L'Analisi. L'attacco Usa contro la Siria. Un avvertimento al regime di Assad e anche alla Corea del nord

di redazione 07/04/2017 ESTERI
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L’attacco voluto da Trump contro le basi aeree siriane da cui sarebbe partito il raid del regime di Assad che ha utilizzato amri chimiche si configura come la scelta dell’amministrazione Usa di punire Assad e il suo regime. Si tratta di un’importante escalation nello scacchiere siriano. Colpendo obiettivi militari siriani, il primo obiettivo ha lo scopo di evitare che Assad possa ripetere attacchi chimici.

 "L’attacco è destinato a dissuadere il regime a usare di nuovo le armi chimiche", ha detto il Capitano della Marina. Jeff Davis, portavoce del Pentagono, in un comunicato.

 L’opzione militare decisa dalla Casa Bianca sembra poggiare su una scommessa. E dunque come tutte le scommesse suscettibile di rischi: ossia che la Siria non riposnderà in alcun modo a questo attacco. Una scommessa che riguarda anche gli alleati di Damasco. La Russia e l’Iran, entrambi presenti nella regione sia con forze aeree che di terra. Migliaia sono i miliziani siriani presenti nel paese che stanno comabttendo contro i ribelli e gli oppositori al regime di Assad. Il Pentagono ha comunicato preventivamente ai comandi militari russi l’attacco attraverso una linea di comunicazione attivata tra Mosca e Washington in modo da evitare qualsiasi incidente tra gli aerei russi presenti in Siria e i missili statunitensi.

 Infine l’attacco ha il duplice scopo di avvertire Assad che non gli Stati Uniti non tollereranno altri attacchi chimici, ma di avvertire non secondariamente anche la Corea del Nord che proprio in questi giorni ha più volte lanciato missili balistici e alzato la tensione nello scacchiere asiatico.

 


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