Catalogna. Il Parlamento di Barcellona vota l'indipendenza da Madrid e Rajoy assume la presidenza della Catalogna. Sospese tutte le istituzioni locali

di redazione 27/10/2017 ESTERI
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Il Parlamento catalano ha approvato a scrutinio segreto la risoluzione che dichiara l'indipendenza dalla Spagna e la costituzione della Repubblica catalana. L'opposizione unionista non ha partecipato al voto. Il parlamento catalano ha anche aperto il "processo costituente" della Repubblica e deciso l'entrata in vigore della "legge di transizione giuridica e di fondazione della Repubblica".

Il premier spagnolo Mariano Rajoy ha assunto direttamente la presidenza della Catalogna e i suoi ministri le altre competenze. Destituito il maggiore Josep Lluìs Trapero, capo dei Mossos d'Esquadra. La Gazzetta Ufficiale (il Boletin Oficial del Estado) ha infatti pubblicato stamane che il presidente del governo centrale assume le funzioni e le competenze che corrispondono al presidente della Generalitat previste nello statuto di autonomia. Di fatto è l'avvio del commissariamento della Regione nell'ambito dell'articolo 155 della Costituzione, la cui applicazione è stata approvata venerdì dal Consiglio dei ministri e ratificata dal Senato, a Madrid. È la prima volta che il governo centrale revoca l'autonomia di una regione dai tempi della dittatura di francisco franco, durata dal 1939 al 1975.

Il testo, che segnala la necessità di "garantire il funzionamento dell'amministrazione della Generalitat di Catalogna e dei suoi organismi", aggiunge che la vicepremier spagnola, Soraya Saenz de Santamaria, assume le funzioni e le competenze della vicepresidenza catalana, dopo la destituzione di Oriol Junqueras: incontrerà oggi i segretari di Stato incaricati di prendere il controllo dei ministeri regionali catalani. Sono stati destituiti anche tutti i consiglieri del Govern.

Nella Capitale spagnola è prevista per oggi una marcia di protesta contro la dichiarazione d'indipendenza della Catalogna, che punta soprattutto sull'illegittimità costituzionale del processo d'indipendenza innescato col referendum che era stato dichiarato illegale dal tribunale costituzionale.

Ieri a Barcellona e in altre città catalane migliaia di persone hanno celebrato la mozione approvata dal Parlamento regionale per l'indipendenza, passato con 70 voti contro 10 e due astensioni. I parlamentari catalani anti indipendenza hanno disertato la riunione come forma di protesta.

La incriminazione per "ribellione" - che comporta pene fino a 30 anni - preparata negli ultimi giorni in un vertice della procura potrebbe essere estesa al vicepresidente Oriol Junqueras.

A Barcellona, i partiti indipendentisti hanno presentato nel Parlamento catalano una risoluzione che sarà votata dopo mezzogiorno nella quale si afferma: "costituiamo la Repubblica catalana come stato indipendente e sovrano di diritto democratico e sociale".

Migliaia di persone sono davanti al Parlamento di Barcellona, in un mare di bandiere indipendentiste.

Rajoy ha detto davanti al Senato che prevede di convocare elezioni in Catalogna entro sei mesi, "il più presto possibile", dopo il commissariamento della regione ribelle che sarà autorizzato dalla camera alta. Rajoy interviene in Senato per difendere l'applicazione dell'articolo 155 della costituzione che commissaria di fatto la regione ribelle, mentre a mezzogiorno il Parlament di Barcellona potrebbe votare la proclamazione della Repubblica.

"L'attivazione dell'articolo 155 della Costituzione - ha detto Rajoy - contro la Catalogna è una "decisione eccezionale" presa davanti a una "situazione eccezionale" ha detto davanti al Senato il premier spagnolo. "Non c'è alternativa" alla attivazione dell'art.155 in Catalogna, perché bisogna "ricorrere alla legge per fare rispettare la legge", ha detto Rajoy attribuendo al presidente catalano Carles Puigdemont la responsabilità per la situazione attuale: "a lui, e solo a lui" ha insistito.


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