Sono 63 i morti in Venezuela dall'inizio delle proteste contro il governo Maduro.
Altri due giovani venezuelani sono morti durante proteste antigovernative, uno a Maracaibo e l'altro a Ciudad Bolivar, ambedue raggiunti da spari di arma da fuoco.
A Ciudad Bolivar, capitale dello stato di Bolivar, nel sudest del Venezuela, il deputato oppositore José Manuel Olivares ha informato dell'uccisione di Augusto Pugas, 22 anni, studente di infermeria, raggiunto da uno sparo alla testa. La stampa ha informato inoltre dell'uccisione di Adrian José Duque Bravo, 24 anni, colpito da uno sparo di arma da fuoco al ventre mentre partecipava a una manifestazione nella zona di Torres del Saladillo a Maracaibo, la seconda città più importante del Venezuela e capitale dello stato Zulia, nel nordest del Paese.
Con questi ultimi due morti, sale a 63 il numero di vittime nelle proteste antigovernative che si susseguono in Venezuela da inizio aprile
L'opposizione accusa Maduro di essere un dittatore e di aver portato il Paese sul lastrico, reclamando elezioni anticipate. Henrique Capriles, uno dei leader anti Maduro, ha denunciato la detenzione di "un gruppo di ufficiali, almeno 85", in disaccordo con la repressione da parte della guardia nazionale e la polizia 'bolivariana'. Sarebbero ufficiali che fanno parte della "direzione generale dell'intelligence militare" (Dgcim).
Simbolo di questa protesta sta diventando il video che mostra un gruppo di manifestanti abbattere una statua dell'ex presidente, Hugo Chavez, nella località di Villa del Rosario, nello Stato di Zulia. Chavez è stato presidente del Venezuela dal 1999 fino alla sua morte, nel 2013; e poi è stato quasi mitizzato dal suo successore, l'attuale presidente, Nicolas Maduro.
Nel monumento, Chavez faceva il saluto militare, con la fascia del presidente. Le immagini sono state registrate dopo gli scontri tra militari e oppositori. Na non è la prima statua di Chavez danneggiata, il 25 aprile era stata bruciata quella nella piazza Italia di Mariara, nello Stato di Carabobo.
Maduro denuncia "una ribellione armata" per defenestrarlo, e punta il dito, oltre contro le opposizioni, anche contro gli Stati Uniti, che vorrebbero impadronirsi del Paese che ha tra le le maggiori riserva petrolifera al mondo.
Altro simbolo della protesta è la modella e insegnate di fitness Caterina Ciarcelluti, immortalata mentre con casco e protezioni lancia i sassi contro la polizia di Maduro. E' stat ribattezzata la Wonder Woman anti-Maduro.