Roma si prepara a salutare Paolo Villaggio, romano d'adozione. La capitale set per i film di Fantozzi. Camera ardente in Campidoglio e cerimonia laica alla Casa del cinema
Paolo Villaggio è stato un romano d'adozione. L'attore morto all'età di 84 anni era nato e cresciuto a Genova, dove ha completato gli studi liceali, ma non quelli universitari in giurisprudenza e iniziato a livello amatoriale la sua attività artistica, quando, agli albori degli anni Settanta, ha cominciato un'intensa attività cinematografica, Paolo Villaggio si è, infatti, trasferito a Roma.
Per molti anni ha abitato in via Anapo, quasi di fronte alla casa del presidente della Repubblica Azeglio Ciampi. Nel quartiere Trieste era una figura abituale, se non altro perché lo si incontrava regolarmente la mattina, avvolto in inconfondibili sahariane multicolore, fra i banchi del mercato coperto di via Chiana. Più recentemente si era trasferito a Vigna Clara, dove, anche per motivi di età e di salute, lo si incontrava molto più raramente.
Ma oltre che nella realtà, Villaggio ha spesso abitato a Roma anche nella finzione cinematografica. La maggior parte delle case del suo più celebre personaggio, Fantozzi, erano ubicate a Testaccio, in particolare in un palazzo di via Bodoni, mentre per la megaditta, dove il povero impiegato trascorreva le sue grame giornate, è stata spesso utilizzata una grande struttura sul lungotevere e una volta anche l'ufficio delle Finanze nei pressi del raccordo anulare. "All'epoca- ricorda Neri Parenti, regista di molti film della serie- il ministro delle Finanze era Augusto Fantozzi e così ci rivolgemmo a Fantozzi, per chiedere il permesso di girare Fantozzi".
Fra le più note e celebri scene romane della saga "Fantozzi" si può ricordare quella dove il nostro decide di prendere l'autobus in corsa, gettandosi sulla vettura dal balconcino della sua casa, sfiorata dalla sopraelevata poco dopo l'entrata da San Giovanni in Laterano. O ancora Fantozzi quasi disintegrato da un enorme schiacciasassi davanti alla scalinata della basilica di San Pietro e Paolo all'Eur nel film "Fantozzi in paradiso".
A proposito di chiese è celebre una sequenza a San Pietro con papa Woytila, che lancia un messaggio per ritrovare la mostruosa figlia di Fantozzi, misteriosamente scomparsa. Spesso vittima di violenze, Fantozzi ha subito anche un assalto di hooligans, in una sequenza girata allo stadio Flaminio, all'epoca ancora agibile e funzionante. Ma Fantozzi ha vissuto anche nella Roma del passato, come accade in "Superfantozzi", dove la sua casa viene invasa dai bersaglieri alla carica dopo la breccia di Porta Pia. E ancora nello stesso film c'è una scena ambientata nella Roma umbertina, con Fantozzi impegnato in una gara di canottaggio sul Tevere, in realtà realizzata nella piscina di Cinecittà.