E' morto il politologo Giovanni Sartori. Professore emerito e autore di numerosi saggi

di redazione 04/04/2017 POLITICA
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E' morto ieri per complicazioni respiratorie all'età di 92 anni il politologo e sociologo Giovanni Sartori. La notizia è apparsa sul sito del Corriere della Sera, di cui era editorialista. Nato a Firenze il 13 maggio del 1924, era ancora Albert Schweitzer Professor Emeritus in the Humanities, alla Columbia University, New York (dal 1994), e professore emerito dell’Università di Firenze. Si laureò in Scienze politiche e sociali a Firenze nel 1946 e negli anni è stato docente in numerose università, incluse le straniere più prestigiose ed era tra i più autorevoli e pungenti commentatori dell’attualità politica. Autore di decine di saggi, nel corso della sua attività accademica ha ricevuto otto lauree ad honorem. Ma il motto che campeggia nel suo sito internet: "Il mondo è diventato così complicato che sfugge alla comprensione anche degli esperti". A chi un giorno gli chiese: "Dicono che lei sia un pò altezzoso?", rispose: "Certi personaggi sono dei pigmei. È inevitabile guardarli dall’alto in basso".

E il Sartori costituzionalista inventò le etichette Mattarellum e poi Porcellum alle legge elettorali, per poi smontare passo dopo passo la riforma elettorale ideata da Renzi. "E' un sistema spagnolo “bastardo”, con un doppio turno che non si capisce a cosa serva e un premio di maggioranza troppo alto (il 35% è scorrettissimo) - La questione delle preferenze, poi: abolite a furor di popolo causa corruzione, oramai mi è venuto il vizio e così provo ancora. Italicum proprio non mi va. Sa di treno. Al momento proporrei Bastardellum. Ma si intende che si può trovare di meglio". 

Caustica anche la definizione che aveva dato del ventennio berlusconiano, "un sultanato". Sartori può essere oggi considerato uno dei principali autori nel campo della Teoria della Democrazia, dei sistemi di partito e dell'ingegneria costituzionale nel mondo accademico internazionale.

È stato sposato con la nobildonna Giovanna di San Giuliano e, dall'autunno 2008, è stato fidanzato con l'artista Isabella Gherardi, con la quale si è unito a nozze nell'ottobre del 2013. Dal 12 maggio 2016 gli è dedicata una sala nella biblioteca del Senato, alla quale ha donato un importante fondo librario.

Tra i primi a esprimere cordoglio il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni "per la scienza e l'intelligenza corrosiva con la quale questo studioso illustre ha dato mappe e nomi alla politica per provare a ritrovare se stessa".

"Grazie professore, è stato un grande onore conoscerla. Da voce autorevole e indipendente, ha dato lustro al nostro paese", così comincia l'affettuoso saluto del presidente del Senato Pietro Grasso: "E' stato uno dei massimi politologi del nostro tempo, un grande intellettuale che ha dato lustro al nostro paese nelle più prestigiose università al mondo. La sua è stata una voce autorevole e indipendente che ha rafforzato e nutrito l'opinione pubblica. Di lui - prosegue Grasso - mi hanno colpito la passione e la lucidità con le quali ancora affrontava i temi della vita politica. Pochi mesi fa ha donato migliaia di suoi volumi al Senato per metterli a disposizione dei tantissimi studenti e cittadini che frequentano ogni giorno la nostra biblioteca. Grazie professore: è stato un grande onore ascoltare le sue riflessioni, leggere i suoi articoli e studiare i suoi volumi".


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