Corsa all'Eliseo. Accordo tra Facebook e i maggiori giornali francesi contro le Fake news

di redazione 06/02/2017 ESTERI
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La corsa all’Eliseo sarà certamente dura e lunga per i partecipanti, ma lo sarà anche per i nervi degli elettori francesi che si preparano a scegliere il nuovo presidente. Come ormai di prassi saranno sommersi da notizie, scoop, ecc circa i contendenti, e molte non saranno neppure vere o e di molte altre non potranno verificarne le fonti e quindi l’attendibilità. E visto quanto accaduto nella campagna elettorale per la Casa bianca, che è stata costellata di messaggi mediatici e di strategie al limite della legalità, i presupposti non sembrano quelli migliori per spargere serenità nell’opinione pubblica d’Oltre Alpe.

Forse anche pensando a ciò le più importanti testate giornalistiche hanno stipulato una specie di patto con Facebook, il più utilizzato fra i social media in vista delle elezioni. A darne notizia è stato il sito internet di Le Monde, il più autorevole fra i quotidiani francesi, che ha segnalato come i giornali abbiano raggiunto una specie di atto, sotto l’idea della società di Zuckerberg, la quale nelle ultime settimane ha ricevuto molte pressioni affinché lotti con più decisione contro la proliferazione di fake news, considerate da molti come un fattore determinante nell’ultima campagna elettorale statunitense.

Si legge nell’articolo che l’accordo prevede il prossimo utilizzo, in Francia, di un dispositivo simile a quello istituito a dicembre negli Stati Uniti insieme a cinque testate (Abc news, Ap, Factcheck.org, Politifact e Snopes) e che verrà presto lanciato anche in Germania, con la redazione di Correctiv. In Francia, oltre a Le Monde, le testate coinvolte sono l’Agence France-presse (Afp), Bfm-Tv, France télévisions, France médias monde, L’Express, Libération e 20 minutes. Dopo la Francia, Facebook prevede di estendere l’iniziativa ad altri paesi.

Questo dispositivo permette agli utenti di segnalare un’informazione che ritengono falsa. I link segnalati vengono raggruppati in un portale al quale hanno accesso le testate partner del progetto. Queste ultime possono, a quel punto, verificare quelle informazioni. Se due testate partner determinano che il link segnalato è falso e forniscono un atro link che lo dimostra, allora questo contenuto apparirà agli utenti con una bandierina che segnala che due fact checker hanno messo in discussione la veridicità di quest’informazione. Quando un utente vorrà condividere questo contenuto, si aprirà una finestra con la segnalazione.

Questi contenuti non potranno essere utilizzati a fini pubblicitari su Facebook. L’algoritmo che regola la distribuzione di contenuti agli utenti, invece, “potrà ridurre” la circolazione di fake news, afferma un comunicato dell’azienda statunitense. “È quest’elemento che ci ha convinto”, spiega Jerôme Fenoglio, direttore di Le Monde. “Per la prima volta sarà possibile agire su un algoritmo nel momento in cui un contenuto pone un problema editoriale”.

Prima che si sbloccasse quest’elemento, la decisione di aderire o meno all’iniziativa di Facebook aveva suscitato molta indecisione tra i mezzi d’informazione. Il timore è che il modello proposto dal social network si metta a svolgere il lavoro di caccia alle notizie false al posto dei giornalisti. 

Alla fine ha prevalso il pragmatismo e le testate coinvolte hanno deciso di andare avanti, pur insistendo sul fatto che si tratta di una sperimentazione di cui verrà fatto presto un primo bilancio, tra due mesi. Alla decisione ha contribuito anche la necessità di rimanere uniti per potere, un domani, negoziare con Facebook nelle migliori condizioni possibili. “Abbiamo tutti interesse a compattarci e a lavorare insieme su queste questioni”, ha spiegato Michèle Léridon, direttrice dell’informazione dell’Afp.

 


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