Catalogna. La Corte Costituzionale vieta la seduta di lunedì del parlamento catalano per la proclamazione dell'Indipendenza
La Corte costituzionale spagnola ha decretato la sospensione precauzionale della sessione del parlamento catalano prevista per lunedì, durante la quale il presidente Carles Puigdemont deve intervenire sul referendum del primo ottobre e che potrebbe portare all'adozione di una dichiarazione di indipendenza.
La consulta di Madrid ha accolto in poche ore il ricorso presentato questa mattina contro la convocazione della riunione dal partito socialista catalano (Psc) referente in Catalogna del Psoe spagnolo.
Non è chiaro al momento quale sarà la decisione dell'assemblea catalana nella quale gli indipendentisti hanno la maggioranza assoluta e che in una normativa approvata in settembre, pure bocciata dalla corte costituzionale di Madrid, ha deciso che se il 'si' vinceva al referendum sarebbe entrata in vigore una legge di transizione di valore superiore ai pronunciamenti di qualsiasi corte spagnola.
Il premier spagnolo Mariano Rajoy aveva chiesto al presidente catalano Carles Puigdmeont di "tornare alla legalità" e rinunciare "con i tempi più rapidi possibili" al progetto di una Dichiarazione Unilaterale di Indipendenza (Dui) per evitare "mali maggiori".
"Il re ha fatto un errore storico che comprometterà il suo futuro politico. Non ha parlato con nessuna forza politica fondamentale, non ha parlato con i baschi, non ha parlato con noi. Ha fatto una dichiarazione in cui ha rotto la neutralità, ha fatto il discorso del governo. Un re che è un re del governo e non è il capo dello stato di tutti i cittadini è un re che ha problemi di legittimità. Quello che ha fatto è stato molto irresponsabile". Lo ha sottolineato Pablo Iglesias leader di Podemos.
Il re doveva "rispettare tutti i catalani" ha invece deciso solo di sostenere le tesi di Madrid e quindi "ha deluso tante persone" che spesso sono state al suo fianco. Così il presidente catalano Carles Puigdemont.
Josep Lluis Trapero, il capo dei Mossos d'Esquadra, la polizia catalana, è stato convocato in tribunale con l'accusa di sedizione per non essere intervenuto per controllare nei giorni scorsi una manifestazione di fronte al Dipartimento dell'economia a Barcellona. Secondo la Vanguardia online, Trapero rischia tra i quattro e gli otto anni di carcere.
"Spaventoso e un errore da tutti i punti di vista", e "per come le cose si stanno mettendo adesso, la questione è repubblica o repubblica", ha detto il portavoce del governo regionale catalano diCarles Puigdemont, Jordi Turull, alla tv TV3, riferendosi all'intervento di Re Felipe VI che ha accusato la Catalogna di "slealtà inaccettabile".
E il governo spagnolo sta valutando diverse opzioni per una risposta legale proporzionata a un'eventuale dichiarazione di indipendenza da parte del governo regionale catalano, mossa considerata illegale oltre ogni proporzione.
Le misure evocate potrebbero arrivare all'attivazione dell'articolo 155 della costituzione spagnola, fino a un'eventuale sospensione dell'autonomia regionale catalana. Le stesse fonti del governo di Madrid sottolineano peraltro di avere finora agito in maniera proporzionata e legale. Esclusa categoricamente l'ipotesi di una mediazione internazionale così come il dialogo con chi a loro parere "non rispetta lo stesso statuto di autonomia catalano". Dal governo si dicono anche "fiduciosi" che la Commissione europea sosterrà le posizioni di Madrid.