali e i tg sono i primi fabbricatori di notizie false nel Paese con lo scopo di far mantenere il potere a chi lo detiene. Sono le loro notizie che devono essere controllate.

Propongo non un tribunale governativo, ma una giuria popolare che determini la veridicità delle notizie pubblicate dai media. Cittadini scelti a sorte a cui vengono sottoposti gli articoli dei giornali e i servizi dei telegiornali. Se una notizia viene dichiarata falsa il direttore della testata, a capo chino, deve fare pubbliche scuse e riportare la versione corretta dandole la massima evidenza in apertura del telegiornale o in prima pagina se cartaceo. Così forse abbandoneremo il 77° posto nella classifica mondiale per la libertà di stampa.

Ps: Aspettiamo ancora le scuse del direttore de La Stampa e di tutti coloro che hanno ripreso acriticamente un articolo provato falso


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