Legge elettorale al voto. Alla Camera naufraga la finta intesa Pd, 5 Stelle, Forza Italia

di redazione 08/06/2017 POLITICA
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Caos e polemiche alla Camera dove si vota la riforma della legge elettorale. Ancora franchi tiratori in azione dopo che ieri oltre sessanta voti che sulla carta avrebbero dovuto seguire le indicazioni della Commissione (e del patto Pd-M5s-Fi-Lega) sono venuti a mancare. A passare è un emendamento di Forza Italia con il parere contrario della commissione. E scatta lo scambio reciproco di accuse tra Pd ed M5s. Condito anche da un piccolo 'giallo' relativo al tabellone del voto che, per errore, fa in qualche modo capire chi ha 'tradito' il 'patto a quattro'. I pentastellati secondo i Dem. "Abbiamo chiarissima l'operazione del M5s - dice il capogruppo Dem Ettore Rosato - che ha voluto far fallire la legge elettorale. Ne prendiamo atto, bastava che lo dicessero subito che non sono capaci di mantenere la parola data. Sul blog avevano detto che la legge andava bene e invece l'hanno fatta cadere su una cosa che non c'entra niente". "La legge elettorale è morta" dichiara, a Montecitorio, il relatore della riforma elettorale Emanuele Fiano (Pd).

 La giornata cominicia con il Movimento cinque stelle che fa sapere che in qualche modo renderà palese il proprio voto anche negli scrutini segreti per dimostrare la propria lealtà. I deputati M5S, a quanto si apprende, filmeranno in Aula - riprendendo il momento in cui ciascun esponente preme il pulsante posto nei banchi dell'Assemblea - le loro votazioni a scrutinio segreto. Una scelta che va contro il regolamento. Ma Laura Boldrini si appella alla "responsabilità dei singoli deputati" perché non filmino il loro voto segreto e non lo divulghino, come annunciato dai M5S. "Ognuno si assuma le sue responsabilità", ammonisce.

 Un emendamento di Fi alla legge elettorale passa contro il parere contrario della commissione. Dai banchi di M5S si urla "Libertà, libertà". I franchi tiratori sono entrati in azione. 

 Al voto sull'emendamento "incriminato" alla legge elettorale approvato nell'Aula della Camera contro il parere della commissione scatta il "giallo" del tabellone. Questi i fatti: la presidente Boldrini indice la votazione specificando che è a scrutinio segreto. Ma sul tabellone invece di spuntare le palline tutte azzurre, come accade per le votazioni segrete, spuntano le palline rosse e verdi, come accade per quelle palesi. Si scorgono dei voti favorevoli nei banchi del Pd e di Fi. Ci si accorge dell'inconveniente, Boldrini chiede di rimediare e le palline diventano tutte azzurre. Ma le proteste non si placano. E Massimo Corsaro chiede "che il responsabile di ciò sia allontanato".

LO SCAMBIO DI ACCUSE - "Oggi il M5S ha dimostrato che la sua parola non vale nulla". Lo ha detto nell'Aula della Camera il presidente dei deputati Pd Ettore Rosato dopo che è passato un emendamento alla legge elettorale a scrutinio segreto contro il parere della commissione. "La legge elettorale va fatta", ammonisce, condannando i franchi tiratori e chiedendo una sospensione della seduta.

Dal Blog di Grillo si fa sapere che  "cercheremo in tutti i modi di ottenere nuovi miglioramenti, come il voto disgiunto, le preferenze e i correttivi di governabilità.

Non sappiamo se ce la faremo perché non dipende solo da noi. Abbiamo già ottenuto importanti risultati come la cancellazione delle pluricandidature e dei capilista bloccati. Il testo di legge che uscirà dal voto degli emendamenti di questi giorni sarà ratificato dai nostri iscritti con una consultazione online che si terrà prima del voto finale del provvedimento, che dovrebbe essere previsto lunedì, nei giorni di sabato e domenica".

 

 


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