Gran Bretagna. Dopo il voto non c'è una maggioranza. Si complica il cammino della Brexit. Corbyn "La May si dimetta".
A spoglio delle schede ormai quasi completato, La May e i conservatori in lieve vantaggio rispetto ai Labour ma senza una maggioranza che le consenta di governare la Brexit. Si profila un parlamento bloccato, 'appeso' ad eventuali alleanze, allo stato assai improbabili.
Ma May non avrebbe intenzione di dimettersi e non vuole permettere a Bruxelles di rinviare i negoziati sulla Brexit col pretesto che "non c'è un governo in Gran Bretagna".
Una scommessa che la leader conservatrice ha perso, non riuscendo a superare, ma neanche ad eguagliare, il risultato della precedente consultazione. In queste elezioni il partito conservatore avrebbe perso 12 seggi rispetto ai 330 su cui poteva contare in precedenza, mentre i Labour ne guadagnerebbero 29.
Il Labour di Jeremy Corbyn guadagna voti e seggi, e chiede, già nella notte, le dimissioni del primo ministro. La ministra dell'Interno Rudd salva il suo seggio per un pugno di voti. Fuori l'Ukip rimasto a bocca asciutta. Finisce il dominio Snp in Scozia e il referendum si allontana. Sterlina in forte calo.
Il leader Labour ha riportato il partito ai livelli del 2010, recuperando una trentina di seggi. "Abbiamo cambiato la politica, in meglio" è stato il suo primo commento. "Voglio mandare il mio grazie tutti coloro che hanno votato per il nostro programma e per la sua radicale visione di una Gran Bretagna più giusta", ha scritto. Poi, parlando mentre ancora si contavano le schede, il leader del partito Laburista ha sottolineato che le persone hanno votato per la speranza e per il futuro: "Basta austerity. Spazio a un governo che rappresenta tutti". Poi, rivolto all'avversaria, l'ha esortata a un passo indietro: "Theresa May ha perso sostegno, ha perso seggi e ha perso voti, io credo sia abbastanza perché se ne vada".
Il primo ministro britannico, Theresa May, non avrebbe intenzione di dimettersi dopo il risultato elettorale di questa notte che vede il suo partito perdere la maggioranza assoluta dei seggi in parlamento. Lo riporta SkyNews citando fonti del partito conservatore. La premier britannica parlerà alle 10 ora locale, le 11 in Italia.
Bbc: "Niente dimissioni". Sia la Bbc che l'emittente Itv escludono che May abbia intenzione di dimettersi in questo scenario di 'hung Parliament' (espressione che si può tradurre con Parlamento in bilico o Parlamento sospeso). Il partito conservatore avrebbe perso 12 seggi rispetto ai 330 su cui poteva contare in precedenza, mentre i Labour ne guadagnerebbero 29.
Il risultato delle urne rende difficile formare un governo: il portavoce dei Liberal Democratici (che hanno ottenuto 13 seggi), Menzies Campbell, ha detto a caldo: "Mi sembra molto difficile che il nostro leader possa entrare a far parte di una coalizione". La presidente del partito Sal Brinton ha spiegato che i Libdem non intendono collaborare né col Labour né coi Tories perché entrambi sono in favore di una "hard Brexit". Quindi non è possibile una coalizione per le "grandi differenze politiche" fra i partiti.
Un'apertura arriva, invece, dagli unionisti nordirlandesi del Dup, che, con i 10 seggi conquistati, uniti a quelli dei Tory, potrebbero garantire a May la maggioranza, sebbene molto risicata. Ma prima della fine del conteggio delle schede, arrivano i primi paletti: uno dei leader del partito, Foster, ha precisato che "nessun vuole vedere una hard Brexit". E aggiunge: "Abbiamo sempre avuto difficoltà a lavorare con Jeremy Corbyn". I media danno notizia di "colloqui continui" fra i due schieramenti.
"Colloqui continui" in corso tra i Conservatori e gli unionisti nordirlandesi del Dup per formare una coalizione di governo.
McDonnell, 'Labour pronto a formare governo'
Niente maggioranza assoluta per il Partito Conservatore di Theresa May alle elezioni britanniche di ieri. Lo ufficializza la Bbc, quando mancano all'appello i risultati di una trentina di collegi appena su 650. Al momento i Tory sono quasi a 300 seggi e il Labour di Jeremy Corbyn oltre 250. La previsione finale si attesta per Conservatori a 318, quindi sotto la soglia magica di 326. Significa che si va verso un 'hung Parliament', un "Parlamento impiccato" alla necessità di dar vita a fragili coalizioni o a governi di minoranza.
"La 'hard Brexit' è finita nel cestino della spazzatura stanotte. Theresa May sarà probabilmente uno dei primi ministri con il mandato più breve della nostra storia". Lo ha detto a Itv news l'ex cancelliere dello scacchiere, il conservatore George Osborne, contrario all'uscita della Gran Bretagna dall'Ue.
"Theresa May non può ora negoziare la Brexit perché ci ha detto che perdere la maggioranza avrebbe distrutto la sua autorità. E così è stato". Lo scrive su Twitter l'ex leader laburista Ed Miliband, uscito sconfitto dal voto del 2015.