Legge elettorale. Il Governo va avanti con la fiducia. Movimento 5 Stelle e Sinistra in piazza

La Camera conferma la fiducia al governo sul primo articolo della legge elettorale. I voti a favore sono stati 307, 90 i contrari, nove gli astenuti.
Nel pomeriggio, è previsto anche il secondo dei tre voti di fiducia alla Camera sulla legge elettorale (LA GIORNATA DI MARTEDI').
Insorgono M5s e sinistra, con manifestazioni in piazza Montecitorio e al Pantheon. Appello di Grillo perché 'la melma del Paese non torni in alto', Pisapia definisce la fiducia una 'vergogna'. Anche Napolitano attacca lo stop al dibattito e dice che interverrà al Senato per mostrare 'l'ambito costretto' entro cui un parlamentare può far valere il suo punto di vista. Le incognite non sono sulle fiducie ma nel voto finale, che sarà quasi sicuramente a scrutinio segreto.
Questo Parlamento non ha più la dignità di rappresentare i cittadini - dichiara nell'Aula della Camera Danilo Toninelli (M5S) - perché la fiducia viene posta come nel 1923 sulla legge Acerbo e poi sulla legge Truffa. Dov'è quel passacarte di Gentiloni che si deve far chiamare da Rosato per mettere la fiducia? Questo governo e questo Parlamento sono fatti di indegni e di bugiardi. Non avete la dignità di rappresentare gli italiani, non rappresentate quei cittadini che avete zittito con un colpo di mano".
Sc-Ala si asterrà nelle votazioni sulle fiducie poste dal governo sulla legge elettorale nell'Aula della Camera.
Forza Italia non parteciperà alla votazione sulla fiducia posta dal governo sulla legge elettorale ma "in coerenza con la propria storia" non farà mancare i suoi voti alla Camera sulla legge elettorale.
Alfredo D'Attorre ha annunciato il no di Mdp . "Pensate di chiuderci nell'angolo dei rancorosi? Vi sbagliate: costruiremo uno spazio progressista e di sinistra non solo sui temi economici e sociali ma anche su quelli politici. Ci sarà con noi chi terrà alta la bandiera del centrosinistra".
Sotto l'obelisco di Montecitorio, intanto, la piazza a cinque stelle grida contro il Rostaellum bis, "una nuova legge porcata", dice Grillo dal suo blog. Ma a sorpresa, contro il ricorso alla fiducia fa sentire la sua voce anche l'ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che denuncia le pesanti costrizioni che la decisione del governo impone alla discussione. Ma in piazza i cinque stelle non gradiscono e fischiano la presa di posizione del presidente emerito.
Sulla carta i favorevoli al Rosatellum (uno schieramento imperniato su Pd, Ap, Forza Italia, Lega, verdiniani) dispongono di 423 voti su 630, ma gli scontenti non sono pochi e potrebbero terremotare la legge. Nel Pd sono già tre quelli che hanno dichiarato che non voteranno il Rosatellum: Rosy Bindi, il prodiano Franco Monaco e il lettiano Marco Meloni.
Dopo le dichiarazioni di voto, la prima fiducia sarà votata alle 15.45: serviranno, come al solito, un paio d'ore per conoscere il risultato (i deputati devono sfilare uno a uno sotto il banco della presidenza e dichiarare il proprio voto). Poi altro giro di dichiarazioni di voto e votazione sulla seconda fiducia a partire dalle 19.30.
Il risultato finale arriverà entro le 21.30, poi tutti a casa. Il cammino della legge elettorale alla Camera si completerà domani con la terza votazione di fiducia, la discussione sugli ordini del giorno e il voto finale sulla legge, che molto probabilmente sarà a scrutinio segreto, (basta che lo chiedano 30 deputati).
Beppe Grillo sarà a Roma domani per il voto finale. 'Impedite il ritorno della melma', manda a dire in un lungo post sul suo blog. Intanto, Alessandro Di Battista chiede al presidente della Repubblica Sergio Mattarella di non firmare la legge.
Alle 17.30 al Pantheon, si sono dati appuntamento i sostenitori di Mdp, presente Pier Luigi Bersani. Anche Rifondazione comunista sarà in piazza Montecitorio a fine mattinata con i suoi militanti.
