Scuola. Pensionamenti e cattedre disponibili solo al nord. I docenti meridionali ancora lontano da casa
Le ventimila richieste avanzate nelle scorse settimane dai docenti che desiderano passare la mano ai colleghi più giovani si concentrano soprattutto nelle regioni settentrionali, dove è anche presente il grosso delle cattedre libere in questo momento appannaggio dei supplenti annuali. Posti - 16mila circa - che si sommano ai pensionamenti per determinare il contingente delle cattedre libere utili per assunzioni e trasferimenti.
I dati sono stati diffusi nei giorni scorsi dal ministero dell'Istruzione e mostrano una disponibilità di posti soprattutto al Nord: ben 22mila dei 36mila posti liberi dal primo settembre prossimo. Due su tre.
Poche chance di rientro a casa dunque anche per il prossimo anno scolastico, per le migliaia di insegnanti meridionali assunti al Nord con la Buona scuola. Al Sud, infatti, i pensionamenti che lasceranno libere le cattedre dal primo settembre sono stati pochi e la maggior parte dei posti andrà comunque ai vincitori del concorsone 2016.
Per le operazioni nelle regioni centrali saranno invece disponibili poco più di 5mila e 500 posti: il 15 per cento del totale. Nelle regioni meridionali, dove aspirano a fare rientro migliaia di assunti nel 2015, saranno invece disponibili appena 7.898 cattedre: il 22 per cento del totale. Pochissimi, per tutti: vincitori del concorso e "esiliati" al Nord, come si sono definiti loro stessi alludendo alle modalità di reclutamento che un anno e mezzo fa li ha posti di fronte al prendere (una cattedra a migliaia di chilometri da casa) o lasciare. Le 8mila cattedre scarse che si libereranno al Sud, in base agli accordi tra ministero e sindacati, verranno suddivise in tre quote: il 30 per cento a favore dei trasferimenti tra province diverse; il 10 per cento per coloro che intendono cambiare materia di insegnamento ordine di scuola e il 60 per cento per i vincitori di concorso.
Ma anche in questo caso al Sud i posti scarseggiano, basta fare qualche esempio. In Campania, il concorso di scuola primaria ha messo a disposizione 1.604 posti da assorbire tra il 2017 e il 2018. Ma la quota di posti destinata alle assunzioni sarà di 309 unità. Per assumere tutti occorreranno, in altre parole, almeno 5 anni. Ma la graduatoria scadrà tra un anno e mezzo. Stesso discorso in Calabria, dove le cattedre della primaria per fare rientrare gli assunti al nord saranno appena 62: 708 posti da assegnare ai vincitori di concorso e 124 disponibilità. Quasi sei anni per smaltire tutte le maestre in graduatoria di merito. In Sicilia, dove i docenti assunti in altre regioni ammontano a 5mila unità, i posti per rientrare a casa saranno soltanto 527. E potrà coronare il sogno del ricongiungimento alla famiglia solo uno su dieci.
Intanto sul sito Orizzonte scuola la Ministra dell’istruzione Fedeli ha detto che il Ministero ha avviato un controllo capillare sulle modalità di svolgimento dell’Alternanza Scuola Lavoro, un dei punti cardini della Legge 107, anche uno dei più contrastati visto le tante difficoltà con cui si sta svolgendo. Pochi giorni fa l’unione degli Studenti ha denunciato che non sono pochi i casi nei quali gli alunni sono stati impiegati ad esempio a fare volantinaggio.