Caso Regeni. Dal Cairo trasmessi atti alla Procura di Roma. La Famiglia del ricercatore indignata per la decisione della Farnesina di rimandare l'ambasciatore in Egitto
Nuovo passo avanti sul caso di Regeni, il ricercatore italiano ucciso in Egitto lo scorso anno. La procura del Cairo ha trasmesso oggi a quella di Roma gli atti relativi ad un nuovo interrogatorio cui sono stati sottoposti i poliziotti che hanno avuto un ruolo negli accertamenti sulla morte del giovane. Interrogatori che erano stati sollecitati proprio da piazzale Clodio. La consegna viene considerata "un passo avanti nella collaborazione" tra le due procure, come viene sottolineato in una nota congiunta delle due procure. Durante un colloquio telefonico, il procuratore egiziano ha spiegato che - come già annunciato nel maggio scorso - è stata affidata ad una società esterna l'attività di recupero dei video della metro. Attività che prenderà il via a settembre con una riunione tra l'azienda e la procura egiziana, alla quale sono stati invitati anche gli inquirenti italiani. Nel corso della telefonata, è stato concordato un nuovo incontro tra i due uffici, che sarà organizzato dopo la riunione di settembre.
Alfano, ambasciatore Cantini torna al Cairo - "Alla luce degli sviluppi registrati nel settore della cooperazione tra gli organi inquirenti di Italia ed Egitto sull'omicidio di Giulio Regeni, di cui fa stato il comunicato congiunto emesso oggi dalla Procura della Repubblica di Roma e dalla Procura Generale de Il Cairo, il Governo italiano ha deciso di inviare l'Ambasciatore Giampaolo Cantini nella capitale egiziana, dopo che - l'8 aprile 2016 - l'allora Capo Missione Maurizio Massari venne richiamato a Roma per consultazioni". Lo ha annunciato in una nota il ministro degli Esteri Angelino Alfano. "L'impegno del Governo italiano - afferma il ministro - rimane quello di fare chiarezza sulla tragica scomparsa di Giulio, inviando a Il Cairo un autorevole interlocutore che avrà il compito di contribuire, tramite i contatti con le autorità egiziane, al rafforzamento della cooperazione giudiziaria e, di conseguenza, alla ricerca della verità. In qualità di rappresentante della Repubblica italiana, l'Ambasciatore Cantini curerà gli interessi nazionali in Egitto e la nostra importante comunità in quel Paese".
Alfano, non rinunceremo a ricerca verità su Regeni -
Gentiloni, con ambasciatore per ricerca verità - "L'Ambasciatore italiano al Cairo avrà, tra l'altro, il compito di contribuire alla azione per la ricerca della verità sull'assassinio di Giulio Regeni. Una ricerca su cui prosegue la collaborazione tra le Procure dei due paesi, come chiarito oggi dal Procuratore Pignatone. Un impegno al quale non rinunceremo, come ho confermato anche oggi ai genitori di Giulio Regeni". Lo afferma il premier Paolo Gentiloni in una dichiarazione.
La famiglia Regeni esprime la sua "indignazione per le modalita', la tempistica ed il contenuto della decisione del Governo italiano di rimandare l'ambasciatore al Cairo". Ad esprimerla è la famiglia di Giulio Regeni che rileva come "ad oggi, dopo 18 mesi di lunghi silenzi e anche sanguinari depistaggi, non vi e' stata nessuna vera svolta nel processo sul sequestro, le torture e l'uccisione di Giulio". "Solo quando avremo la verità l'ambasciatore potrà tornare al Cairo senza calpestare la nostra dignità". "La decisione di rimandare ora, nell'obnubilamento di ferragosto, l'ambasciatore in Egitto ha il sapore di una resa confezionata ad arte".