San Pietroburgo. Bombe nel metrò. 14 morti. 50 feriti. Le autorità russe "E' terrorismo". L'attentatore è un kamikaze kirghiso
Paura a San Pietroburgo. Due esplosioni nella linea blu della metropolitana causate da ordigni artigianali con circa 300 grammi di tritolo:
Le stazioni della metropolitana coinvolte sono quelle di Sennaya Ploshad e Teknologhiceskij Institut.
E' stato un kamikaze kirghiso il responsabile dell'attentato terroristico contro la metropolitana di San Pietroburgo, la seconda città della russia, costato la vita ad almeno undici persone. Lo hanno indicato le autorità di Bishkek. Si tratterebbe di un ragazzo di 22 anni originario del paese dell'Asia centrale, Akbarjon Djalilov. Lo ha detto il portavoce dei servizi di sicurezza, Rakhat Saoulaimanov.
La metropolitana ha intanto ripreso a lavorare, come ha reso noto il governatore di San Pietroburgo, Gheorgy Poltavchenko, citato dai media russi. "La metropolitana da questa mattina ha ripreso pienamente il suo lavoro: su tutte le linee e fermate", ha detto il rappresentante dell'amministrazione cittadina.
La cronaca
Fuoco, fumo, morti e feriti nella metropolitana di San Pietroburgo. Subito si parla di almeno dieci morti e decine di feriti, alcuni dei quali gravi. E' stata una bomba a fare strage dentro un vagone della metro, intorno all'ora di pranzo. L'esplosione, diranno poi gli artificieri, è stata causata "da un ordigno artigianale probabilmente lasciato su un vagone prima della partenza del convoglio", e quindi non da un terrorista kamikaze. Un ordigno reso ancora più pericoloso dall'aggiunta di "elementi lesivi", cioè riempito di schegge, chiodi e altri pezzi di ferro. Questa la prima ricostruzione dell'agenzia Interfax.
Ore di terrore nel sottosuolo della seconda città russa. L'allarme scatta intorno alle due e quaranta ora locale (l'una e quaranta in Italia) dopo una violenta deflagrazione in un convoglio che correva in galleria, tra due diverse stazioni, la fermata del "Tekhnologicheskiy Institut" e la "Sennaya Ploshad", che è stata invasa dal fumo, tanto che in un primo momento si è parlato di due diverse esplosioni.
E poco dopo un secondo ordigno, rudimentale, viene effettivamente trovato ancora inesploso in una terza stazione, Ploshchad Vosstania, nei pressi della piazza della Rivoluzione. Occorrono ore per disinnescarlo.
Alcuni video mostrano persone ferite e sanguinanti stese sulle banchine, soccorse dai servizi di emergenza, in altri si vedono passeggeri in fuga in mezzo a nuvole di fumo, e altre immagini mostrano le porte divelte dei vagoni. Si setacciano le telecamere di sorveglianza per tentare di identificare il responsabile. Via via emergono altri dettagli sulle vittime, diffusi dal ministero della Salute russo: delle 10 vittime, sette sono decedute nella metro, una mentre veniva soccorsa e due in ospedale, per le ferite riportate.
Su alcune foto pubblicate sui social media si vede un vagone della metro sventrato dall'esplosione a San Pietroburgo e corpi sulla banchina.
Il presidente russo Vladimir Putin - che si trova Strelna, nei pressi di San Pietroburgo, dove ha in programma un incontro con il presidente bielorusso Alexander Lukashenko - è stato informato delle esplosioni nella metropolitana. Secondo il Cremlino, non sono previsti al momento cambiamenti nell'agenda del presidente. Lo riporta Rossyia 24.
n città era presente anche il presidente russo Putin, che parlava a un convegno sui media e che nel pomeriggio avrebbe dovuto incontrare per colloqui il presidente bielorusso Lukašenko.
Subito il capo del Cremlino si è espresso: "Non è chiaro ancora quali siano le cause, le stiamo vagliando tutte, incluso il terrorismo" ha detto pochi minuti dopo l'esplosione, ed ha preso in mano il timone dei soccorsi. Putin aveva appena finito di parlare di internet e della necessità di lasciarlo "libero", pur vietando la circolazione di immagini pornografiche o incitamenti al suicidio, quando proprio sui social sono iniziate a circolare le prime foto dei corpi dei passeggeri. Subito si è messo in contatto con i servizi di sicurezza interni Fsb
Il presidente è stato informato dai servizi di sicurezza sui fatti di San Pietroburgo. "I motivi al momento non sono chiari, non escludiamo nessuna pista: né quella criminale, né quellaterroristica". Così Vladimir Putin, sottolineando che le indagini "sono in corso". Lo riportano i media. Il presidente, che si trova a San Pietroburgo, ha fatto le condoglianze alle vittime.