Rapporto Amnesty international sulla pena di morte. Abolirla per proteggere i diritti umani
Pubblichiamo il Rapporto di Amnesty International sulla pena di morte nel 2016
Nel 2016, il nuovo Rapporto sulla pena di morte registra almeno 1.032 persone sono state messe a morte in 23 paesi. La maggior parte delle esecuzioni è avvenuta in Cina, Iran, Arabia Saudita, Iran e Pakistan – in questo ordine.
La Cina rimane il maggior esecutore mondiale, ma la reale entità dell’uso della pena di morte in Cina è sconosciuto, perché i dati sono classificati come segreto di stato.
Più della metà dei paesi ha abolito la pena di morte di diritto o de facto. Secondo gli ultimi dati, aggiornati al mese di aprile 2017:
- 104 paesi hanno abolito la pena di morte per ogni reato.
- 7 paesi l’hanno abolita salvo che per reati eccezionali, quali quelli commessi in tempo di guerra.
- 30 paesi sono abolizionisti de facto poiché non vi si registrano esecuzioni da almeno dieci anni oppure hanno assunto un impegno a livello internazionale a non eseguire condanne a morte.
- In totale 141 paesi hanno abolito la pena di morte nella legge o nella pratica.
- 57 paesi mantengono in vigore la pena capitale, ma quelli che eseguono condanne a morte sono assai di meno.
La pena di morte viola il diritto alla vita. Sin dalla nostra fondazione lottiamo perché questo diritto, sancito dalla Dichiarazione universale dei diritti umani e altri trattati regionali e internazionali, sia riconosciuto dalle nazioni di tutto il mondo.